REGOREGITATED WAR BY TADOLINI

REGOREGITATED WAR

Ricordo tutto, a sprazzi ma penso di non essermi dimenticato niente, di quegli orrori che ho visto , di tutta quella follia e anche di quegli odori nauseabondi che aleggiavano nell’aria.

A volte penso che sia stato tutto un grandissimo incubo, poi mi guardo allo specchio e capisco che purtroppo è tutto accaduto realmente , triste ma vera, assurda ma reale

Germania, seconda guerra mondiale.

La follia di Adolf Hitler era arrivata all’apice, le sue manie di grandezza, la sua lucida e maniacale pazzia lo stavano consacrando come uno dei più grandi criminali della storia dell’umanità, era il nuovo messia della morte.

Le sue truppe d’assalto non facevano sconti a nessuno: uccidere, torturare ed abbattere chiunque ostacolasse l’avvento del nazismo e per chiunque negasse la superiorità della razza ariana.

Ogni persona considerata non produttiva veniva uccisa seguendo oscuri rituali, i bambini venivano educati attraverso il culto della violenza per poter avere dei degni eredi agli scellerati membri della gestapo e della ss le polizie più fedeli di Hitler.

Le vittime maggiori furono gli ebrei considerati i portatori di ogni tipo di corruzione, vennero costruiti dei lager ovvero veri e propri campi di sterminio dotati di ogni tipo di nefandezza: camere a gas, plotoni di esecuzione , laboratori per vivisezionare i corpi ecc…

Io stavo studiando medicina e venni destinato a far pratica dal famigerato dottor Merkel, l’uomo di fiducia di Hitler.

Di lui avevo studiato diversi trattati di genetica, idee interessanti ma deliranti e folli, catturò immediatamente l’attenzione di Hitler che lo nominò primo medico ufficiale del terzo reich e capo del campo di concentramento di Dachau .

L’aria era particolarmente fredda, una tipica brezza di dicembre, le sirene risuonavano all’interno del campo come rintocchi funebri e la puzza di morte era ben presente.

Una grande massa di cadaveri accatastati uno sopra l’altro stavano per essere gettati all’interno della fossa comune ma non prima che un vecchio ufficiale tedesco tagliasse loro gli arti e li buttasse dentro una cesta metallica.

I corridoi degli uffici erano molto eleganti in netto contrasto col marciume esterno del campo di concentramento.

Il dottor Merkel sta operando ma ha detto che puoi scendere nel sotterraneo”.

Scendemmo le scale, una perfetta anticamera verso l’inferno, c’erano diverse celle dove non osai rivolgere lo sguardo, la puzza e l’odore impregnato di sangue era mescolato alla merda e all’umidità.

Merkel vestito con un grembiule di pelle nera stava sezionando il corpo di un poveraccio steso su di una tavola e analizzava i tessuti al microscopio scuotendo la testa.

Appena mi vide si tolse la mascherina : “ salve, presumo sia qua per l’addestramento”

esatto , è un piacere conoscerla dottor Merkel”

lasciamo perdere i convenevoli, hai già assistito ad un’autopsia?”

sinceramente è la prima volta”

bene, da qualche parte dobbiamo cominciare. Buon divertimento”.

Iniziò quindi ad aprirgli il torace, infilò le mani dentro emettendo un rumore come di polistirolo che viene scoppiato impregnato di acqua, mormorava alcune frasi che non riuscivo a capire con altre di totale disprezzo “ stupidi topi di fogna, vi abbatteremo tutti come bestie”.

Poi col bisturi tagliò il membro del tizio ed estrasse un filamento vischioso che spruzzò un liquido giallo sul tavolo bianco di marmo.

Lo aiutai a girare il cadavere ed introdusse delle forbici con la punta stondata nel retto del tizio facendole girare ripetutamente ed estraendo un grosso reticolo pieno di strani peli come un enorme millepiedi.

Si l’esperimento sta dando i primi frutti ma perché è morto questo tessuto?. Prima o poi ci riuscirò”.

Di quale esperimento stava parlando? Con quella luce che gli illuminava quei due occhi infossati e quella mascherina aveva tutta l’aria di un perfetto dottor Frankenstein.

