REGIA: RICCARDO FREDA
ATTORI: KLAUS KINSKI, KRISTIANE KRUGER, MARGARET LEE, SYDNEY CHAPLIN
REPERIBILITÀ: MEDIA
GENERE: GIALLO-THRILLER
ANNO: 1969
DISTRIBUZIONE ITALIANA: PANTA
“A doppia faccia” è un bel thriller di Riccardo Freda la cui sceneggiatura fu scritta insieme a Lucio Fulci ispirandosi ad un racconto del famoso giallista Edgar Wallace, qui Freda usa uno pseudonimo firmandosi come Robert Hampton, come produzione troviamo ben 3 case associate: “Colt”, “Mega film”, “Rialto film” quindi notiamo come dal punto di vista produttivo i soldi non mancavano affatto, ciò ha permesso di ingaggiare ottimi attori come il divo Klaus Kinski. La trama vede Helen una ricca donna muore in un incidente d’auto lasciando al marito John (K. Kinski) erede di tutte le sue fortune, ma scopriamo che il rapporto fra i due era in crisi a causa di una relazione lesbica che legava la moglie alla sua segretaria. Dopo alcuni mesi John assiste alla proiezione (in un posto losco e molto “underground”) di una pellicola amatoriale a luci rosse in cui riconosce in una delle protagoniste la defunta moglie.
John si interroga se la moglie sia morta davvero e comincia un’indagine per proprio conto. Il film parte con un lungo flashback si snoda a ritroso partendo dalla tragica scena finale di un incidente automobilistico realizzato con effetti artigianali, la relazione che nasce fra le due donne viene mostrata in maniera casta ma elegante e si sostanzia nella scena della vasca da bagno dove John osserva incredulo da uno spiraglio della porta, Kinski interpreta un personaggio ambiguo e dalle molte sfaccettature: marito sospettoso, indagatore, violento e cinico u vero personaggio da thriller. Gli interni sono molto curati e lussuosi e i dettagli (l’anello col serpente e la cicatrice) sono fondamentali per la soluzione della vicenda, molto belli i momenti in cui il nostro maritino si perde fra locali notturni ed alcool, una sequenza straniante dal vago sapore psichedelico (elemento questo che sarà più presente nei gialli anni ’70) con insistenti primi piani di Kinski che da lì in poi abbandona le certezze della vita borghese per scoprire un mondo underground e perverso nel quale viene in un certo senso traghettato anche da Christine una ragazza in bilico fra fragilità e follia.
“A doppia…” era per l’epoca un giallo sicuramente molto all’avanguardia anche per i temi affrontati: lesbismo, pornografia underground, personaggi torbidi, ed un finale con ribaltone ed inseguimento. Helen è interpretata da Khristiane Kruger ( “Progetto micidiale”, “Le dernier Kombat” e molte serie tv anni ’70) un attrice molto attiva in tv appunto negli anni ’70 in puntate di famose serie come: “L’ispettore Derrick” e “La clinica della foresta nera”. Freda si dimostra ancora un grande regista, se diamo uno sguardo ai suoi horror (ma anche agli altri suoi film) ci accorgiamo che non ha mai toppato: “I vampiri”, “Kaltiki”, “Lo spettro”, “L’orribile segreto del dott. Hitchock”.