HALLOWEEN THE BEGINNING

REGIA: ROB ZOMBIE 

ATTORI: SCOUT T. COMPTON, MALCOM M.c. DOWELL,  DANIELLE HARRIS

REPERIBILITÀ: ALTA, SI TROVA IN DVD

GENERE: SLASHER

ANNO: 2007

DISTRIBUZIONE ITALIANA: KEY FILMS

Nel 2007 il regista-cantante Rob zombie sforna questo film che pare essere una rivisitazione personale del classico di Carpenter, Rob sembra volersi focalizzare sull’infanzia di Michael punto che era rimasto oscuro fino ad ora nessuno ci aveva mai mostrato come davvero erano andate le cose, il punto da dove tutto era cominciato e questo è un buon fattore che segna uno strike a favore per il film. Il giovane Michael è un ragazzino (anche troppo giovane, io qualche anno in più glie lo avrei dato) che vive con la madre, la sorella, la sorellina ed il padre, un individuo rozzo e violento, il giovane è vittima di bullismo a scuola ma a dispetto del suo apparire docile nasconde un animo oscuro, una cattiveria pronta a scoppiare, infatti una sera il nostro “eroe” decide di trasformare casa sua in un mattatoio, ciò gli costerà l’internamento in un istituto psichiatrico dove rimarrà per molti anni per poi fuggire e scatenare tutto il suo odio omicida.

Nel cast troviamo alcune gradite sorprese come “L’arancia meccanica” Malcon Mc Dowell qui nel ruolo di uno psichiatra che prende in cura Michael, probabilmente l’unica sua (im)possibile ancora di salvezza, Danny Trejo (“Machete”) lo troviamo nel ruolo minore di un tipo che lavora nel manicomio, Tyler Mane è fisicamente molto adatto nei panni di Myers da adulto vista la sua imponente stazza (è un wrestler), Scout T. Compton è la madre del mostro, un ruolo interpretato molto bene, una donna succube e fragile ma allo stesso tempo parte di uno squallore familiare senza via di scampo. Rob Z. si dimostra capace ancora una volta di essere bravo a creare personaggi borderline che vivono situazioni estreme, laide figure mosse in ambienti sporchi  e squallidi.

La maschera qui è semplicemente un oggetto di cattivo gusto portato dal fidanzato della sorella che però si trasformerà nel “marchio di fabbrica” dell’assassino, è interessante notare come la maschera diventi una costante, prima una serie di maschere inquietanti fatte e mano dal nostro psicotico fino a tornare alla vera maschera che ha caratterizzato la saga,il volto di Michael anche senza maschera è comunque celato dai suoi capelli a sottolineare una mancanza totale di umanità, è senza un volto anche quando non indossa la maschera che lo spersonalizza. Sangue ce n’è in abbondanza, ogni delitto è l’occasione per scatenare una pioggia rossa, il Michael di Rob Zombie è meno soprannaturale, più umanizzato (seppur brutale) piuttosto lontano dall’assassino che sbuca dal nulla della saga originale. Ci sono talvolta citazioni al vecchio film con la scena del “fantasma” col lenzuolo, e la colonna sonora riprende il classico motivetto inquietante, un buon prodotto che merita una visione.

 

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