REGIA: TATE TAYLOR

ATTORI:  OCTAVIA SPENCER, LUKE EVANS, DIANA SILVERS, JULIETTE LEWIS

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: THRILLER

ANNO:  2019

MA” è un film thriller di Tate Taylor regista (“Grace and Frankie”, “La ragazza del treno”, “Ava”) regista e produttore americano, “MA” affronta il tema (d’attualità) del bullismo e in questo caso specifico delle sue conseguenze psicologiche a lungo termine, in età adulta. Il soggetto di Scott Landes fa scaturire una sceneggiatura semplice in cui trovano spazio attraverso vari flashback le vicende giovanili che hanno portato Sue Ann a diventare un’adulta psicologicamente instabile. Sue Ann detta Maggie è una giovane studentessa che si trasferisce con sua madre in una piccola cittadina, nuova vita, nuova scuola, nuovi amici, il gruppo in cerca di un locale dove fare sempre baldoria fa la conoscenza di Sue Ann Ellington detta “MA” una donna di mezz’età che presta la sua cantina al gruppetto di giovani per organizzare la festa. Ben presto tutto ciò diventa un’abitudine e le feste a casa di “MA” si moltiplicano, ma la donna nasconde una forte instabilità psicologica e un terribile segreto, chi è la ragazzina paralitica la piano di sopra? “MA” è un thriller sempliciotto, la sceneggiatura del duo Scotty Landes-Tate Taylor scorre via senza particolari ribaltoni, “MA” ha dalla sua una discreta caratterizzazione dei personaggi: l’instabile “MA” (Octavia Spencer) una donna segnata a vita dal bullismo che cerca continuamente un rapporto malato e ossessivo con i giovani, l’ingenua Maggie che cerca nuove amicizie, la classica ragazza che cerca di ambientarsi in un contesto urbano e scolastico nuovo, Ben (Luke Evans) è un elemento in bilico fra passato e presente, una persona cattiva che non ammette le sue colpe e Erika (Juliette Lewis) la madre protettiva che cerca di mettere in guardia la figlia. L’elemento ambientale delle rovine è un ponte che unisce più generazioni in quanto presente anche nella giovinezza di MA, quello di Taylor è però un film che non osa più di tanto, (dai produttori di “Get out” mi aspettavo di più) l’acceleratore infatti viene premuto solo nella parte finale, questo va naturalmente a discapito del risultato generale che risulta troppo patinato, il momento più morboso è chiaramente quello della foto finale con i ragazzi mezzi morti e drogati fra i quali si piazza orgogliosa la psicotica cinquantenne. Il film come accennato sopra ha una regia un po’ troppo patinata, e raramente riesce ad essere incisivo rimanendo in una “zona comfort” dove lo spettatore medio si troverà piacevolmente a suo agio mentre chi mastica abitualmente horror resta per gran parte del tempo ad aspettare una maggiore incisività che raramente fa capolino. “MA” ha una regia che ricorda a tratti certi tv movie, un film certamente ben scorrevole, discretamente recitato ma poco incisivo sul versante puramente horror-thriller eccezion fatta per alcune sequenze come la trasfusione fatta al povero ex bullo o la sopracitata foto macabra nel finale.

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