REGIA: FABIEN DELAGE
ATTORI: PHILIP SCHURER, DOUG RAND, GALA BESSON, MAURA TILLAY
REPERIBILITÀ: MEDIA
GENERE: HORROR FOUND FOOTAGE
ANNO: 2017
“Cold ground” è un horror found footage francese di Fabien Delage (“Fury of demon” , “The wild diaries”) il regista decide di ambientare questo falso documentario in un’atmosfera montana che si incupisce via via fino a sprofondare in una notte gelida bagnata di sangue, un budget modesto per un horror artigianale con attori non molto noti (nel cast comunque ritroviamo Dough Rand “The transporter”) edito in Italia dalla coraggiosa e interessante Tetrovideo del regista Domiziano Cristopharo (uno dei pochissimi in questo paese a tenere alta la bandiera dell’horror). David e Melissa due giornalisti aiutati da alcuni ricercatori decidono di girare un documentario su alcuni strani fatti di mutilazioni insolite di bestiame nel confine franco-svizzero, la spedizione si rivelerà difficile, immersa in un territorio inospitale e gelido ricoperto di neve e gelo, il gruppo diverrà preda di misteriose creature bestiali. Il film parte con un’atmosfera un po’70 (testimoniata da vecchi telefoni e vinili d’epoca) la prima parte dell’opera è un po’ lenta e noiosetta e piuttosto dialogata, dopo 20 minuti siamo già nell’atmosfera nevosa che resterà la cifra stilistica del film, da qui in poi avremo un horror intriso di atmosfera survival girato con telecamera a mano i cui effetti splatter sono tutti artigianali e mediamente efficaci (anche se talvolta un po’ confusionari). Le parti in notturna sono le più ansiogene ma niente inutili jumpscare, niente giochetti per un horror artigianale che punta molto sull’atmosfera e sui suoi semplici effetti una mossa comunque vincente dato che “Cold…” sembra aver ottenuto numerosi riconoscimenti in molti festival (personalmente avrei tagliato un po’ i dialoghi della prima parte che reputo un po’ ridondanti) lo splatter è presente sotto forma di orribili corpi congelati smembrati, scarnificati, teste mozzate ammassate in orribili anfratti (buona la sequenza della tipa che vomita dopo la terribile scoperta) alla fine si sa ne resterà solo uno, il personaggio si ritroverà in un ambiente claustrofobico, in delle gelide grotte inseguito da bestie affamate di sangue. “Cold” è un buon film ma mal si presta ad una seconda visione finendo per essere una visione “one shot”, peccato per una prima parte un po’ sottotono e delle creature fameliche che quasi mai si rivelano pienamente allo spettatore, un b- movie che sa farsi valere giocando bene le sue carte.