REGIA: RICHARD LONCRAINE
ATTORI: STING, DENHOLM ELLIOT, JOAN PLOWRIGHT
REPERIBILITÀ: MEDIA, ESISTE UNA VERSIONE DVD DELLA RARO VIDEO
GENERE: THRILLER/DRAMMATICO
ANNO: 1982
DISTRIBUZIONE ITALIANA: RARO VIDEO
“Le due facce…” è un thriller/drama con protagonista Sting che veste in maniera eccellente i panni di Martin, un diabolico personaggio che giunge a turbare la routine di una coppia di anziani coniugi (Denholm Elliot, Joan Plowright) che portano sulle spalle da anni il fardello di una figlia gravemente malata inchiodata ad un letto in una sorta di coma vigile a seguito di un incidente.
Il film è perennemente in bilico fra dramma e thriller, tuttavia l’ago della bilancia punta più verso il primo genere, gli attori fanno un discreto lavoro, soprattutto Sting che è perfetto nel ruolo di falso angelo custode piovuto dal cielo, lo stesso si può dire per Denholm Elliot e Joan Plowright (i coniugi) attori molto bravi che hanno lavorato anche in ambito teatrale. C’è il chiaro intento di mostrare un’atmosfera intima minacciata da un personaggio psicotico ma anche da ombre del passato, sostanziate dalla figura di Tom Bates (citazione-omaggio a Psycho?)uomo di chiesa dalla perversa doppia personalità.
Per certi versi si tratta di un film piuttosto “old style”, una sorta di favola in nero che fà riflettere sulle conseguenze dei propri errori, ricorda vagamente i vecchi film di William Castle, dove il maniaco è una figura che minaccia i protagonisti; emblematica la scena in cui l’ombra del maniaco si allunga sulla facciata della casa, un presagio di sventura, il male che bussa alla porta, il film ha una sceneggiatura piuttosto lineare con rari colpi di scena, di sangue nemmeno l’ombra, sicuramente i fans dei thriller più spinti resteranno molto delusi. Fra le sequenze migliori va citata la scena della folle preghiera recitata da Martin (il maniaco) e Norma l’amorevole madre in preda a deliri mistici, una scena degna quasi di un film esorcistico.
Alla sceneggiatura mise mano Dennis Potter che guardacaso crebbe in una comunità molto religiosa, questa influenza è innegabile anche in quest’opera che mostra i due lati della religiosità: quello ingenuo e un po’fanatico di Norma che confida ancora nella divina provvidenza e la falsa religiosità ormai solo di facciata del marito Tom che nasconde una grande misoginia, forse Martin è un demone arrivato a castigare Tom per le sue colpe? Un semplice approfittatore? Solo il finale scoprirà le carte in tavola.