Prese infine l’accetta e finì di spappolare il cranio del poveraccio che spruzzò del sangue di un colore misto tra il rosso e il violaceo che impregnò tutta la stanza di un odore tombale.

Mettiti la mascherina, stai già perdendo il colore , tra poco vomiterai anche l’anima”.

Seguii il consiglio di Merkel e finii la mia prima giornata a ripulire tutta la stanza e a gettare i resti dentro alcuni sacchi neri che l’indomani sarebbero stati gettati dentro i forni.

Questa massa di cadaveri emanava un odore come di plastica bruciata e nei corpi si poteva notare la presenza evidente di bruciature e tagli su tutto il tronco.

Una mattina venni svegliato prestissimo da Merkel: “oggi ti farò conoscere il girone delle talpe”.

Divideva il campo in vari settori e gli attribuiva i nomi di animali.

Mi fece indossare il grembiule bianco e i guanti e fece preparare un set di siringhe con amuchina e una sostanza verde che lui chiamava il siero miracoloso, senza volermi dire che tipo di preparato fosse ma mi avvisò di stare molto attento a non bucarmi.

Entrammo nel girone , una stanza dalle pareti completamente bianche senza nessuna decorazione dove tutto era bianco: le uniformi dei pazienti, le lenzuola, il tavolo.

I pazienti avevano le bende intorno agli occhi ed effettivamente sembravano come delle talpe e sfiniti da una magrezza allucinante.

Merkel iniziò a sciogliere le bende ma scuoteva la testa “ancora non sei pronto “.

Arrivò quasi sconsolato al quarto della stanza ed emise un balzo all’indietro: “ ok ! finalmente tu sei giunto a destinazione !”.

Mi fece preparare il siero e con la siringa sfondò la cicatrice che ricopriva gli occhi rompendo la crosta e facendo fuoriuscire del pus giallo mescolato a sangue.

Il paziente rimaneva impassibile: “bene , non senti quasi niente, stai acquistando la forza, lui verrà con noi”.

Il prigioniero venne condotto nel laboratorio di Merkel che gli legò le mani e i piedi al tavolo operatorio e cominciò a divertirsi su di lui.

Iniziò a tagliargli le braccia da cui iniziarono a fuoriuscire piano piano dei piccoli insetti che emettevano uno strano ronzio.

Si forse ci siamo” ma non appena ne prese uno in mano il piccolo insetto esplose come se fosse stato schiacciato e spremuto da una grossa mano.

Maledizione , ancora non ci siamo”.

Finalmente iniziavo a capire tutta questa follia: stava svolgendo degli strani esperimenti tra l’uomo e gli insetti come volesse dotare il corpo dell’uomo della corazza degli insetti.

Rimasi fortemente disgustato da quella scena ma ancora di più da quello che successe dopo, Merkel prese un lungo palo infilandoglielo dentro il retto dell’ormai morto paziente facendoglielo uscire dalla bocca.

Impugnò l’accetta iniziando a menare una serie infinita di colpi e raccogliendo tutto il sangue dentro delle apposite taniche.

Andai stremato a letto e inorridito da tutto quello che avevo visto e a cui indirettamente avevo partecipato,

Che futuro potevo avere in un mondo così dominato da pazzi?.

Quella notte non riuscii a chiudere occhio devastati da tutte quelle visioni di morte.

Quando notai fuori dalla finestra un grosso chiarore di colore rosso, mi affacciai e notai sulla collinetta poco distante dal campo di concentramento del fumo bluastro che si sprigionava nell’aria ed un grosso oggetto sferico che si era abbattuto sull’altopiano.

La sirena del campo risuonò all’impazzata e tempo zero due camionette di militari armati fino ai denti partirono per andare a verificare cosa fosse successo.

Intanto come mosso da un oscuro presagio mi vestii aspettando la chiamata di Merkel; avevo già sentito parlare di questi oggetti sferici ma pensavo si trattassero di qualche invenzione del governo americano per farci paura.

