REGIA: MICHAEL LANTIERI
ATTORI: KEVIN ZEGERS, BILLY BURKE, JILL HENNESSY
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: ANIMAL HORROR
ANNO: 1999
Michael Lantieri è un grande effettista che ha lavorato con grossi nomi come Spielberg per il celebre “Jurassic Park” (assieme a Denis Muren, Stan Winston, Phil Tippett) ma la lista dei film di cui ha curato gli effetti è lunga: “Escape plan“, “Polar express” (come coordinatore degli effetti speciali) “Flashdance” e “Giochi stellari” ed altri. Con questo “Komodo” siamo in territori B-movie-animal horror, non stupisce il fatto che i produttori siano gli stressi di “Anaconda” in quanto l’attitudine di questi film è abbastanza simile: animal horror da intrattenimento senza troppe pretese. La trama è molto semplice, abbiamo un’isola dove il giovane Patrick (Kevin Zegers, “Shadowhunters“, “Il seme della follia“, “Wrong turn“) vive tranquillo con la sua famiglia ma un pericolo incombe sull’isoletta, una cassa di uova di Komodo erano state gettate via illegalmente da un rozzo trafficante a bordo di un furgone vent’anni fà.
La famiglia del giovane fa una brutta fine e lui resta traumatizzato, toccherà ad una psicologa aiutarlo nel suo percorso tornando sull’isola ma i pericolosi lucertoloni non sono i soli problemi, i nostri eroi dovranno affrontare anche un petroliere senza scrupoli che rischia di rovinare l’ambiente con i suoi loschi affari. “Komodo” non cerca soluzioni originali ricalcando semplicemente gli schemi classici dei film con animali assassini: profitto vs ecologia, animali a zonzo pronti ad uccidere, situazioni dove gli umani sono le prede degli animali, tutto già visto ma il film scorre bene, c’è qualche ottimo jumpscare (come ad esempio quello del cane sbranato davanti alla porta) i personaggi sono caratterizzati quanto basta per essere funzionali alla vicenda, le creature sono ben fatte, molto realistiche ma la violenza è abbastanza contenuta, buona la sequenza dove la ragazza si arrampica sul lucertolone morto ed appeso per salvarsi dagli altri bestioni. “Komodo” non inventa nulla di nuovo limitandosi a fare il suo lavoro di semplice intrattenimento leggero e senza pensieri, un animal horror semplice e diretto.