REGIA: ALAN PARKER
ATTORI: MICKEY ROURKE, ROBERT DE NIRO, LISA BONET, CHARLOTTE RAMPLING
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: THRILLER -HORROR
ANNO: 1987
DISTRIBUZIONE ITALIANA: MEDUSA
Il regista/produttore Alan Parker con questo “Angel Heart” fece un vero e proprio film perfetto, un thriller-horror dalle venature esoteriche, violento quanto basta, con un’aura sinistra che lo pervade dal primo all’ultimo minuto: L’investigatore privato Henry R. Angel viene assunto da un uomo misterioso, tale Louis Cypre per ritrovare J. Favorite un cantante col quale sembra avere un debito da saldare. Favorite sembra essere scomparso dopo la guerra nella quale aveva riportato brutte ferite alla testa e perso la memoria, Henry comincerà ad indagare ritrovandosi in un situazione più grande di lui, fra riti voodoo, oscure presenze e quartieri malfamati dovrà riuscire a venire a capo della sua indagine.
La sceneggiatura (tratta da un libro di William Hjortsberg) scorre benissimo, la forza del film sta anche nell’ottimo cast: Mickey Rourke veste i panni di un investigatore solitario (sembra che inizialmente questo ruolo fosse stato scelto per Robert De Niro) poi ce’è De Niro che interpreta il misterioso Cypre, un ruolo che gli calza a pennello, un personaggio diabolico e dal portamento aristocratico. Charlotte Rampling è una cartomante con la casa piena di reliquie. La regia è molto attenta ai particolari: le unghie di Cypre, il suo anello, la finestra rossa al centro del palazzo, e soprattutto il colore del sangue, elemento sempre presente, sgorga da ferite da taglio, finisce mischiato all’acqua nelle bacinelle e sgorga copioso sui seni di sacerdotesse voodoo.
Spesso c’è un’atmosfera onirica fatta di inquadrature particolari come la donna che sale le scale che diventano quasi un vortice, la ragazza piena di sangue che si dimena al rito voodoo fino ad arrivare alla scena dell’amplesso fra Henry e la ragazza, una sequenza vorticosa e malsana, arricchita da spruzzate di sangue, una scena molto cruda dove l’amplesso assume connotati violenti ed animaleschi. Nonostante il film punti molto sull’aspetto investigativo non risulta affatto noioso, i colpi di scena sono ben orchestrati, messi nei punti giusti fino al finale rivelatore dove la componente onirica si fa sempre più presente, “Angel Heart” è un’esperienza da provare almeno una volta.