Salve amici del Dott trash e del cinema di genere! Oggi sono orgoglioso di presentarvi un’interessante intervista a Leonardo Pepi, un giovane ed ambizioso regista che ha realizzato un lavoro a mio avviso particolarmente interessante : “I Fiori di Baal” un ottimo horror dalle atmosfere oniriche, scopriamo insieme com’è nato questo progetto!
1. Dott.Trash: Salve Leonardo, grazie di aver accettato l’intervista, parto subito con la prima domanda: come ti è venuta in mente un’idea così originale come quella dei fiori come veicolo del male?
Leonardo Pepi:
Non saprei dirti con precisione come è nata l’idea, ho una fervida fantasia e spesso mi astraggo dalla realtà; entro in una sorta di stato di Trance e le pagine si riempiono quasi automaticamente. A volte le mie storie prendono l’avvio da un’immagine visiva che nasce nella mia mente; Immagine fissa che mi porto avanti per alcuni giorni fino a quando non inizio a buttare giù una sorta di scaletta dalla quale viene fuori soggetto e sceneggiatura. Nel caso di Fiori di Baal però non è stato così. Direi che è stato più una sorta di esperimento per confrontarmi in prima persona con il cinema di genere. Ovviamente poi, la scrittura ha dovuto tener conto del budget inesistente e gli sforzi mentali si sono dovuti orientare su come risolvere dei problemi che nel cinema non autoprodotto vengono risolti dal denaro. Molte cose sono state cambiate in corso d’opera ma tutto sommato non rimpiango niente di ciò che ho fatto anche se ovviamente, con un budget a disposizione, avremmo portato a casa un prodotto sicuramente migliore. È stata in ogni caso una prima esperienza che ci ha formato; che ha gettato le basi per la creazione di un gruppo di lavoro con il quale sto piano piano crescendo. Senza il lavoro, per lo più volontario, di ogni componente della troupe, Fiori di Baal non avrebbe mai visto la luce… sono grato e riconoscente con ogni persona che ha dato il suo contributo alla sua buona riuscita.
2. Dott Trash: Nel tuo film ci sono numerosi richiami al cinema di genere anni ’70 soprattutto ai lavori di Dario Argento vecchia maniera, sei d’accordo?
Leonardo Pepi:
Senza dubbio il background dei film che un regista vede nella sua vita, trova spazio anche nei propri lavori. Io però, ho cercato fin da subito di seguire una mia idea di cinema senza essere spinto dal desiderio di emulare nessuno. Adoro il cinema visionario in tutte le sue forme e tutto il cinema di genere italiano anni 70. Sono decisamente molto più attratto dal lato fantastico della narrazione piuttosto che dal realismo quotidiano da fiction televisiva e mi piace la spettacolarizzazione dell’effetto mostrativo; un cinema dinamico che mantenga vivo l’interesse dello spettatore. Per tornare alla tua domanda: sicuramente il primissimo Argento fa parte della mia anima di appassionato di cinema e di conseguenza non escludo che seppur involontariamente si possa cogliere questa analogia. Probabilmente quello che mi accomuna maggiormente a lui è lo stesso approccio con il quale ho composto le inquadrature anche grazie all’uso delle gelatine colorate con le quali si rendono molto più surreali le luci… È in ogni caso una cifra stilistica che accomuna moltissimi registi di cinema di genere di quegli anni: Mario Bava in primis.
3. Dott Trash: Come ho scritto nella mia recensione, preferisci puntare sull’atmosfera, più che sugli effetti,
3) Leonardo Pepi :Concordo in pieno! La parte onirica è quella che mi interessa maggiormente e tra l’altro fa parte del mio personale modo di concepire il cinema. Senza dubbio è più un film d’atmosfera che un film di effetti. Gli effetti a mio avviso devono sempre essere subordinati alla storia. A tal riguardo ad esempio, pur essendo appassionato di horror, posso dire che non sopporto la mostrazione di sangue e violenza se sono fini a sé stessi. Posso anche vedere volare organi e budella ma purché tutto ciò sia funzionale alla storia e non per la smania del regista di mostrare allo spettatore com’è bravo il suo Fx artist.
4. Dott.Trash: Il “demone” che possiamo vedere alla fine mi sembra molto curato come effettistica, potresti dirmi qualcosa sulla sua realizzazione?
4) Leonardo Pepi: Il mostro nasce da una mia idea di creatura simile a certe scolopendre velenose ma la realizzazione è opera della bravissima costumista Lucia Amaolo che lo ha confezionato personalmente partendo dalla scelta dei materiali più idonei a crearne un effetto orrorifico. Da quello che so non è stato un lavoro semplice ma io mi fido molto di lei, così le ho dato carta bianca, e lei mi ha portato il prodotto finito. Lo stesso vale per i costumi delle streghe che avallai subito dopo aver visto i bozzetti che mi aveva disegnato. Per la messa in scena di Baal poi abbiamo fatto fare una maschera al nostro Fx artist Gherardo Filistrucchi che ne ha curato anche il make-up direttamente sul set. L’idea di base dell’arancione come colore dominante e leitmotiv di tutto il film fu invece pianificato in pre-produzione con la mia aiuto regia Giulia Vianelli. La costumista quindi si è dovuta attenere a questa indicazione (ed a molte altre) prima di dare libero sfogo alla sua arte creativa.
5. Dott.Trash: Hai in cantiere altri progetti futuri?
5) Leonardo Pepi: Dopo Fiori di Baal ho girato Bloody winter, mio primo cortometraggio ambientato in alta montagna dove la logica del sogno a più livelli è ancora maggiore. Ho scelto di ridurre i minuti per cercare di aumentare la qualità generale del prodotto che con un lungometraggio è impossibile senza avere una produzione alle spalle che possa finanziare il progetto. Questa scelta infatti ci ha dato l’opportunità di partecipare tra il 2015 ed il 2016 ad alcuni tra i più importanti festival internazionali di cinema fantastico di tutto il mondo (Bifan, Sitges, Morbido, Yubari). Da circa un mese, ho finito la post produzione di un nuovo cortometraggio: Spiritus fantasticus con il quale spero di bissare il successo internazionale ottenuto con Bloody winter.
Se sei curioso di vedere i trailer sia di Bloody winter che di Spiritus fantasticus li puoi trovare su YouTube.
Dott Trash ringrazia Leonardo Pepi per questa bella intervista !