Poco dopo tornarono i militari e come mi aspettavo mi ritrovai in tarda notte nel bunker sotterraneo con Merkel a studiare il nuovo ospite.

Lo scienziato era in preda all’estasi più folle: “finalmente siamo in contatto con un’altra entità, finalmente lo possiamo vedere da vicino”.

L’essere era l’unico sopravvissuto della sua navicella, era di altezza di circa 1,60, di colore grigio e dalla pelle squamosa ricoperta di membrane lucide come quelle delle meduse, era un cosiddetto alieno , un abitante dello spazio . Di fronte a me avevo la certezza che non eravamo gli unici abitanti dell’universo.

Aveva due occhi con grandi fessure, di colore indefinito e non era dotato di organo riproduttivo.

Merkel iniziò a tagliuzzarlo e dal suo corpo fuoriusciva un liquido verde solido il cui contenuto veniva inserito dentro delle apposite fialette di vetro, l’essere non dava cenni di vita.

Vai nella cella e prendimi una cavia , dobbiamo operare immediatamente finchè è ancora fresco “.

Presi le grosse chiavi e mi diressi verso le celle completamente oscure , dove non avevo mai avuto il coraggio di guardarvi dentro .

Udivo solamente dei rantoli, sospiri e dei lamenti, aprii la cella e con fare titubante entrai .

Sentii sbattermi qualcosa sulle scarpe, con la torcia illuminai e vidi un grosso involucro che strisciava sul pavimento : aveva il corpo di uomo ricoperto di scaglie con una grossa corteccia di colore nero , una testa a forma di insetto e due antenne , doveva essere il risultato degli esperimenti di Merkel.

Lo presi con i guanti e lo condussi verso il tavolo operatorio ; era completamente innocuo e muoveva le antenne come per cercare un possibile senso dell’orientamento .

Nel frattempo Merkel aveva posizionato l’alieno al centro della tavola operatoria , sulla sua sinistra collegati con dei tubi c’erano una moltitudine di insetti e posizionò l’altra cavia sulla destra dell’alieno .

Li collegò ad un macchinario e quando schiacciò il pulsante i fluidi corporei iniziarono a trasmettersi dentro l’alieno che iniziò a muoversi improvvisamente .

Inaudito , sta acquistando forza” esclamò Merkel .

Il torace dell’alieno stava ingrossando a vista d’occhio, Merkel corse verso il macchinario per spengere tutto ma non fece in tempo , esplose emanando un getto con un liquido blu che si appiccicò sulla faccia dello scienziato che urlò come fosse impazzito dal dolore .

Si staccò quella massa di plasma blu dal volto che si levò portandosi con sé la pelle , come un materiale corrosivo si stava nutrendo dei tessuti di Merkel , non osavo toccare lo scienziato che si stava contorcendo su se stesso impazzito ed emetteva dalla bocca una schiuma di color rosso sangue .

La cavia si alzò dal suo lettino muovendo le antenne ed emettendo uno strano ronzio come fosse un richiamo .

La moltitudine di insetti si diressero verso lo scienziato iniziando a morderlo con i loro denti e infilandosi dentro ogni cavità , l’essere introdusse dentro il torace del dottore le zampe con le grosse tenaglie al posto delle mani ed estrasse il cuore mangiandoselo ancora schiumante sangue in un solo boccone.

E così divorarono il corpo di Merkel non lasciando nessuna traccia del folle scienziato , persino le scie di sangue vennero risucchiate dagli insetti .

Impietrito dalla paura avevo assistito alla scena senza muovere un dito , non osavo fuggire da quel delirio di sangue , ero come paralizzato da tutta quella situazione assurda .

La cavia dopo aver fatto scempio dello scienziato si diresse strisciando verso di me , aveva il volto come quello di un insetto, non c’era più parvenza di umanità un colore come di pelle abbrustolita nera e le antenne che si muovevano come fossero mani .

Stava studiandomi passandomi le sue tenaglie su tutto il corpo , non mi muovevo ma osservavo le sue forme , aveva un alito pestilenziale come fosse merda , dalla bocca fuoriusciva della piccola schiuma .

