L’ESORCISTA DEL PAPA

REGIA:  JULIUS AVERY

ATTORI:  RUSSEL CROWE, DANIEL ZOVATTO, FRANCO NERO, LAUREL MARDSEN

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: ESORCISTICO 

ANNO: 2023

Padre Gabriele Amorth è stato un esorcista molto famoso, personaggio discusso e anche criticato per le sue esternazioni su argomenti come l’omosessualità, l’influenza di satana nella società, la massoneria e altri argomenti, un uomo certamente fedele alle sue idee fino alla fine, amato da molti fedeli e criticato-odiato da altri, un uomo comunque vecchio stampo molto legato alle sue idee. Così il regista Julius Avery (“Overlord”, “Samaritan”)decide di girare questo film forse in virtù del fatto che quando si parla di un personaggio come Amorth la carne al fuoco è comunque tanta, anche se è doveroso dire che il padre Amorth qui ritratto non è proprio fedele all’originale ma sembra più “liberamente tratto” nonostante la sceneggiatura di Michael Petroni e Evan Spiliotopoulos si basi su due libri di memorie dello stesso Amorth. Padre Amorth (Russel Crowe) è un famoso esorcista che si ritrova a fronteggiare quotidianamente l’incredulità della gente riguardo all’esistenza di satana, perfino in vaticano c’è chi lo osteggia, un giorno però nell’abbazia di San Sebastian divenuta ormai proprietà privata si verifica un incidente durante dei lavori di ristrutturazione. Dai sotterranei si scatenerà una forza malefica che infesterà il corpo di un bambino la cui famiglia si allarma immediatamente. A padre Amorth aiutato da padre Esquibel viene chiamato per risolvere la possessione con un esorcismo, sarà l’inizio della classica lotta del bene contro il male. Sebbene Crowe dia prova di una discreta interpretazione talvolta il suo Amort risulta un po’ sopra le righe, (arriva in vespa, beve wisky) l’dea degli spostamenti in vespa si dice sia venuta a Crowe vedendo molti preti che in Italia viaggiano così ma talvolta in certe sequenze come “il processo” in Vaticano sembra a tratti di vedere proprio Amorth col suo carattere combattivo e poco incline alle critiche, tuttavia il suo personaggio a mio avviso resta comunque piuttosto distante dal vero Amorth e questo è un vero peccato che influisce negativamente sul risultato finale. Il film di Avery risulta ben girato ma con poca anima, troppo patinato, con alcuni buoni momenti (l’uccello vomitato dal ragazzo, i geyser di fuoco dal pozzo) ma un po’ poco incisivo per essere considerato un film esorcistico di rilievo, tutto è svolto bene ma come un compito fatto a casa da uno studente svogliato, non si preme abbastanza sull’acceleratore della paura. Crowe è sicuramente l’asso del film, ben calato nella parte, poi troviamo anche Franco Nero sempre ottimo nel ruolo secondario del papa, Daniel Zovatto (Le Marhal nella serie tv “Revenge”, “It follows”, “Man in the dark) è l’aiutante di Amorth, padre Esquibel il classico personaggio spalla del protagonista, personaggio quasi senza macchia quasi un co-protagonista. Le riprese in interni prevalgono nettamente sugli esterni ed il film si fa più cupo nel finale con prevalenza di colori scuri nei sotterranei che fanno praticamente da porta per l’inferno, tirando le somme “L’esorcista…” è un esorcistico poco innovativo e pure scarsamente biografico come invece vorrebbe essere, in effetti non c’è poi molto qui del vero padre Amorth, solo una sua commerciale buona imitazione. La regia fa bene il suo compito sebbene non risulti particolarmente originale ma si attesti sugli standard più commerciali dei prodotti medi Hollywoodiani, il film si lascia guardare, un prodotto buono per intrattenere quanto basta gli horror fans non troppo esigenti che però tende a farsi riconoscere poco nel mare magnum dei film esorcistici, l’occasione per fare un film sul più famoso esorcista dei nostri tempi è stata in buona parte sprecata.

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