REGIA: SYLVAIN WHITE
ATTORI: JOEY KING,
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: HORROR
ANNO: 2018
DISTRIBUZIONE ITALIANA: WARNER BROS
“Slender man ” parte con poche aspettative, sembra essere l’ennesimo film dove un gruppo di adolescenti partecipa ad una seduta spiritica pagandone le conseguenze. Nulla di nuovo sotto il sole, lo Slender man è una figura da leggenda urbana una sorta di uomo nero del nuovo millennio che rapisce i giovani (tramite un poter ipnotico)per oscure ragioni. Naturalmente questa figura mitica può essere evocata tramite un rituale a cui si dedicano un gruppo di ragazze, oggi non c’è più bisogno della classica seduta spiritica con tavolo rotondo e candele, basta un pc ed un tutorial-video che ti mostra come rovinarti la vita evocando presenze di cui non sai niente.
Katie, che aveva preso parte alla “seduta” scompare durante una gita scolastica, poi spunta fuori un sito web misterioso in cui gli utenti si scambiano info sulle evocazioni di Slender, l’incubo ha inizio. “Slender…” sembra strizzare l’occhio alle nuove generazioni applicando un linguaggio (filmico e non) vicino ai giovani d’oggi, non stiamo parlando di un film memorabile e l’originalità latita, tuttavia risulta migliore di prodotti simili come ad esempio “Bye bye man“, o altri che mettono in gioco sempre un “uomo nero”. La seconda parte del film sembra avere più verve, con un uso corretto (non un abuso come spesso accade) dei jumpscare, ed un mood allucinatorio niente male con buoni effetti speciali. S. White è un regista che ha girato più o meno sempre b-movie ma ha avuto anche una grossa occasione dirigendo: “The losers” un action tratto da un fumetto della DC. In definitiva un film a cui dare una chance in una tranquilla serata fra merendine e amici.