REGIA: OLGA LEVENS
ATTORI: COURTNEY SCHEUERMAN, SARAH SCOTT
REPERIBILITÀ: MEDIA
GENERE: HORROR-THRILLER SOPORIFERO
ANNO: 2005
Haunted boat è un classico esempio di come non si dovrebbe mai girare un film: un gruppo di amici decide di festeggiare un compleanno a bordo di una piccola imbarcazione passando il tempo ad ubriacarsi, scopare, e farsi canne. Il motore però va in avaria lasciandoli soli in mezzo al mare a vedersela con un ridicolo fantasma in computer grafica. La sceneggiatura è molto confusa e cerca di mischiare elementi horror (pochi a dire il vero) thriller, e drammatico/survival virando poi per un finale ad interpretazione aperta, fallendo però miseramente in tutti questi generi tenuti insieme col nastro isolante.
Gli attori sono molto scarsi e sconosciutissimi e sembrano impegnarsi davvero poco, il budget esiguo certo non aiuta ma il difetto principale di “haunted…” è la mancanza totale di una coerenza nella sceneggiatura ed un vuoto pauroso di idee, lo splatter è ridotto a zero, la tensione è quasi inesistente ed i pochi effetti speciali sono mediocri, uno su tutti il fantasma che spesso appare in una computer grafica imbarazzante. Altra cosa fastidiosa è cercare di allungare il brodo con miseri espedienti come le storie da urban legend che i protagonisti raccontano e che la regia mette in scena tanto per fare metraggio.
Queste storie sono totalmente campate in aria: si passa da un malefico elfo con orecchie a punta tutto da ridere, (alla recita delle elementari ho visto di meglio) ad un padre che scambia le sue figlie per due animali e le fa a pezzi (?), poi c’è una storiaccia ambientata in un ascensore che dovrebbe essere una ghost story invece lascia solo basiti, roba buttata li a caso che si potevano risparmiare tranquillamente. La regia è piatta e televisiva e non mostra mai qualcosa di interessante, i dialoghi sono davvero ridicoli, “bellissima” la sequenza dove il gruppo discute di pseudo filosofia esistenziale dopo essersi sparati una bella dose di spinelli, tutte cazzate a gogo. Nel finale si cerca forzatamente una via d’uscita originale che invece affossa ancora di più un prodotto noioso ed altamente trash giocando la carta del sogno. Pessimo.