REGIA: ALESSANDRO ANDOLFATO, LUCA BERTOSSI, MATTIA BELLO
ATTORI: SAMUELE BUSOLIN, ANNA PROVEDEL, GIORGIA ISETTI, CAMILLA COLLAVO
GENERE: GHOST STORY
ANNO: 2021
“Camille” è un corto (scritto da Alessandro Andolfato) nato dalla collaborazione fra Bertossi, Andolfato e Bello, un lavoro che sconfina in diversi generi diventando un mix di tutti questi: ghost story, horror-drama con venature gotiche, la sceneggiatura porta in scena il dramma della morte di una madre ed il tema del rimorso e soprattutto del tempo, il tempo interiore dell’assimilazione delle colpe e di un passato cristallizzato nel tempo ma che continua a pesare sul presente. La location è una villa immersa nell’oscurità (nella prima parte) una casa che diventa quasi un terzo protagonista della vicenda, il suicidio di una madre ed il padre che cerca di allontanare la figlia dall’orrore, passano gli anni e Camille cresce e riceve in eredità un orologio a cipolla del quale però manca un pezzo, rimasto inavvertitamente nella vecchia villa; il padre torna da solo in quel luogo ormai abbandonato dove troverà i fantasmi del passato.
“Camille” è un cortometraggio d’atmosfera dove il tema principale è il tempo, un tempo che scorre su due binari, il primo è il tempo “fisico” dove c’è la crescita della protagonista da bambina a donna, poi c’è un altro tempo, quello che ti aspetta in eterno, che non dimentica, il tempo è sostanziato nell’oggetto che lo rappresenta per eccellenza: un vecchio orologio il cui ossessivo ticchettio tormenterà il padre che torna alla villa. Talvolta il cortometraggio è accompagnato da una musica delicata come nella sequenza del regalo, altre volte invece la musica si fa più cupa ed atmosferica, c’è sempre un’atmosfera triste e a tratti opprimente, un corto fatto di dettagli che si rivelano non trascurabili anche a fini narrativi (il pezzo d’orologio che cade, il fantasma intravisto nello specchio che “invita” il protagonista a seguirlo) un corto attraversato da un’atmosfera decadente, una storia triste sospesa nel tempo.
Adesso scopriamo qualcosa di più da Luca Bertossi, uno dei tre registi coinvolti nel progetto:
Dott.trash: Ciao Luca, Parlaci della nascita di questo progetto diretto con Andolfato e Bello, come nasce questa collaborazione a tre?
Bertossi: È stato tutto fantastico, in particolare il modo in cui è nata appunto la collaborazione. Io ero in California e Alessandro doveva ritirare il suo diploma presso il Los Angeles Performing Arts, solo che lui era in Italia. Allora gliela abbiamo riportata in Italia ed è stato l’inizio della collaborazione e della bellissima amicizia. Allora Alessandro ha scritto una sceneggiatura horror così da collaborare assieme a me e al suo collaboratore fidato Mattia e così abbiamo approfittato della fine della prima quarantena per organizzare le riprese assieme alla Big Reel studios di Tony Roman, Eddy Colucci e Guido Imbimbo. Alessandro ha contattato gli attori Samuele Busolin, Anna Provedel e gli esordienti Giorgia Isetti e Camilla Collavo e abbiamo girato il cortometraggio.
Dott.trash: L’incipit del film è molto cupo, la location costituita dalla vecchia villa contribuisce molto a creare la giusta atmosfera, era l’unica opzione o c’è un motivo particolare dietro la scelta di questa villa?
Bertossi: La Villa è stata la soluzione migliore sia dal punto di vista della scenografia sia perché Alessandro e Mattia avevano già girato lì un videoclip, quindi abbiamo deciso che era perfetta per questa sceneggiatura.
Dott.trash: È curioso notare come la metafora del tempo sia un tema a mio avviso centrale, d’altronde il padre è costretto a tornare sul luogo della tragedia proprio a causa dell’orologio, oggetto simbolo dello scorrere del tempo, ed il ticchettio dell’orologio perseguita l’uomo quando entra nella casa, insomma l’elemento dello scorrere del tempo è sempre presente…
Bertossi: Camille è una porta aperta nel passato, ogni minuto si fa piu pesante mentre il protagonista sprofonda in una tragedia famigliare quasi dimenticata.
Dott.trash: In quale genere inseriresti “Camille”? Gotico, ghost story o altro?
Bertossi: Camille è una ghost story con elementi gotici, ma soprattutto un horror drammatico e psicologico.
Ringrazio Luca Bertossi per l’intervista.