REGIA: ULI EDEL
ATTORI: NICOLAS CAGE, SARAH WAYNE CALLIES, VERONICA FERRES, LYRIQ BENT
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: GHOST STORY
ANNO: 2016
DISTRIBUZIONE ITALIANA: BARTER ENTERTAINMENT
MOMENTI CLOU: 1) LA SPARIZIONE DI MIKE 2) LA FESTA IN STRADA CON LE MASCHERE 3) LA SCENA DEL BUS 4) LA SCENA IN CUI LA MOGLIE VIENE POSSEDUTA DA UNO SPIRITO
Nicolas Cage a mio parere è un grande attore capace di recitare in film (e ruoli) molto diversi fra loro, dallo struggente alcolizzato Ben di “Via da las Vegas” (film che consiglio di vedere anche se non rientra nei generi trattati da questo blog) all’esperto chimico Stanley Goodspeed di “The Rock“, un gran bel film d’azione di Michael Bay, regista che anche se odiato da molti (non è il mio regista preferito ma alcuni suoi film non sono male, purtroppo poi si è messo a fare quelle cazzate di Transformes e va beh…) è un incasso sicuro al botteghino. Adesso ritroviamo il nostro Cage in questo “Pay the ghost” che in sostanza è una specie di fiaba nera che a mio avviso ha molti spunti interessanti e non manca di farci sobbalzare sulla sedia, un prodotto che può soddisfare sia puristi dell’horror, che lo spettatore medio in cerca di qualche emozione, ma andiamo con ordine. Protagonista è Mike Lawford un padre di famiglia che la notte di Halloween decide finalmente (era oberato di lavoro) di accontentare Charlie, suo figlio portandolo in strada a vedere le maschere. La sequenza in cui i due si fiondano in questa bolgia di maschere è fatta molto bene, sembra quasi una ridda infernale, molte persone mascherate (scheletri,streghe ecc…) sono intorno a loro, e i due sembrano divertirsi. A un certo punto Charlie e suo padre si fermano a prendere un gelato e il bambino dice: “possiamo pagare il fantasma?” Da questo momento sarà l’inizio di un incubo in cui Mike perderà suo figlio, e il suo matrimonio si frantumerà, la polizia non cava un ragno dal buco quindi Mike decide di indagare per conto suo. Un anno dopo scopre che in realtà sono molti i bambini scomparsi nella notte di Halloween in quella città, e la maggior parte non è stata mai ritrovata, a differenza di altri scomparsi in date diverse da quella. Mike attraverso delle ricerche scopre l’esistenza di un’antica storia riguardante una presunta strega bruciata sul rogo da una folla inferocita la quale sembra essere connessa alla sparizione di suo figlio. Saranno queste cose scoperte da Mike a far si che i due coniugi si riavvicinino per scoprire la verità. “Pay the ghost” trasforma New york in una città surreale dove Mike sembra impazzire nel vedere spesso il riflesso di Charlie ovunque, (come nel caso della buona scena del bus) a fare da contorno alla vicenda ci sono anche dei famelici avvoltoi che volteggiano sinistramente e sembrano non essere visibili a tutti, una presenza ricorrente, quasi degli ambasciatori del male. Nel film c’è posto anche per una discreta scena di possessione dove Kristen (la moglie) è preda di atti autolesionistici che però porteranno (grazie a degli strani simboli incisi sulla pelle con delle forbici) ad una svolta. Gli attori non sono male, Sarah Wayne Callies è nota soprattutto nell’ambito delle serie tv come Walking dead, dove interpreta Lori Grimes, e come la dottoressa Tancredi in Prison Break, attrice non disprezzabile che però al suo attivo ha solo una decina di film. La parte del classico ispettore è toccata a Lyriq bent attore che non fa scintille ma recita dignitosamente, pur non avendo alle spalle film particolarmente degni di nota come: Honey (classico film musicale-hip hop da ragazzine) e “Saw” 1-3 e 4 (non sono particolarmente amante di questa serie che ormai penso abbia stufato un po’ tutti). Diciamo che la parte più marcatamente fiabesca emerge nel finale quando Mike attraverserà un portale fra due dimensioni e finirà davanti a centinaia di bimbi scomparsi dei quali restano ormai solo pallidi spettri evanescenti in una scena di sicuro effetto, in conclusione, un film che può piacere a un pubblico piuttosto ampio, che sa anche spaventare, e che magari si rivede anche volentieri.
Uh qui non sono d’accordo, Pay the Ghost proprio non mi è piaciuto, anzi penso sia uno dei punti più bassi della filmografia del povero Nicolino Gabbia 🙁