LA DONNA DEL LAGO

REGIA: LUIGI BAZZONI, FRANCO ROSSELLINI

ATTORI: PETER BALDWIN, VIRNA LISI, SALVO RANDONE, VALENTINA CORTESE

REPERIBILITÀ: MEDIA, SI TROVA IN DVD

GENERE: GOTICO-THRILLER

ANNO: 1965

DISTRIBUZIONE ITALIANA: ISTITUTO NAZIONALE LUCE

La donna del lago” è un gioiello del gotico italiano, un film assolutamente da riscoprire, la sceneggiatura di Questi-Bazzoni-Rossellini partorisce un film dal ritmo lento e dalle atmosfere malinconiche racchiuse in un piccolo paesino dal paesaggio spettrale fatto di alberi spogli e segreti inconfessabili. Per la sceneggiatura il trio prende spunto dal romanzo di Giovanni Comisso che a sua volta si era ispirato a fatti di cronaca nera realmente accaduti che vanno sotto il nome di “Misteri di Alleghe” ovvero una serie di delitti nei pressi del lago e all’interno di un albergo di Alleghe.

Il cast è ottimo, Peter Baldwin attore “adottato” dal nostro cinema che riuscì nel nostro paese a costruirsi una carriera (“Lo spettro” “Un amore a Roma” “Concerto per pistola solista”) interpreta Bernard un personaggio spaesato e disilluso in crisi esistenziale che decide di tornare nell’albergo di un piccolo paesino dove l’anno prima aveva conosciuto Tilde (Virna Lisi) ma una volta giunto in albergo apprende che la giovane cameriera è morta. Decide di iniziare ad indagare scoprendo che la giovane si è suicidata, ma è questa la verità? Che rapporto c’era fra la giovane e la famiglia che gestisce l’albergo? Perchè il pese è chiuso nell’omertà? Virna lisi con la sua bellezza è una presenza sfuggente, una presenza quasi impalpabile (è presente come attrice in poche sequenze) che vive attraverso foto e ricordi del protagonista.

Poi c’è Salvo Randone grande attore del cinema ma anche del teatro degli anni ’40 che qui interpreta Enrico, l’ambiguo proprietario dell’albergo, poi c’è Valentina Cortese attrice molto famosa negli anni ’40 qui nei panni della timida e misteriosa Irma. La regia scava a fondo in questi personaggi con frequenti primi piani e con una voce fuori campo che narra i sentimenti intimi del protagonista. La fotografia coglie un paesaggio spoglio e triste in tutta la sua pienezza con panoramiche di paesaggi spogli ed autunnali, la sceneggiatura è ben costruita, mette in piedi possibili interpretazioni, molteplici chiavi di lettura del delitto avvenuto che risiedono spesso nel limbo della mente del protagonista spiazzando lo spettatore e spingendolo a riflettere, il protagonista si domanda se conoscesse davvero la natura della donna amata, questo continuo cambio di prospettive oltre a disorientare lo spettatore offre molteplici sfaccettature dello sfuggente personaggio interpretato dalla Lisi.  La verità verrà rivelata alla fine in tutta la sua brutalità in maniera forse un po’ brusca ma alla fine coerente. Un film di confine fra Giallo-dramma nero e gotico che a tratti mi ha ricordato “Fantasma d’amore” di Dino Risi. Se siete amanti di un certo cinema ibrido gotico-malinconico-thriller guardatelo senza riserve.

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