REGIA: MATTSON TOMLIN

ATTORI: CHLOE GRACE MORETZ, ALGEE SMITH, RAUL CASTILLO

REPERIBILITÀ: ALTO

GENERE: SCI-FI

ANNO: 2021

Mattson Tomlin è uno sceneggiatore (sue le sceneggiature di: “The Batman”, “Little fish”, “Project power”) regista e produttore cinematografico di origini romene, questo “Mother-android” è la sua prima prova da regista, e in quest’opera il nostro mischia abbastanza coerentemente sci-fi, fantascienza apocalittica, e survival per un film piacevole che pesca le sue idee un po’ da certa fantascienza anni ’80 (ci sono echi di “Terminator” nella sceneggiatura) un po’ da certe serie tv in voga oggi per un risultato gradevole e non impegnativo. Georgia e Sam sono una coppia che vive una vita tranquilla, in un prossimo futuro gli androidi sono entrati a far parte del nostro quotidiano e svolgono principalmente mansioni di tuttofare, maggiordomi, camerieri ecc… sembrano essere assolutamente incapaci di fare del male grazie a sofisticati programmi di comando. Georgia (Chloe Grace Moretz) non sa come dirlo a Sam (Algee Smith) in quanto non del tutto sicura del loro rapporto, ma durante una sera come le altre l’androide di casa diventa uno spietato assassino durante una serata fra amici. Dopo la fuga i due scopriranno che il fatto non è affatto una cosa isolata ma ha una portata molto vasta, gli innocui androidi si sono ribellato ai loro creatori e sono pronti a far scendere un inferno sulla terra. Tomlin cerca (riuscendoci in parte) a far convivere insieme sci-fi, fantascienza apocalittica, un pizzico di horror e una buona dose di survival ma l’amalgama riesce in parte, in quanto l’aspetto survival della vicenda (fatto di lunghe fughe e un’ umanità disumanizzata e priva di empatia) prende spesso troppo il sopravvento dimenticandosi talvolta dei pericolosi androidi che diventano spesso un’ombra che comunque aleggia minacciosa. Un film (distribuito da Netflix) che fa dell’aspetto survival uno dei suoi punti di forza ma allo stesso tempo di debolezza in quanto riplasma idee derivanti da colossal come “Terminator” e certe idee presa P.K. Dick buttandole in un contesto di continue fughe survival in un’atmosfera simile a quella che possiamo trovare in famose serie tv come “Walking dead.” Infatti per chi ama vedere personaggi in fuga da un mondo allo sfascio spesso braccati da creature mostruose gli amanti della sopracitata serie troveranno pane per i loro denti, infatti sembra strano ma il film di Tomlin ha un impianto di situazioni che ricordano un po’ quelle tipiche di uno zombi movie apocalittico, la stessa tensione che attraversa anche i momenti apparentemente più “rilassati” rendendo il nemico una presenza praticamente fissa anche quando esso non è presente (e questi momenti non sono pochi nell’arco narrativo). La fotografia è un po’ troppo patinata rendendo il prodotto fruibile anche a spettatori che normalmente si  nutrono di altro, la violenza è presente ma non esce quasi mai dallo steccato di un cinema mainstream che osa ma non troppo, il cast è buono, Chloe Grace Moretz (“Amytiville horror”, “Dark shadows”, “Le paludi della morte”) è perfetta nel ruolo dell’innocente ragazza incinta che si trasforma un po’ in una final girl non troppo “pompata” a suo fianco troviamo Algee Smith (“Il coraggio della verità”, “Judas and the black messiah”) nella parte del fidanzato amorevole, il classico bravo ragazzo. “Mother…” è un film poco originale ma godibile, da vedere senza impegno.

 

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