REGIA: BRAD ANDERSON
ATTORI: SAM WORTHINGTON, LILY RABE, STEPHEN TOBOLOWSKY
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: THRILLER PSICOLOGICO
ANNO: 2019
“Fractured” è un thriller di Brad Anderson il regista degli interessanti “Session 9” e “L’uomo senza sonno” dopo un periodo di assenza dalle scene il nostro Brad torna con questo thriller ospedaliero dove Ray (Sam Worthington) padre di famiglia si reca in un ospedale dopo che sua figlia Peri ha avuto un incidente, cadendo minacciata da un cane randagio si è rotta un braccio, così Ray e sua moglie portano la piccola al più vicino ospedale. Il padre la registra e fornisce i dati che gli vengono chiesti, cosi Johanne (la madre) e Peri vengono portate al piano inferiore per fare degli esami. Ray si accomoda in sala d’attesa e si addormenta, al suo risveglio non c’è più traccia della moglie e della figlia, sembrano svanite nel nulla, che fine hanno fatto moglie e figlia? Cosa si nasconde nell’ospedale? Sostanzialmente si tratta di un thriller psicologico con una ambientazione claustrofobica, la fotografia grigia di Bjorn Charpentier contribuisce a dare un’atmosfera nebbiosa e sfuggente, la sceneggiatura di Alan B. Mc. Elroy si dispiega pian piano depistando come di consueto lo spettatore ma risultando a tratti forzata e macchinosa, siamo tentati di pensare anche che l’ospedale sia una sorta di aldilà o cose simili, la frattura a cui fa riferimento il titolo implica anche una devianza psichica una sorta di dissociazione mentale. Il film infatti è un viaggio nella psiche del protagonista in cui l’ospedale e le sue stanze sotterranee, personaggi ambigui e talvolta sopra le righe sono la rappresentazione tangibile dell’inconscio, la messa in scena però è troppo patinata e spesso aleggia il sapore di un prodotto di serie B, d’altronde il regista con i suoi precedenti lavori ci aveva abituati ad atmosfere psicologiche. Sam Worthington si destreggia bene nella parte del padre dalla sfaccettata personalità che si evolverà per tutto il film giocando con lo spettatore che si scervella alla ricerca della spiegazione. “Fractured” è un film altalenante, con alcune buone intuizioni (l’ospedale come luogo di perdizione psichica) ma buono solo per una visione one shot in quanto una volta risolto l’enigma ha poco senso rivederlo anche a distanza di tempo. Un film (distribuito da Netflix) per gli amanti dei prodotti più psicologici e cervellotici, con degli attori all’altezza ma troppo velleitario nonostante una buona suspense che aleggia in tutte le situazioni, un mix di thriller e psico-drama col quale il regista gioca a ribaltare le prospettive, a giocare coi dettagli (la signora del pit stop, il cane) e ingannare lo spettatore ma finendo per assomigliare a tanti altri prodotti affini.