GRIDA DALLA PALUDE: INTERVISTA CON LORENZO LEPORI

REGIA: LORENZO LEPORI

ATTORI: Lorenzo Lepori, Pio Bisanti, Simona Vannelli, Antonio Tentori, Monica Innocenti

REPERIBILITÀ: si trova in dvd

GENERE: THRILLER

ANNO:  2022

Grida dalla palude” è il frutto della collaborazione fra Lorenzo Lepori e l’Empire video di Alex Visani, il duo cerca di riportare sulle scene l’atmosfera di certi prodotti anni ’90 in un ottica più moderna e abbastanza originale, Lepori qui è regista, attore, montatore e sceneggiatore (assieme ad Antonio Tentori) la trama è la seguente: Angela è una donna la cui vita è stata distrutta dalla morte del figlio e del marito, i due a causa di un incidente stradale vengono portati in ospedale e affidati alle cura del dottor Max, le cose però non vanno nel verso giusto e i due muoiono. La donna da quel momento vive solo per vendicare i suoi affetti seguendo in maniera ossessiva le mosse del professore scoprendo che Max ha una doppia vita e che nel tempo libero si dedica a sadici omicidi in una zona paludosa assieme ad altri due depravati. La donna vive ormai dissociata dalla realtà e preda dei suoi demoni interiori, scendendo sempre più i gradini della follia decide di ricorrere ad oscure pratiche magiche per vendicare i suoi cari, tuttavia ci sarà un prezzo da pagare.  il film già dai primi minuti nei titoli di testa assesta duri colpi di splatter allo spettatore con la scena della ragazza scalpata e poi smembrata dopo una sequenza di apertura un po’ onirica dove essa fugge nuda e piena di piume addosso (una sequenza un po’ surreale) c’è l’idea del gruppo di balordi che si fa forza a vicenda e di un cittadino al di sopra di ogni sospetto (interpretato da Lepori) che nel tempo libero è un vero killer sadico. Il personaggio principale di Angela (Simona Vannelli) è quello destinato a mutare pelle nel corso del film (gli altri restano semplicemente quello che sono ovvero spietati balordi) un cambiamento graduale ma costante che la porta dalla dissociazione psichica alla magia esoterica e alla conseguente vendetta, è proprio quest’elemento magico quello che fa uscire “Grida…” dal classico thriller  ( con accenni al rape and revenge, anche se qui almeno all’inizio la violenza non è di tipo carnale) con lunghe sequenze dove emerge la sua disperazione in un a stanza povera e spoglia, rendendo l’idea di un personaggio fragile preda di continue crisi di nervi, il regista si sofferma molto sull’aspetto della sofferenza del personaggio della donna in lunghe sequenze dove nel suo isolamento, in quella stanza povera e quasi spoglia torva la forza di intraprendere la strada della vendetta personale al di fuori delle vie istituzionali e tornare a quell’universo oscuro da cui si era staccata in passato. Come ho detto  a differenza di altri thriller di questo genere entra in gioco una componente magica, la protagonista si trasforma grazie all’uso dell’esoterismo il cui momento clou è quello del rituale d’evocazione nella baracca dove le ossa dei morti vengono investite dall’aura violacea scaturita dalle formule che daranno vita ad una sorta di golem-spirito vendicativo. C’è quindi la nascita di una sorta di Golem vendicativo che conferma ancora una volta che il film di Lepori è una sorta di thriller atipico e visionario, pieno di momenti onirici, che esce dai canoni classici del genere per cercare una via più personale. 

Adesso parliamo un po’ col regista per scoprire qualcosa di più su “Grida dalla palude

Dott. trash: “Grida…” è frutto di un altra collaborazione con Alex Visani e la sua Empire video, la vostra sembra un’intesa ormai consolidata, parlaci di questo sodalizio artistico

Lorenzo Lepori: “Grida” è il terzo film che nasce da questo sodalizio artistico / produttivo che coinvolge anche Luca Di Silverio della Digitmovies per quanto riguarda la produzione e distribuzione, dopo FLESH CONTAGIUM e NATI MORTI. Fuori e dentro al set si è ormai creata un’intesa fruttuosa che rende decisamente più divertente imbarcarsi in progetti improbabili e allucinanti come quelli che piacciono a noi.

 Dott.trash: “Grida…” sembra anche strizzare un po’ l’occhio ad un genere ormai defunto come il rape and revenge  in un ottica più personale aggiungendo un elemento insolito: la magia come mezzo per compiere una vendetta, com’è nata l’idea di fare un film così particolare?

Lorenzo Lepori: Non ho mai inteso fare un “rape & revenge” e come definizione non mi è molto cara. Qui la vendetta non è reazione a una violenza sessuale, che è parte del problema e solo uno dei temi del film, ma è innescata dal rancore derivante da un’ingiustizia sociale e personale. La magia è simbolo di un rimosso del personaggio principale di Angela, una parte della sua vita che la connette al “male” a cui aveva rinunciato per accostarsi alla vita e all’amore, ovvero la famiglia che aveva creato e che le viene tolta. Angela riabbraccia quella parte di sé sapendo di affrettare così il proprio affondare in una dimensione ultraterrena cui era sempre stata legata, e che forse in fondo è quella energia inafferrabile e distruttiva che muove tutti i personaggi del film verso l’inevitabile, quasi predestinata, catastrofe.

Dott.trash: Oltre all’elemento magico c’è anche un tocco visionario che pervade tutto il film, basti pensare alle numerose scene oniriche che coinvolgono la protagonista che lotta con i propri demoni interiori, la vendetta diventa quasi un percorso iniziatico, concordi?

Lorenzo Lepori: Il film, per come è organizzato e concepito, doveva funzionare come un direct to video all’italiana come i film della serie “Lucio Fulci presenta“, quindi storia basilare, violenza estrema, luci classiche da horror italiano anni ottanta e un’aria generale appiccicaticcia e sensuale. Ci tenevo che il film conservasse comunque un’atmosfera da incubo febbricitante, che portasse anche alla creazione di immagini surreali, un tentativo di entrare nella complessa interiorità di Angela, che attraverso la violenza e l’esoterismo compie un percorso di rinuncia e sopraffazione. 

Dott.trash: In questo film sei un po’ un tuttofare, hai curato anche il montaggio, è la prima volta che fai anche da montatore o già in passato ti eri cimentato in quest’ambito?

Lorenzo Lepori: Ho montato tutti i film che ho girato con l’appoggio o meno di altri collaboratori, con la sola esclusione di Flesh Contagium, dove Alex ha operato in maniera più preponderante.

 

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