REGIA: ADAM EGYPT MORTIMER
ATTORI: RONEN RUBINSTEIN, GRACE PIPPS, SIERRA McCORMICK, NOAH SEGAN
REPERIBILITÀ: ALTA, SI TROVA IN DVD
GENERE: SLASHER SOPRANNATURALE
ANNO: 2015
DISTRIBUZIONE ITALIANA: MIDNIGHT FACOTRY
Il bullismo è un problema molto sentito nella società odierna, spesso al telegiornale dobbiamo ascoltare squallide storie di adolescenti violenti e ci lamentiamo che le scuole non fanno abbastanza, questo tema ha trovato poco spazio nel cinema horror, l’unico esempio che mi viene in mente è “Carrie lo sguardo di satana” del 1976 ed il suo remake del 2013 di Kimberly Peirce, probabilmente il fatto che sia stato un argomento poco battuto da un certo tipo di cinema risiede nel fatto che queste tematiche si prestano più a sceneggiature per film impegnati o pseudo tali. Mortimer ci propone uno slasher su cui si innestano elementi soprannaturali, al posto del campus abbiamo una comunità di recupero per adolescenti disagiati e violenti gestita (malamente) da un pseudo santone predicante pace e filosofia, un giorno arriva Lincoln un ragazzo che dopo ever reagito con violenza ai bulli della scuola viene arrestato e messo in comunità.
Tuttavia non troverà la pace che cerca, il bullismo lo seguirà anche lì perchè i ragazzi di quel’ambiente non sono certo degli angioletti. Il nostro anti eroe però troverà degli alleati umani e dell’altro mondo ma è proprio di questi ultimi che ci dobbiamo preoccupare, per la struttura si aggira Moira uno spettro vendicativo e torturatore. La morale del film è sottolineata dalle sequenze autolesionistiche del fantasma di Moira, sequenze piuttosto crude e sanguinolente che mostrano come queste ferite autoinflitte si ripercuotano sulla vittima-carnefice rappresentata dal bullo di turno ed è proprio in questi frangenti che lo spettatore capisce (o dovrebbe) il senso del film, la sua morale: l’odio che getti in faccia agli altri ti ritorna addosso senza pietà. Il ritmo inizialmente è piuttosto lento, per la prima mezz’ora si preferisce mettere in scena l’aspetto più drammatico-sociale della vicenda.
Tuttavia non aspettatevi tediose sequenze sui problemi del bullismo a scuola in quanto questo occupa solo una breve parte iniziale, questa è una scelta piuttosto saggia in quanto alla fine sempre di un horror stiamo parlando quindi meglio non perdersi troppo sull’aspetto della piaga sociale che comunque avrà il suo spazio all’interno della struttura di recupero. Ronen Rubinstein si rivela una buona scelta come attore protagonista, convincente nel suo ruolo di adolescente metallaro dall’indole remissiva ma tenebrosa, al limite si può contestare il fatto che sia un po’ troppo belloccio per fare la parte dello sfigato ma sicuramente ci voleva un protagonista che facesse leva anche sulle ragazzine. Grace Phipps interpreta una preziosa alleata del protagonista, anch’essa una ragazza problematica, la Phipps non è nuova al genere horror: “Fright night“, “Tales of halloween“, “Dark summer“, in definitiva “L’odio…” è un buon film che affronta in maniera originale una tematica d’attualità i cui difetti sono riscontrabili nella banalità del personaggio del santone a tratti un po’ irritante e nel fatto (poco realistico) che nella struttura non ci sia praticamente nessun tipo di sorveglianza. Non male come esordio alla regia.