IL TESCHIO URLANTE

REGIA: ALEX NICOL

ATTORI: PEGGY WEBBER, RUSS CONWAY, JOHN HUDSON, ALEX NICOL

REPERIBILITÀ: MEDIO-BASSA

GENERE: THRILLER HORROR

ANNO: 1958

Il teschio…” è un film di Alex Nicol del 1958, si tratta (vista la sua breve durata di 1 ora e 5 minuti) di un tipico prodotto da drive in, infatti veniva spesso programmato (nei famosi double o triple bill) assieme ad altri b-movies come “La vendetta del ragno nero” si tratta di un film a basso costo con una produzione modesta e girato in sei settimane. Nicol è stato anche attore recitando in piccoli ruoli ed in questo film interpreta la parte del giardiniere con problemi psichici, come regista non ha avuto molta fortuna, il suo apice come attore lo ebbe recitando nel musical “Lasciami sognare” accanto a (rullo di tamburi) Frank Sinatra.

Il film in questione trae spunto dalla leggenda inglese del teschio urlante, questo teschio pare iniziare un’attività poltergeist quando viene portato via dal posto dove riposava emettendo grida d’oltretomba, il culto del teschio potrebbe risalire a tradizioni celtiche, in Inghilterra vi sono stati diversi casi come Wardley Hall dove un nobile, Roger Downs che uccise un suo pari per essere poi assassinato da un guardiano del Tower Bridge. La sua testa venne recapitata ai parenti della vittima e pareva che questo teschio fosse maledetto, tutta via la vicenda non risulta essere vera in quanto la testa del nobile una volta riesumato il corpo verso 1779 venne trovata ancora attaccata al corpo. Il fatto che sia un prodotto da drive in lo si capisce dalle buffe avvertenze (tipici escamotage dell’epoca per attirare spettatori in cerca di emozioni forti) che compaiono nell’incipit del film le quali attestano che il film è roba forte che potrebbe causare effetti imprevedibili tanto che i produttori garantiranno un servizio funebre gratuito per gli spettatori che moriranno di paura (geniale!) la sceneggiatura presenta alcuni echi Hitchockiani (“Rebecca la prima moglie“) e prevede un intreccio thriller-horror.

I coniugi Eric e Jenni tornano a vivere nella vecchia casa di lui nella quale il marito viveva con la precedente moglie, la signora Marion morta in un tragico incidente nel laghetto artificiale che si trova nel parco della villa. La povera Jenni ha un passato doloroso avendo assistito alla morte dei genitori (per annegamento) il trauma l’ha portata ad essere ospite di una clinica psichiatrica. Jenni ode strane grida e rumori inquietanti, inoltre è infastidita da un ritratto di Marion che si trova in casa e (a suo dire) somiglia a sua madre, inoltre la giovane comincia ad essere tormentata da un macabro teschio rotolante ed urlante che le fa visita spesso ritrovandoselo nell’armadio, in giardino, ovunque. Il marito teme che Jenni stia risprofondando nel baratro della malattia mentale.

La figura ambigua del giardiniere è interpretata dallo stesso Nicol, la nuova moglie è Peggy Webber che impersona in maniera convincente la donna fragile, solitamente interprete di ruoli drammatici come nel Macbeth di Welles dove interpretò Lady Macduff, poi troviamo John Hudson attore attivo in televisione e naturalmente nel cinema (“Sea of lost ships”, “Many rvers to cross”). Il film è girato quasi tutto in interni e l’elemento delle grida (umane e non) e spesso presente, le grida del teschi, dei pavoni, e della protagonista, queste ultime però sono grida di spavento,  anche l’elemento dell’acqua è abbastanza presente, dalle acque emerge il teschio e con esso, le acque poi sono il posto dove nascondere le prove delle malefatte, e l’acqua è l’elemento dove è annegata la prima moglie, quindi il film in un certo senso ribalta la simbologia dell’acqua, da elemento portatore di vita a elemento mortale.

 

 

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