AUTORI: vari
CASA EDITRICE: tascabili economici Newton
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1994
REPERIBILITÀ: media, si può trovare su ebay
Negli anni ‘90 la casa editrice Newton mise in vendita numerosi libretti che vantavano 100 pagine ad un prezzo stracciato, 1000 delle care vecchie lire, nella collana c’era spazio per i classici, la filosofia e per quanto riguarda l’horror troviamo: “Racconti del terrore di Poe”, “La casa stregata” di H.P.Lovecraft ed in mezzo ad altri classici troviamo: “Le case maledette” una raccolta di 5 racconti. Questo libretto tratta un tema caro alla letteratura ed al cinema horror: le case infestate, troviamo racconti di autori che scrissero questi “incubi” intorno agli anni ‘20 del ‘900 quindi agli albori della letteratura orrorifica.
Il primo “round” tocca a Ernest Hoffmann Price con “La pensione” racconto molto ironico in cui due sposini si troveranno prigionieri in una strana pensione al confine di due mondi, un edificio popolato da strani clienti. Il secondo racconto “Casa Troon” di George Stroup è molto classico nello stile, e si rivela il racconto più ampio del libretto, esso è incentrato su uno spettro (che spesso sembra più uno zombi…) che infesta una casa facendo tremare i nuovi proprietari, un racconto ben strutturato, molto descrittivo e decadente. Poi tocca ad Arthur Burks con “La camera sul pianerottolo” che sinceramente è il racconto che mi è piaciuto meno, a causa di una trama troppo esile e dalla situazione un po’ nebulosa dove il protagonista Barlow in una tetra notte va alla ricerca di un collega scomparso finendo in una locanda poco raccomandabile dove si imbatterà in una “presenza” che esce dal buio. Quest’ultimo racconto l’ho trovato molto debole di suspance e con una trama piuttosto campata in aria, l’autore non sembra voler fare lo sforzo di chiarire l’origine del fantasma che infesta la pensione spaventando il protagonista che cercava invece di rilassarsi davanti al camino. “La casa dannata” di Albert Graham (racconto scritto per una scommessa fatta con amici) è incentrato su una casa infestata dal fantasma di un nonno che perseguita il nipote e l’amico venuto in suo aiuto, i due fanno l’errore di leggere un libro apparentemente innocuo che scatenerà forze infernali. A mio parere questo racconto mette un po’ in guardia aspiranti pseudo esoteristi sui pericoli della magia, buona l’atmosfera che si respira, i due amici sono osservati da oscure presenze che lasciano impronte intorno a Doome house, per non parlare dell’oscuro burrone nelle vicinanze “Blackstone cut” che sembra essere un abisso infernale.
L’ultimo racconto è dello sconosciuto Henry Lieferant di cui si sa poco o niente, e nel 1925 scrisse questo: “La casa dei suicidi” dove il protagonista Tony si reca con il professor Mignon in una casa dove sono avvenuti 30 suicidi, i due sono una sorta di acchiappafantasmi che vanno a curiosare in case abbandonate. Il racconto è la radiocronaca dell’esplorazione della casa il cui antico proprietario era un mercante ubriacone, ciò che stupisce di quest’ultimo racconto è lo stile estremamente moderno, una radiocronaca riferita dal protagonista che dovrà muoversi tra i vecchi muri crepati di una dimora infestata. Cari amici se volete trascorrere qualche ora piacevole in compagnia delle vecchie atmosfere horror dei tempi andati cercate di procurarvi questo interessante libretto e non ve ne pentirete.