LEGGENDA MORTALE

REGIA:  SYVAIN WHITE

ATTORI: TORREY DE VITTO, BROOKE NEVIN, DAVID PAETKAU

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: SLASHER

ANNO: 2006

L’altalenante saga iniziata con “So cosa hai fatto” giunge al terzo capitolo, possiamo tranquillamente dire che il più scarso dei tre episodi è il secondo “incubo finale“, con questo “Leggenda mortale” le cose infatti migliorano abbastanza, abbiamo dunque 3 film diretti da tre registi diversi: Gillespie, Cannon, White, quest’ultimo dirige un film che riprende a piene mani una sceneggiatura simile al primo ma aggiungendo un gradevole elemento soprannaturale, i nostri ragazzi infatti non hanno più a che fare con un assassino umano. Parliamo di un film direct to video di buona qualità il cui unico scopo è intrattenere e divertire senza pretese, White diresse il passabile “Slender man” (successivo a questo “Leggenda…”) la sceneggiatura vede 5 ragazzi organizzare uno scherzo di cattivo gusto all’interno di un luna park in cui fanno riapparire con cappotto e uncino il vecchio serial killer dei precedenti film ma la cosa prende una brutta piega quando uno dei ragazzi cade e muore, gli altri giurano di non parlare con nessuno di questa cosa. Torneranno i biglietti con la scritta “so cosa hai fatto.” 

Abbiamo il solito campionario di adolescenti (il fighetto, il ribelle, la ragazza tradita, la tipa rock’n roll ecc) sbandati e non, il film si aprirà nell’ambiente festoso del luna park per chiudersi poi in un altro ambiente apparentemente spensierato, la festa del 4 Luglio dove il nostro killer colpisce coma da tradizione. Il film parte subito col turbo senza preamboli, (d’altronde chi ha visto gli altri due film conosce bene la storia dell’assassino con l’uncino) ma per facilitare la comprensione anche ad eventuali nuovi spettatori c’è la sequenza introduttiva sulla ruota panoramica dove i protagonisti oltre a presentarsi spiegano la storia dell’assassino con l’uncino. Nel primo film tutto parte da un incidente stradale mentre qui si tratta di uno stupido scherzo finito male,  i personaggi sono caratterizzati quanto basta per non essere solo carne da macello, la regia fa il suo buon lavoro senza guizzi particolari, una regia il cui stile ricalca quello delle produzioni direct to video (di cui “Leggenda…” fa parte.)

Nella prima parte non c’è molto spaltter, la regia preferisce far leva su jumpscare di facile presa iniziando a “scaldare il motore” con la sequenza della funivia dove (anche se non c’è splatter) White ci regala una sequenza veloce con un montaggio serrato e luci di scena ben gestite con una serie di lampi che colpiscono la protagonista in lotta per la vita. Lo splatter arriva con la sequenza della gola recisa con il solito uncino, gli effetti non sono male e quando vuole White ci regala delle discrete dosi di violenza. C’è una sorta di cerchio che si chiude nella sceneggiatura dato che il film si apre nell’atmosfera festosa di un luna park per chiudersi alla fine in un’atmosfera simile, quella della festa del 4 Luglio dove il nostro uncino ama scatenarsi come da tradizione. Negli ultimi venti minuti lo splatter si fa più presente fra gole trafitte, agenti appesi alle pale del muletto e soprattutto la morte della ragazza punkeggiante che forse è la migliore del film con il colore del sangue messo in evidenza ed una scenografia che con il suo contrasto luce-ombra mette in risalto il corpo martoriato, White sforna un prodotta da puro intrattenimento senza pretese che si rivela comunque inferiore al primo capitolo rimettendone comunque in piedi la struttura narrativa ed attestandosi ad un livello comunque superiore al secondo episodio che si conferma l’anello più debole di una saga comunque modesta. 

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