FLESH CONTAGIUM INTERVISTA CON LEPORI

REGIA: LORENZO LEPORI

ATTORI: PIO BISANTI, SHIRI BINDER, LORENZO LEPORI, SIMONA VANNELLI 

REPERIBILITÀ: IN USCITA IN DVD E BLU RAY A FEBBRAIO

GENERE: HORROR POST APOCALITTICO

ANNO: 2020

Alex Visani (con la sua Empire video) e Lorenzo Lepori hanno deciso di unire le loro forze per questo progetto dal sapore post-apocalittico prodotto dai due sopracitati e da Luca di Silverio, secondo la regola che l’unione fa la forza i due riescono fare un film influenzato dalle atmosfere anni ’80 ma in chiave più moderna, allacciando alla sceneggiatura (scritta in collaborazione col mitico Antonio Tentori) un tema attuale come quello della terribile pandemia da coronavirus ancora in corso, (il richiamo d’altronde è esplicito) la didascalia iniziale  ci ragguaglia sul fatto che un virus ha sconvolto il pianeta terra, ed il vaccino ha aperto la strada a mutazioni e all’insorgere di regimi autoriatari. “Flesh…” si apre come un classico post apocalittico con i soliti cattivoni in tuta anti radiazioni e fuciloni pronti a fare la festa a malcapitati sopravvissuti (la cover del film mi ha ricordato un po’ “Rats” di Bruno Mattei…) lo specchio di questo mondo al devasto è una cascina isolata che diventa luogo d’incontro  per i personaggi principali: una ragazza impaurita, un impavido sopravvissuto, una donna ormai mutata e deumanizzata e suo marito mentalmente instabile che ormai porta sul suo stesso corpo i tremendi segni di una mutazione spaventosa.

“Flesh…” esce un po’ dai binari del classico post-apocalittico diventando dopo la prima mezz’ora un film claustrofobico dove i personaggi sono confinati in questo spazio al chiuso dove emergono le loro psicosi ma è interessante notare i rapporti malati che intercorrono fra loro, abbiamo un marito che porta sulla  spalla (nel senso che è una sorta di escrescenza marcia) un obbrobrio tumorale che è suo figlio, il mostro gli cresce addosso nutrendosi di sangue, mentre la sua amata è ormai un essere mutato privo di umanità. Il marito cerca di ricreare un rapporto simile a quello che aveva con la moglie ma deve fare i conti con l’avanzare della sua orrenda mutazione, si crea un legame morboso con la nuova ragazza, la prima sequenza splatter rimescola le carte in tavola per quanto riguarda l’evolversi della vicenda e la sorte dei due che parevano i protagonisti dell’opera. Lo splatter è presente ma non invadente, esplode nella sua pienezza in alcune sequenze molto truci, una su tutte quella in cui assistiamo allo sbudellamento di una ragazza le cui interiora vengono brutalmente strappate dalla vagina, gli effetti sono tutti rigorosamente artigianali, e l’atmosfera è abbastanza torbida.  un film i cui autori sono chiaramente influenzati dagli horror artigianali anni ’80 e cercano in ogni modo di proseguire verso quella direzione.

Adesso scopriamo qualcosa in più parlando col regista

Dott.trash: Ciao Lorenzo, parlaci un po’ di questa collaborazione con Alex Visani e Luca Di Silverio, per questo nuovo film

Lorenzo Lepori: Questo film rappresenta il primo di una serie che io e Alex abbiamo deciso di realizzare assieme alla sua Empire Video e la Digitmovies di Luca, e finora la collaborazione si è dimostrata esaltante e fruttuosa. Con Alex abbiamo una base artistica e un approccio diretto a quello che amiamo che facilita molto il lavoro in team. Diciamo che riusciamo anche a darci forza vicendevolmente nei momenti di crisi, oltre che idee quando siamo depressi dai tempi che attraversiamo. Luca si è dimostrato personaggio lungimirante, generoso e anche avventuroso, perchè si è impegnato a rendere possibile la nascita di prodotti sicuramente non mainstream e originali, disponibile nell’ascoltare le idee degli artisti e a non ragionare esclusivamente in termini di mercato, che pure ci vuole.

Dott.trash: Visto il momento brutto che stiamo vivendo, quali sono state le difficoltà che hai incontrato nel girare questo film?

Lorenzo Lepori: i problemi sono stati legati fondamentalmente al clima incredibilmente torrido, mentre l’atmosfera di paranoia e paura, sebbene centellinata perennemente in ogni dove, aveva subito una leggera apertura, dato che ci stavamo avvicinando alle santissime ferie di agosto, e quelle guai a toccarle. Già a settembre girare il film con la sportività con cui lo abbiamo realizzato sarebbe stato impossibile. Comunque nessuno si è fatto male e l’epidemia non si è propagata nè fuori nè dentro al set.

Dott.trash: “Flesh contagium” è un survival post apocalittico ma c’è anche un aspetto più claustrofobico legato alle psicosi e mutazioni dei suoi personaggi, l’intento era unire il filone post apocalittico con qualcosa di più oscuro ed originale?

Lorenzo Lepori: – ho adottato alcuni stilemi e passaggi tipici di certo post atomico d’annata, ma alla fine mi interessava più concentrarmi sul lato esistenziale dei personaggi. Dopotutto il film è una metafora della bestialità che ci attende man mano che ci separiamo dal mondo e dagli altri, questo abbandono dell’umanità che ci aspetta mentre siamo così concentrati dall’idea di una cura che ci possa far sopravvivere, non importa se in un mondo che oramai rischia di perdere qualunque attrattiva sociale e sensuale.

Dott.trash: Parlaci della collaborazione con Antonio Tentori per questo film

Lorenzo Lepori: Stavolta Antonio è stato così buono da dare una ultima occhiata agli scritti composti fondamentalmente da me e Alex, anche se un paio di buone idee da lui suggerite sono effettivamente finite nel film. Poi Antonio, oltre che un amico, è anche un po un mio feticcio portafortuna, una persona con cui amo confrontarmi quando affronto un nuovo lavoro.

Dott.trash: Il personaggio della donna mutata interpretato da Simona Vannelli sembra incarnare la follia in cui è precipitato il mondo, un personaggio mutato, folle e fuori controllo, pare essere la somma dei temi del film…

Lorenzo Lepori: Effettivamente è proprio così. Mentre Udolfo (Pio Bisanti) è combattuto fra l’umanità e la mostruosità, oramai Vera si è lasciata sopraffare fisicamente e mentalmente dal contagio, una creatura capace solo di distruggere, e quando dona la vita, essa è ormai la mostruosa parodia dell’essere umano che una volta era.

Dott.trash: Alla luce degli ultimi sviluppi di questo anno orribile come vedi il futuro prossimo del cinema indipendente in  Italia?

Lorenzo Lepori: Credo che per il cinema indipendente si preparino tempi difficili. I costi saranno più alti (tamponi, assicurazioni…) e le difficoltà organizzative maggiori. Si va verso un accentramento culturale (ma anche economico, politico…) che non conosce uguali nella storia umana e le voci discordanti dal pensiero unico saranno sempre più messe a tacere, purtroppo con il sostegno di un pubblico sempre più apatico e disinteressato. La cosa buona è che essendo ormai l’arte una cosa quasi impossibile da fare in maniera politically correct, ci sarà una selezione naturale, e chi continuerà su questa strada sarà solo chi davvero ama il mestiere e l’espressione artistica. 

 

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