REGIA: GLEN MORGAN
ATTORI: KATIE KASSIDY, MICHELLE TRACHTENBERG, MARY ELIZABETH WINSTEAD
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: SLASHER
ANNO: 2006
Glen Morgan dirige questo slasher natalizio prodotto da James Wong, che in sostanza è un remake del classico americano (ma non molto noto in Italia) il “Black Christmas” di Bob Clark, la semplice sceneggiatura vede protagoniste un gruppo di ragazze che vivono in una confraternita universitaria diretta dalla signora Mack, la vita scorre tranquilla e sono giunte le vacanze di natala ma un brutale delitto scuote la tranquilla confraternita. Intanto il pericoloso killer Willy Lenz malato mentale evade da un carcere per riprendere la sua opera di sangue iniziata anni fa con l’omicidio di tutta la sua deviata famiglia fatta di rapporti incestuosi e segregazione in soffitta, fatti che lo hanno reso irrimediabilmente instabile a livello mentale. Intanto nella confraternita arrivano minacciose telefonate anonime e le ragazze iniziano a morire di morti atroci. Morgan decide di rivisitare a modo suo il vecchio slasher anni ’70 arricchendolo di nuovi elementi, il ritmo è abbastanza buono ma la sceneggiatura dello stesso Morgan è un po’ troppo lineare col classico colpaccio di scena finale. Siamo in pieno territorio slasher, un B movie pregno di atmosfera natalizia: dolcetti, alberi di natale, neve, canzoncine di natale ecc… nel film c’è un gustoso filo di black humor sostanziato anche in alcune modalità di uccisione come il candito (di quelli a forma di manico di ombrello) appuntito che colpisce la guardia alla gola o la stalattite che perfora il cranio della ragazza. Si tratta di un B movie divertente e leggero, dove i personaggi non sono molto caratterizzati e tendono a essere semplice carne da macello per il sadico killer, la torbida storia familiare del cattivone sembra essere l’elemento migliore del film regalandoci un ‘atmosfera deviata e sporca al punto giusto, lo splatter è l’elemento migliore del film ed è quello che riesce a sollevarlo da un limbo dove gravitano altri prodotti slasher di serie B. Come ho detto ci sono omicidi molto splatter con occhi deorbitati e ingurgitati, talvolta senza risparmiarci primi piani di queste efferatezze, un film che raggiunge una tranquilla sufficienza, da serata a base di slasher e divertimento. Divertentissima la sequenza in cui il pazzo maniaco usa delle formine da dolci per creare orridi “biscotti” fatti di carne umana (anche qui la regia mostra tutto senza compromessi) e sempre in pieno spirito natalizio-splatter troviamo un albero ornato di occhi e frattaglie e con una testa mozzata come puntale, tutto molto trash movie di serie B americano, tutto funzionale ed efficace. A fronte di una trama piuttosto esile, di riprese quasi tutte in interni e personaggi poco profondi, “Black…” punta tutto sul tritacarne con pochi compromessi, un ritmo con pochi tempi morti e dialoghi con poca sostanza come il “vaffanculo…” che si becca un ornamento “babbonatalizio” che spaventa una delle protagoniste, talvolta battutacce evitabili abbassano un po’ il livello della sceneggiatura ma si sà spesso questi prodotti vengono dati in pasto ad un pubblico adolescenziale che vuole solo divertirsi e provare brividi a buon mercato. “Black christmas” è solo questo, slasher e splatter divertente senza pretese e senza fronzoli, prendere o lasciare.