ALIEN COVENANT

REGIA: RIDLEY SCOTT

ATTORI: MICHAEL FASSBENDER, KATHERINE, WATERTSON, BILLY CRUDUP, DANNY MAcBRIDE

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: FANTAHORROR

ANNO: 2017

DISTRIBUZIONE ITALIANA: 20th CENTURY FOX

MOMENTI CLOU: 1) LA MORTE DEI COLONI A BORDO 2) LA NASCITA DEL NEOMORFO 3) L’ENTRATA NEL LUGUBRE LABORATORIO DI DAVID 4) LO SCONTRO FRA DANIELS E LA CREATURA

 

Nei confronti di questo film c’era un’attesa veramente spasmodica, perchè segnava il ritorno a “casa” di un grande regista, e il nuovo capitolo di una grande saga che dal capitolo della “clonazione” aveva perso un po’ di smalto, arrivando a quel discusso “Prometheus” che sembrava non aver convinto tutti i fan. Premetto che a me “Prometheus” era piaciuto abbastanza, (soprattutto dal punto di vista scenografico) però mi tocca dare ragione a coloro i quali dicevano che svelasse poco sulle origini dello xenomorfo più famoso del cinema, poi finalmente siamo giunti a questo nuovo capitolo che aprirà sicuramente nuove strade a questa saga ma che forse lascerà molti fans un po’interdetti. Simo nel 2014 a bordo di una nave spaziale in viaggio verso Origae 6 un pianeta da colonizzare, la nave infatti e piena di coloni che dormono una bella nanna dentro capsule criogeniche.

Purtroppo una tempesta di neutrini danneggia l’astronave costringendo i membri dell’equipaggio ad atterrare su un pianeta apparentemente ospitale da dove proviene un misterioso segnale radio. Fra l’equipaggio troviamo anche Walter, un androide che sembra provare simpatia per gli umani, il quale dovrà in seguito confrontarsi con David l’androide rimasto sul pianeta dopo la distruzione dell’  USCSS PrometheusDavid custodisce un oscuro laboratorio dove si diletta in orrendi esperimenti, mentre l’equipaggio esplora il pianeta alcuni uomini vengono infettati da un virus letale che fà nascere dentro di loro forme di vita ostili.

Queste forme di vita cercheranno di decimare l’equipaggio che cerca di abbandonare al più presto il pianeta. “A. Covenant”  preferisce rifugiarsi nel survival  secondo la regola: equipaggio che deve sopravvivere a una creatura ostile (roba già vista decine di volte…) inoltre la sceneggiatura spesso ci propina elucubrazioni filosofiche sul mito dell’essere (uomo o macchina non fà differenza…) che credendo di essere Dio cerca di creare la vita, ottenendone come risultato finale solo una mostruosa pallida imitazione (un po’come la classica storia di Frankenstein alla fine…). C’è da dire che dopo l’addio di Sigurney Weaver non c’è più stata un eroina/eroe in grado di sostituirla degnamente, e questo film ne è la conferma, infatti Katherine Waterston nei panni di Daniels è ottima ma sarebbe bello ricreare una vera eroina come era Sigurney Weaver, un personaggio in cui lo spettatore si identifichi totalmente.

Si è tanto parlato delle origini della creatura aliena, e in questo film finalmente vengono svelate, ma c’è un prezzo da pagare per lo spettatore, ovvero una spiegazione a mio parere un po’ semplicistica , che si riallaccia al mito di Frankenstein citato prima, inoltre sono rimasto colpito (negativamente) da come viene trattato il tema dei “giganti ingegneri” che tanto veniva sbandierato in Prometheus, personalmente mi aspettavo che i giganti venissero qui dipinti come una sorta di negromanti creatori degli “alien”o che perlomeno avessero una parte di rilievo all’interno della trama, niente di tutto questo. I giganti del precedente film qui fanno solo una fugace comparsata ,quindi mi chiedo quale sia a questo punto la loro rilevanza all’interno della saga, a questo punto avrei preferito un grande film action tipo “Aliens scontro finale” dove l’horror puro veniva messo da parte a favore di un action tinto di nero ma fatto bene.

Infatti questo film rimane un po’ in sospeso, nel senso che non è brutto ma sembra comunque solo un bell’esercizio di stile   manca fondamentalmente quella tensione palpabile che aveva caratterizzato fortemente il primo film, pensiamoci bene, nel primo episodio (film comunque mooolto diverso da questo) la paura dell’alieno era palpabile, il terrore che sbucasse dal buio, che si facesse largo fra i tubi per piombarti addosso teneva veramente incollati alla sedia, mentre in questo film sembra messo lì tanto per fare presenza. Un’altra cosa non mi và giù, il fatto che qui l’alien sembra più il prodotto di un virus generato dalle spore di una pianta che non una creatura prodotta dalle uova di una regina (cosa geniale del film di Cameron), qui allora mi chiedo il perchè di un cambiamento così radicale, “Covenant” resta così un buon survival horror ma troppo distante dalle atmosfere classiche della saga, piuttosto dark e barocco ma un po’ troppo freddo.

Carine le scenografie (anche se ripeto, quelle di Prometheus erano superiori) soprattutto quelle riguardanti la necropoli dove si respira un’atmosfera molto dark, ma il ritmo soprattutto nei primi 40 min è troppo blando, poi francamente potevano sforzarsi un po’ di più nel trovare un altro espediente per fargli atterrare sul pianeta, che non fosse un segnale radio, cosa già sfruttata nel primo film ! Non so quanto potrà soddisfare le aspettative dei fans, ma una cosa è certa, ovvero che la saga di Alien abbia preso una strada piuttosto diversa da quella che i fans si aspettavano, restiamo in attesa di vedere cosa ci attenderà col prossimo film.

 

 

 

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