REGIA: PIERFRANCESCO CAMPANELLA
ATTORI: FABRIZIO RAMPELLI, LORENDO DE LUCA, CHARA CAMPANELLA, MATTEO CAMPANELLA, CARLA DUJANY
GENERE: DOCU-FILM
ANNO: 2017
Il regista, sceneggiatore e produttore Pierfrancesco Campanella ci presenta questo suo docu-film sulla figura di Marco Ferreri, regista, attore e produttore cinematografico che iniziò la sua avventura nel mondo del cinema facendo la comparsa in due film di Lattuada (“Il cappotto” e “La spiaggia”) determinante per la sua crescita artistica fu l’incontro con Rafael Azcona e la scrittura di tre film che ebbero un discreto successo in Spagna: “El pisito” e “Los chicos” e “La carrozzella.” Campanella vuole omaggiare la figura di questo autore con un docu-film che riesce ad integrare dentro di sè vari elementi: giallo-noir e documentario, questo docu-film entra in profondità nella figura di Ferreri analizzando molti suoi lavori: “La grande abbuffata“, “Ciao maschio“, “Chiedo asilo“, “Come sono buoni i bianchi“, “La casa del sorriso“, “Nitrato d’argento“. Oltre alla figura di Ferreri il film ha un altro protagonista, un investigatore privato molto noir che vuole scoprire chi ha “ucciso” (metaforicamente, in senso artistico mettendolo nel dimenticatoio) Ferreri e capire l’origine dei suoi ricorrenti incubi. Il nostro investigatore si troverà spesso a fare i conti con una realtà odierna fatta di film da blockbuster dove i veri autori sono stati totalmente dimenticati a favore di un cinema di puro consumismo, l’investigatore incarna il vero appassionato, l’indagatore cinefilo che frequenta ancora le sale d’essai, come d’altronde viene sottolineato nella sequenza in cui il nostro si rece in un cinemino dove proiettano “Ciao maschio” di Ferreri e dove assistiamo anche ad un piccolo scontro fra un estimatore intellettuale dall’aria un po’ snob e uno spettatore comune che non capisce quel tipo di cinema, due mondi a confronto. Nel film sono inserite numerose interviste a critici e attori che parlano in maniera molto competente ed approfondita del tipo di cinema proposto da Ferreri, autoriale ma non snob, un cinema spesso incompreso ma profondo e poetico, c’è un po’ di tutto, curiosità e aneddoti a volontà forniti da critici molto preparati, non mancano spezzoni tratti dalle sue pellicole. I love è un prodotto meta cinematografico, è il cinema che parla di se stesso, un documentario che si fa anche giallo ed un giallo che porta avanti un indagine che affonda le sue radici nella storia del cinema italiano, “I love…” è un’occasione per conoscere un autore originale e controcorrente che ha fatto la storia del nostro cinema anzi, per chi non conosce affatto la figura di questo regista e volesse addentrarsi nella sua filmografia consiglierei prima di tutto di vedere questo documentario di Campanella per avere una panoramica completa della poetica del regista milanese.
Ma desso cari amici parliamo un po’ col regista Campanella che ci dirà qualcosa di più su questo suo documentario
Dott.trash: Ciao Pierfrancesco, benvenuto sul sito del Dott trash, partiamo subito con la prima domanda,
perché un film sulla figura di Marco Ferreri? Com’è nata l’idea?
Pierfrancesco Campanella: Per riparare a una ingiustizia. Il mondo del cinema ha quasi completamente rimosso questo grandissimo cineasta, forse perché ritenuto troppo scomodo e disturbante anche da morto. Un artista di questa levatura merita di essere fatto conoscere anche al pubblico più giovane che di lui sa poco o niente. L’idea è nata rivedendo per caso alcuni suoi capolavori, mi sono reso conto che si tratta di pellicole ancora attualissime, anzi, diciamo che certe tematiche hanno anticipato i tempi. Partendo da queste considerazioni, ne ho parlato con dei produttori che detenevano i diritti di sfruttamento di alcuni film di Ferreri, lanciando l’idea di un omaggio alla sua arte. mi hanno dato subito carta bianca mettendomi a disposizione la loro library, da cui attingere gli spezzoni da inserire nel mio progetto
Dott.trash: “I love…” è stato scritto a quattro mani da te e Lorenzo De Luca, parlaci di questa collaborazione
Pierfrancesco Campanella: Ho conosciuto Lorenzo tanti anni fa presentatomi da Franco Nero, abbiamo lavorato tante volte insieme. Tra noi c’è un feeling lavorativo speciale ci capiamo al volo pur essendo molto diversi. Ci integriamo perfettamente e siamo velocissimi nel palleggiarci le varie stesure, migliorandole (si spera) di volta in volta. De Luca è uno scrittore molto eclettico, spaziando con grande disinvoltura dalla commedia all’horror. Mi piace ricordare che fra l’altro, è l’autore dei cinepanettoni con Boldi e De Sica di maggior successo commerciale oltre ad essere stato lo sceneggiatore di fiducia del compianto Bud Spencer.
Dott.trash: L’ispettore privato che è il nostro protagonista è amante delle piccole sale cinematografiche d’essai e dei vecchi film, ti riconosci in questo personaggio? C’è qualcosa di tuo in lui?
Pierfrancesco Campanella: Assolutamente no. È un personaggio di pura fantasia, dovrebbe essere un po’ l’alter ego dello stesso Ferreri. Forse, casomai, assomiglia vagamente a Lorenzo De Luca, ma non a me. Io sono molto più solare e socievole.
Dott.trash: Definiresti “I love…” un film docu-giallo (con sprazzi di noir) in bilico fra questi due generi?
Pierfrancesco Campanella: Lo definirei un “mistery” in fondo tutta l’opera si basa sulla inquietante domanda di chi abbia “ucciso” Ferreri. Una indagine che via via si dipana, tra un colpo di scena e un altro, fino all’identificazione del metaforico assassino ovvero proprio quella società dei consumi che lui aveva combattuto per tutto l’arco della sua esistenza.
Dott.trash: È interessante il monologo del personaggio weird che appare sullo schermo del pc (e che richiama appunto certi personaggi messi inscena da Ferreri) che in sostanza ci viene a dire che il pubblico di oggi probabilmente non capirebbe più quel tipo di cinema che Ferreri metteva in scena e tanto vale andare a divertirsi su qualche squallida chat, tu cosa pensi del pubblico di oggi, è totalmente preda dei prodotti da blockbuster e cinepanettoni o c’è ancora chi è interessato ad un cinema più profondo?
Pierfrancesco Campanella: È vero che il gusto della massa si è involuto e che il cinema oggi è contaminato dalle logiche dei palinsesti televisivi, ma pur nell’omologazione delle proposte, ci sarà sempre spazio per delle proposte più di nicchia che facciano riflettere lo spettatore.
Dott.trash: Hai qualche nuovo progetto in cantiere?
Pierfrancesco Campanella: più di uno, per il momento però sono bloccato a causa del Covid. Intanto ho appena terminato la realizzazione di un minifilm con Maria Grazia Cucinotta, Nicholas Gallo e Franco Oppini. Si intitola “Sacrificio disumano” e tratta lo scottante argomento dei bambini rapiti dalle sette sataniche. Sarà un vero e proprio pugno nello stomaco!