REGIA: EDUARDO CASANOVA

ATTORI:  ANA POLVOROSA, CANDELA PENA, MACARENA GOMEZ

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: GROTTESCO

ANNO:  2017

Una parola per definire questo film di Eduardo Casanova è grottesco, ma è solo una definizione limitante di questa opera che scava a fondo nell’animo umano, nelle pieghe di una società cattiva che esclude  chi è diverso, fragile, deforme o comunque che non rispecchia determinanti canoni estetici. Casanova è un regista molto attivo che ha iniziato la sua carriera con cinque cortometraggi, e proprio uno di questi ovvero: “Eat my shit” è stato il punto di inizio per trattare questo tipo di tematiche e prendere spunto, riproporre uno dei personaggi più weird di questo “Pieles” ovvero una ragazza affetta da una grave deformità facciale che fa sembrare il suo volto un sedere. “Pelle” è un film di difficile catalogazione, racchiude al suo interno stilemi grotteschi, weird, drammatici e di critica sociale ma soprattutto non è un film per tutti, ci vuole un certo coraggio e un occhio da critico per riuscire a cogliere le sfumature e i messaggi che quest’opera vuole proporre.

Nel film c’è fin da subito una vera e propria ossessione per le forme, l’incipit spiazzante ci mette davanti al colore dominante nella fotografia, il rosa, un rosa che richiama la pelle, il suo colere vivace ma che in questo caso diventa scrigno di deformità inaccettabili, ci viene mostrato un mercato dei freaks, un catalogo degli orrori in una sorta di postribolo dipinto di rosa, ed il corpo è deforme e sciatto fin da subito con la laida maitresse che si mostra in tutta la sua orrenda nudità. Le riprese sono spesso in interni dando al film un’aura claustrofobica con il colore rosa sempre in primo piano, un rosa che alla fine diviene inquietante dando quasi fastidio alla vista, le relazioni fra i personaggi ed il loro confronto/scontro con la società sono il fulcro del film, non ci sono eroi, non c’è il classico happy ending ma ci sono scene spesso scioccanti che difficilmente lo spettatore dimenticherà.  A ben guardare non ci sono persone “normali” sono pochissime le persone senza deformità presenti nel film, perfino i teppisti di strada hanno un aspetto freak, (ghignati, con denti storti e capelli assurdi) i diversi sono i protagonisti assoluti ma c’è un aspetto molto interessante, anche fra loro ci sono a volte ci sono cattiverie e malvagità come nel caso della donna obesa che sghignazza quando porta da mangiare alla ragazza che si nutre solo di liquidi tuttavia anche lei è vittima di questa società, anch’essa è rifiutata e cerca amore lesbico mercenario con la ragazza senza occhi.

Il montaggio è perfetto, ben cadenzato, sono frequenti i primi piani e i particolari disgustosi come il bacio finale in cui la lingua penetra nell’orifizio, è presente una sessualità malata, mercenaria e distorta deforme come i volti tristi dei protagonisti, fra tutti i menomati fisici c’è anche il personaggio del ragazzo la cui malattia è invece psichica, quindi la malattia è sempre presente sotto molte forme ed aspetti. Un film capace di toccare picchi anche di grande poesia e visionarietà come nel caso del ragazzo senza gambe che si innalza (in maniera onirica) verso il cielo in un atto liberatorio, si è liberato delle sue ingombranti gambe e vola leggero verso il cielo. Poetico, atroce, assurdo, drammatico, “Pelle” è un po’ tutto questo, un buon esordio nel lungometraggio per un regista fuori dagli schemi.

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