REGIA: RICCARDO DI GERLANDO
ATTORI: ANDREA GANZERLA, ELIO MARKESE, NICOLETTA NAPOLITANO, FRANCO LA SACRA, STEFANO MIANO
GENERE: THRILLER-HORROR
ANNO: 2023
“Violetta Resti” è un mediometraggio di Riccardo Di Gerlando tratto dal libro thriller-horror “La bambina delle vilette” del parrucchiere del brivido Roberto Ricci (“Nero corvino”, “L’immagine malvagia”, “Buio rosso”, “Quattro topi per un sadico gatto”, “L’acconciatura sbagliata”, “Cinema assassino- il cinema thriller e horror italiano dagli inizi a oggi”) nel film ci sono omaggi al vecchio cinema gotico italiano come “La maschera del demonio” con locandine e poster, l’atmosfera è quella degli horror italiani ambientati in provincia, una piccola comunità piena di segreti inconfessabili dove tutti hanno una doppia faccia. Forte già di alcuni premi (Il mediometraggio ha già vinto il premio come miglior mediometraggio thriller al Nitiin International film festival in Malesia). il film di Di Gerlando cerca di farsi spazio nel panorama underground italiano dove farsi notare non è affatto facile. Uno scrittore in cerca di ispirazione decide di trascorrere un periodo di tempo in un piccolo paese venendo a conoscenza della storia di Violetta resti una bambina molto dolce che però a causa di una brutta malattia divenne deforme, una maledizione che colpì poi tutti i discendenti della famiglia in una spirale di orrore. Il regista preferisce concentrarsi di più sull’atmosfera che non su effetti sanguinolenti che infatti sono praticamente assenti, c’è il paese sinistro e quasi deserto nel quale si muovono personaggi ambigui, troviamo silenzi pieni di tensione e oggetti inquietanti come da tradizione del thriller nostrano: coltelli, bamboline, pupazzetti, e carillon. Il montaggio è abbastanza rilassato per una storia che punta tutto sul mistero in cui l’azione si fa un pochino più presente nel finale più movimentato. C’è una chiara intenzione di riallacciarsi alla tradizione del giallo provinciale italiano e devo dire che l’atmosfera c’è tutta o quasi, ciò che magari manca è forse un po’ di sangue, spingere un po’ sull’acceleratore del sangue ma si sa, non era quello l’intento di R. Di Gerlando che preferisce puntare tutto sull’atmosfera asfissiante. Il film si discosta non di molto dal libro e ne ricalca fedelmente tutti i momenti salienti, (ma ovviamente mancano alcuni personaggi) pochi personaggi per un thriller horror dall’atmosfera cupa, il paese è un microcosmo semi-deserto, malinconico e desolante e i personaggi si stringono attorno al povero scrittore protagonista come un cappio al collo fino al macabro finale. Un film sobrio, dall’atmosfera sfuggente e un po’ malinconica con una buona caratterizzazione dei personaggi.
parliamo un po’ col regista per capire meglio la genesi del mediometraggio
Dott.trash: Ciao Riccardo benvenuto sul mio sito, parlaci della tua collaborazione con Roberto Ricci, com’è nata?
Riccardo Di Gerlando: Ho conosciuto Roberto Ricci sul web
Quello che ci lega è una forte passione per il genere thriller e horror.
Ho scoperto poi la sua dedizione alla scrittura e ho apprezzato molto lo stile e le idee.
Dott.trash: Il film pare riprendere fedelmente dal vostro libro “La bambina delle violette” dal quale si discosta in maniera non eccessiva possiamo ritrovarci la stessa atmosfera provinciale, luoghi desolati, vecchi segreti, concordi?
Riccardo Di Gerlando: Ho voluto sottoporre a Ricci la sceneggiatura di Violetta Resti per avere un suo personalissimo parere .La storia gli piacque moltissimo e mi propose di scriverne un romanzo a due mani. Cosi è nata La bambina delle violette. Romanzo che rispetto alla sceneggiatura del film è decisamente più lungo e più articolato. Sono presenti più personaggi e scene decisamente più sanguinolente
Dott.trash: Parlaci della location, dove si trova il suggestivo paesino?
Riccardo Di Gerlando: Il film è stato girato interamente nell’entroterra ligure , più precisamente nella valle argentina in più paesini contraddistinti da un enorme senso di quiete
Cito per esempio Triora, Realdo, Montalto Ligure.
Dott.trash: ho saputo che il tuo mediometraggio ha ricevuto già alcuni riconoscimenti, parlaci della sua accoglienza
Riccardo Di Gerlando: Abbiamo iniziato ad iscrivere il mediometraggio ai festival internazionali attraverso la piattaforma filmfreeway
Ha avuto in pochissimo tempo 4 selezioni internazionali ( due in India, una in Francia e una in Malesia)
In Malesia al Nitiin International film festival ha vinto come miglior film di genere thriller
Credo che il film abbia, nel suo piccolo, un respiro decisamente internazionale e rispecchia uno stile nostrano molto amato fuori
Dott.trash: Parlaci del tuo percorso registico, com’è iniziato? Hai girato altri film? Hai in cantiere nuovo progetti?
Riccardo Di Gerlando: Ho iniziato da giovanissimo assieme a mio fratello gemello Marco.
Dopo gli studi al DAMS mi sono più avvicinato al ramo pedagogico e ho iniziato a svolgere lavori con persone con disabilità intellettiva.
Negli anni ho realizzato diversi cortometraggi a tema sociale ottenendo molti riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Il genere horror è stata una bella novità.
Attualmente sto curando molti laboratori di cinema per ragazzi e per persone con disabilità intellettiva. Mi piace molto la didattica.
Come progetti futuri sto lavorando alla sceneggiatura di un nuovo cortometraggio sociale su un delicatissimo tema riguardante le donne iraniane e l’obbligo dell’ hijab. Spero di realizzarlo presto.