REGIA: VINCENT PARONNAUD
ATTORI: LUCIE DEBAY, ARIEH WORTHALER, CIARAN O’BRIEN
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: THRILLER
ANNO: 2020
“Hunted” è un thriller del 2020 di Vincent Paronnaud (regista e fumettista francese) un prodotto che colpisce duro e in maniera originale, “Hunted” inizialmente sembra avere tutte le carte in regola per essere un rape and revenge ma in realtà si sposterà su altri lidi, dopo un inizio fiabesco (con immagini cartoonizzate tipo graphic novel per adulti) che narra la vicenda di Nicodemo un religioso pazzo che mette insieme un esercito di poveri per liberare Gerusalemme per poi tirare avanti di stenti cercando nel cannibalismo un modo per sopravvivere. Il nostro frate cercherà di mangiarsi una sua seguace che però si rivelerà una sorta di strega dotata di poteri che esercita sugli animali. La sceneggiatura ( Scritta a quattro mani dallo stesso Paronnaud e da Lea Pernollet) è semplicissima dato che è un film che punta più sull’impatto visivo e l’identificazione dello spettatore con Eve, una donna che lavora nel campo dell’edilizia che una sera va in un locale e rimorchia il tipo sbagliato in compagnia di un suo amico represso ma deviato, la foresta sarà la scenografia delle fuga di Eve sola e impaurita contro due bruti.
Eve è interpretata da Lucie Debay ( “Melody“, “French blood“)attrice molto espressiva e dai lineamenti delicati, preda perfetta per i due balordi interpretati da Christian Bronchart che è il più cattivo dei due ( attore poco noto in Italia ma che ha alle spalle piccoli ruoli in diverse serie tv come “The cell“, “Moloch“, “Clash of futures“) e Ciaran O’ Brien (attore di serie tv come “Tudors“, Ripper street“) perfetto per la parte del cattivo represso e timido. Il richiamo al mondo del fiabesco viene accennato anche nella parte iniziale dove la protagonista vaga nella notte con una felpa rossa con cappuccio come una novella cappuccetto rosso che si addentra in un ambiguo locale notturno pieno di “lupi” umani, il locale si trasforma grazie ad una grande regia in un luogo di perdizione dove si fano strani incontri, le riprese si fanno sincopate, veloci, allucinatorie.
Sembra che “Hunted” metta in scena il solito thriller dove la final girl di turno deve sfuggire a due psicopatici, (ed in parte è così) c’è quindi il classico gioco del gatto col topo, c’è la notte l’atmosfera fredda e notturna, la notte come tempo dei brutti incontri, tuttavia nonostante “Hunted” non mostri niente di nuovo tutto è ben fatto e la tensione è sempre alle stelle. “Hunted” non bada a preamboli inutili e fa salire subito la tensione andando dritto al sodo, i personaggi sono ben caratterizzati, Bronchart interpreta benissimo la parte del balordo psicopatico amante degli snuff, argomento non troppo approfondito ma comunque presente nel film. I due balordi creano una coppia di opposti abbastanza interessante, molto claustrofobico è il percorso che la protagonista fa chiusa nel bagagliaio, anche qui domina il rosso delle luci che filtrano all’interno del bagagliaio, il rosso è il colore di questo film, rosso contrapposto al nero della notte, il rosso è il colore che caratterizza la protagonista, il rosso della forza, della rabbia, contrapposto al nero, il nero della notte del pericolo.
L’elemento della natura è sempre presente, gli animali sono gli unici alleati di Eve, il cinghiale infatti è l’animale che le permette di fuggire, la foresta è rappresentata sempre come un luogo sempre molto vivo ma anche minaccioso dove è possibile perdersi. C’è anche un certo parallelismo fra Eve e la strega della leggenda, entrambe ricorrono all’aiuto della natura e degli animali per sopravvivere, i due balordi possono anch’essi essere visti come animali, predatori di ragazze, animali da città che si spostano nella foresta, “Hunted ” è un film crudo e violento che non fa sconti a nessuno e nel finale lo diventa ancora di più con due protagonisti che si ammazzano come animali nel loro habitat naturale.