REGIA: MATT SOBEL
ATTORI: NAOMI WATTS, PETER HERMANN, CAMERON CORVETTI, NICHOLAS CORVETTI
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: THRILLER-DRAMA PSICOLOGICO
ANNO: 2022
“Goodnight…” è un remake dell’omonimo film del 2014 di Veronika Franz e Severin Fiala, diretto da Matt Sobel, qui siamo in territori di confine fra thriller, black drama, e horror psicologico, per un prodotto insolito, Kyle Warren ci fa addentrare in questa triste vicenda che vede l’attrice Susan West (Naomi Watts) temporaneamente reclusa in casa dopo un intervento chirurgico al volto che la costringe a indossare delle bende. I suoi due figli sono stati affidati al padre dopo il divorzio, Lukas ed Elias arrivano nella casa della madre per passare un po’ di tempo con lei, durante il soggiorno però la donna appare strana agli occhi dei due fratelli, più cattiva, non pare essere la donna premurosa che i due erano abituati a vedere, le cose degenerano fino ad arrivare a litigi e umiliazioni finchè i bambini cominciano a dubitare che si tratti della stessa persona. Che mistero sarà? La madre è veramente lei oppure no? La gran parte delle riprese si svolge in interni, una casa moderna, elegante ma non sfarzosa, un ambiente vagamente asettico, un microcosmo dove le certezze dello spettatore vengono frequentemente ribaltate o messe in dubbio da una buona sceneggiatura che si concentra sulle relazioni fra i tre personaggi, la madre è un figura inquietante dove convergono anche significati simbolici e psicologici, la madre bendata nasconde la sua identità quasi come una dea misterica che nasconde la sua vera essenza. C’è una tensione palpabile che attraversa tutto il film e trova fra i momenti di maggiore tensione la scena della vasca dove la donna ha temporaneamente sostituito le bende con una maschera per la pelle e uno dei bambini sia avvicina furtivo, una sequenza carica di tensione. C’è diversa carne al fuoco in questo film, emerge anche il tema della violenza (spesso più psicologica che fisica) sui minori in ambito domestico che qui assume una veste oscura, l’orco non è il vicino, l’estraneo, l’amico di famiglia ma la figura materna di riferimento. Alla fine emergono personaggi preda di demoni interiori da esorcizzare, ci sarà un ribaltamento di prospettiva sui personaggi abbastanza spiazzante che ovviamente cambierà le nostre prospettive, “Goodnight…” è un film elegante e che sa tenere in tensione lo spettatore, certamente non è un film splatter o in cui viene mostrato sangue gratuito infatti gioca tutto su due fattori: suspense e atmosfera in un crescendo di dramma interiore che esplode poi nel finale. Oggigiorno si sa, in America vanno di moda i remake infatti anche qui si cimentano in questa operazione che però coinvolge un opera originale recente (2014 !) la cosa infatti mi ha lasciata un po’ perplesso chiedendomi quanto senso abbia fare il remake di un’opera così recente, tuttavia non avendo visto il primo film del duo Franz Fiala non posso fare paragoni ma solo limitarmi all’analisi di questo remake. Probabilmente la voglia di fare questo remake è insita nel “vizio ” americano di voler riadattare pellicole straniere al gusto degli americani la vogli quindi di rimaneggiare un prodotto di origine austriaca e farlo “all’americana” allontanandosi di poco dalla formula originale.