REGIA: ALEX VISANI
ATTORI: FABIO CARLANI, INGRID MONACELLI, MARCO PAPARELLI
REPERIBILITÀ: MEDIA SI TROVA IN DVD
GENERE: HORROR
ANNO: 2019
DISTRIBUZIONE ITALIANA: HOME MOVIES
Alex Visani è stato una presenza costante nell’underground horror italiano, con 9 film all’attivo tutti di genere horror, e master della casa di produzione indipendente “Empire video“adesso torna alla carica con questo nuovissimo “Stomach” un film molto divertente ed ambizioso. La trama è originale: Alex è un ragazzo solitario che sente la mancanza dei genitori, svolge un lavoro che non gli interessa particolarmente ed ha a che fare con persone scontrose e squallide ma dentro è un ragazzo molto sensibile, e sempre dentro nasconde un male oscuro e pulsante che prima o poi esploderà. “Stomach” spesso non è solo un horror ma nasconde anche un’anima sentimentale, toni freddi, un illuminazione talvolta glaciale fatta di luci azzurrine fa da sfondo ad una vicenda molto intima, dove il male è una sorta di alter ego malvagio (l’inconscio che genere mostri? Forse…) che cresce nelle nostre viscere e quando nasce è un essere viscido, un mostro pallido e pieno di venature, in questo caso il trucco non è affatto male, mostrandoci un essere vagamente androgino che ricorda un po’ un vampiro, un essere vendicatore che Alex non riuscirà più a controllare. Lo splatter è ben presente, mai mostrato in maniera gratuita, e quando esplode è davvero forte: budella fuori, teste mozzate, sangue ovunque e soprattutto un furia veramente selvaggia degna dell’animale che Alex cerca invano di addomesticare.
Dott.Trash: Ciao Alex, puoi parlaci della lavorazione di “Stomach” quanti giorni di riprese sono stati necessari?
Alex Visani: Ciao, per terminare le riprese del film sono occorsi 16 giorni, divisi in blocchi da 3 o 4 giorni continuativi alla volta.
Dott.Trash: Mi sembra che qui il budget sia un po’ aumentato rispetto ad altre tue opere o mi sbaglio?
Alex Visani: In realtà il budget del film è incredibilmente contenuto, ma grazie al supporto di Giacomo Ioannisci della Home Movies e grazie alla straordinaria disponibilità di cast artistico e tecnico sono riuscito a scavalcare e aggirare numerosi problemi di mezzi tecnici ed economici.
Dott.Trash: Com’è stata per adesso l’accoglienza del pubblico?
Alex Visani: Finora eccellente, sono davvero sorpreso di come il pubblico abbia apprezzato il film e, soprattutto, recepito il messaggio che, aldilà del gore e della violenza, io volevo comunicare. Il senso di solitudine e rabbia è arrivato dritto come un proiettile ed è stato assorbito in modo sorprendente da chi ha visto il film.
Dott.Trash: Il protagonista si chiama come te, è un tipo solitario e tormentato, c’è qualcosa di autobiografico?
Alex Visani: Si, in STOMACH, ci sono parti della mia vita rappresentate attraverso una lente grottesca, estremizzata e deformante. Ho cercato, pur mantenendomi negli schemi del cinema splatter, di catalizzare tutte le mie frustrazioni, le mie preoccupazioni e la mia rabbia dandogli una forma mostruosa ed esasperata. Ho cercato di dipingere un mondo di orrori nel quale l individuo è vittima di vessazioni ed ingiustizie. Dove l individuo dotato di sensibilità ed umanità è destinato inevitabilmente a subire ed assorbire le colpe degli altri. Fino ad arrivare al “punto di rottura”.
Dott.Trash: Com’è stato scegliere il cast, hai incontrato qualche difficoltà?
Alex Visani: Sicuramente assemblare il cast per un horror dalle derivazioni estreme non è cosa sempre semplice. Ho avuto però la fortuna di conoscere Fabio Carlani, il protagonista, e la mia compagna Ingrid Monacelli (Anna) che mi hanno aiutato a comporre cast e trovare location in modo straordinario. Senza di loro sarebbe stata una missione veramente ardua
Dott.Trash: L’illuminazione spesso ha dei toni freddi, volevi sottolineare la solitudine del protagonista?
Alex Visani: Certamente, l intento è stato esattamente quello di smorzare le emozioni attraverso luci in esterna pallide e nebbiose e al tempo stesso interni gelidi. Ho cercato di dividere anche la fotografia in due “blocchi” : uno slavato e denaturato per rappresentare la quotidianità triste di Alex, uno dai colori aggressivi e allucinati per descrivere le sfuriate di violenza e splatter presenti nel film, come fossero espressione di una follia incontrollata e bramosa di distruzione.
Dott.Trash: Parlaci del make up della misteriosa creatura, sembra a mio parere un vampiro un po’ androgino, una creatura larvale…
Alex Visani: Il make up è opera di Mariarita Parisi ed Ingrid Monacelli (ebbene si…oltre che recitare nel film , ha coperto anche il ruolo di truccatrice e di supervisione della “creatura”) con alcuni interventi addizionali di Milena Zucchini. L idea era quella di un essere sicuramente larvale, ricoperto da una pelle sottile e venata come quella che riveste le pareti dello stomaco. Le sessioni di make up andavano dalle 4 alle 6 ore e le ragazze sono state bravissime (senza parlare dell attore Fabio Carlani che ha sopportato stoicamente le infinite ore di trucco).
Dott.Trash: è interessante il fatto che il mostro nasca dalle viscere e di esse si nutre anche quando è uscito (come nella sequenza dell’uccisione del medico) è come un cerchio che si chiude, c’è un messaggio, una morale in tutto questo?
Alex Visani: Sicuramente la carnalità è la caratteristica madre del mostro ed il suo nutrirsi di carne ed interiora è un chiaro riferimento alla necessita umana di (ri)trovare un contatto assoluto. Contatto che è invece assente in tutti i personaggi del film, se non per aspetti legati alla violenza fine a se stessa in quanto totale incapacità di comunicare. C è sicuramente una legge del contrappasso che colpisce le vittime nel film…chi è “cieco” nella vita quotidiana finirà per perdere gli occhi…chi parla troppo finirà con la bocca tappata dalle sue stesse interiora…chi stupra finirà, a modo suo, per essere stuprato.
Ringrazio Alex Per l’intervista !