Ad un tratto spalancò la bocca e spruzzò del liquido color bianco sulla mia faccia facendomi dimenare dal dolore , bruciava terribilmente come fosse dell’acido .

Mi dimenavo per la stanza sbattendo la testa contro le pareti , non vedevo niente ma cercavo con l’altra mano di colpire l’essere che continuava ad emettere il suo strano ronzio .

Caddi ben presto a terra quasi privo di sensi e sentivo gli insetti che camminavano sulle mie mani conficcando i loro denti nella mia pelle .

Non avevo più la forza di opporre resistenza , ma forse questo era quello che mi meritavo per non aver avuto il coraggio di ostacolare la follia di Merkel .

Sentivo i piccoli insetti infilarsi prepotentemente dentro le mie cavità, la pelle iniziava a gonfiarsi vistosamente grazie agli ospiti interni e piano piano i pori iniziarono a scoppiare decorando le pareti di un rosso sangue mescolato al giallastro degli insetti .

Continuavo a rotolarmi per terra grattandomi il volto e staccandomi i lembi della pelle , il dolore era insopportabile .

L’essere probabilmente era di fronte a me , sentivo il ronzio che diventava sempre più forte , sentivo il suo alito puzzolente di merda che mi sfiatava addosso e la sua bava che mi veniva spruzzata su quello che rimaneva della mia pelle .

Ad un tratto con le sue pinze mi perforò il torace rovistandomi dentro la pancia , il dolore fu troppo forte e svenni.

Mi ritrovai legato al lettino, la vista era appannata ma riuscivo a notare la fisionomia dell’essere che continuava ad emettere il suo ronzio e impugnava un bisturi : stava analizzandomi e mi tagliuzzava il petto strappandomi la pelle .

Passava i tessuti ad un altro essere identico a lui che li analizzava al microscopio, passò agli occhi tagliandomi la pupilla , incise la vena del mio membro , inizia a vomitare copiosamente ma non si fermarono , catturarono il liquido che fuoriusciva inserendolo dentro delle provette e mi collegarono attraverso un apposito tubicino ad un altro essere mostruoso mescolando i nostri tessuti interni.

Tagliavano anche la pelle dell’alieno e tramite il bisturi inserivano la sua carne dentro la mia bocca obbligandomi a ingerirla .

Stavano continuando gli esperimenti del dottor Merkel , volevano creare anche loro la razza perfetta costruendo un ibrido tra uomo ed insetto ed io ero diventato la loro cavia .

Andarono avanti per molte ore sottoponendomi ad estenuanti torture ed umiliazioni , ormai ero un ammasso di tessuti vari e avevo perso ogni parvenza di dignità e di animo umano.

Mi slegarono dal lettino e mi rinchiusero dentro la cella , forse per evitare un possibile tentativo di fuga l’essere che probabilmente era il capo di tutta la congrega di mostri mi spruzzò il suo liquido corrosivo in faccia facendomi svenire per l’ennesima volta dal dolore .

E così la mattina seguente mi svegliai , mi sentii molto diverso , diedi la colpa a tutti quei soprusi e le violenze a cui ero stato sottoposto , mi sentivo come se avessi avuto dei sostegni sul volto , una pesantezza inconsueta.

Udii quei martellanti ronzii nella stanza , quell’inconfondibile odore di merda che era il loro alito e mi levarono le bende dalla faccia .

Erano sicuramente soddisfatti di quello che avevano visto perché notai il loro volto incrociarsi ed emettere uno strano sorriso , che mi spaventò non poco .

Uno di loro prese uno specchio e me lo posò davanti agli occhi , volevo urlare dallo spavento ma uscì fuori solo un lungo sibilo .

Il mio volto era ricoperto da una specie di membrana di colore scuro , una sorta di corteccia come quella degli insetti ma molto più abbrustolita , al posto dei denti avevo una serie di piccoli aculei e al posto dei capelli delle antenne flessibili .

Come mosso da un sospetto misto a terrore puro scesi con lo sguardo e notai una piccola protuberanza di colore giallastro che sostituiva il mio pene .

I mostri erano riusciti nel loro intento , creare un perfetto ibrido tra l’uomo e la bestia.

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