REGIA: DOUGLAS CHEEK
ATTORI: JOHN HEARD, DANIEL STERN, CHRISTOPHER CURRY
REPERIBILITÀ: MEDIA SI TROVA IN DVD MA IN LINGUA ORIGINALE (INGLESE) IN ITALIANO POSSIAMO TROVARE SOLO UNA VECCHIA VERSIONE VHS
GENERE: HORROR CON CREATURE MOSTRUOSE
ANNO: 1984
DISTRIBUZIONE ITALIANA: PLAYTIME
Questo horror di Douglas Cheek ha acquisito col passare del tempo lo status di piccolo cult anni ’80, tanto da avere anche un seguito nel 1989: “C.H.U.D. 2” col cambio alla regia che vede all’opera per questo secondo capitolo David Irving. “C.H.U.D.” sembra essere l’unico film diretto dal nostro Cheek (se escludiamo un documentario ed una serie tv ) e si tratta essenzialmente di un monster movie con creature mutate simil-aliene. Il film è un tipico prodotto anni ”80 che farà la felicità degli estimatori degli horror di questo grande periodo, gli ingredienti ci sono tutti: creature mutanti, il classico reporter aiutato dallo sbirro eroe, una sceneggiatura semplice ma efficace, ed un messaggio ecologista tipico di molte pellicole del passato.
George (John Heard) è un reporter in cerca di fortuna al quale viene affidato un servizio sui barboni in una zona degradata della città intanto i pezzi grossi della polizia faticano a nascondere misteriose sparizioni di clochard all’opinione pubblica ma quando scompare la moglie dell’ispettore (Christopher Curry) i due uniscono le loro forze per venire a capo della vicenda aiutati dal “reverendo” una figura che funga da “capo” per la comunità dei clochard (Daniel Stern), le fogne della città faranno da cornice a mostruose creature che si nascondono nell’ombra. Il film affronta a modo suo il tema della povertà, (la storia stenta un po’ a decollare, i primi 20min sono un po’ fiacchi) persone ai margini che diventano preda di mostri sotterranei, nel film ci sono due mondi distanti uno di superficie dove la vita (per la maggioranza) scorre tranquilla ed uno fatto di povertà ed abbandono sociale, i il “reverendo” ed il reporter fanno da traghettatori per i loro rispettivi mondi, simboleggiano il collante fra due realtà diverse.
Il cast messo in piedi da Bonnie Timmerman è buono, troviamo John Heard (il reporter) che divenne famoso per aver interpretato il padre del pestifero Kevin in “Mamma ho perso l’aereo” e nel seguito “Mamma ho riperso l’aereo” ebbe un ruolo anche in “Flags of our fathers” di Clint Eastwood, insomma un buon attore a tutti gli effetti. Christopher Curry (l’ispettore) fu diretto da Bill Rico nel blockbusterone “Starship Troopers”) qui è perfetto nel ruolo di un ispettore che dopo un titubante inizio affiancherà il reverendo nella lotta, un personaggio molto carismatico, uno sbirro tutto d’un pezzo ma che mette la sua forza al servizio dei più deboli, un personaggio scorbutico ma positivo. La fidanzata del reporter è interpretata da Laure Mattos attrice che a quanto sembra ha interpretato solo questo ruolo, il suo è un personaggio di contorno poco incisivo a fini narrativi, la classica bionda da salvare.
La musica di Cooper Hughes spazia da un ambient inquietante a sinistri rintocchi di synth un ipnotico contorno sonoro che sottolinea la discesa agli inferi che in questo contesto sono sostanziati da bui cunicoli, sporchi condotti fognari e muri umidi. Tuttavia per buona parte del film c’è pochissimo splatter il sangue è quasi zero, (una maggiore spinta in questo senso sarebbe stata la scelta giusta, buona però la scena della doccia che diventa un geyser di sangue), il film cerca di cavalcare anche il filone ecologista-anti inquinamento ma in una salsa nuova, niente più animali giganti di settantiana memoria ormai fuori moda ma originali umanoidi viscidi dalle fattezze quasi aliene.