REGIA: DAVIDE PESCA
ATTORI: IVAN BRUSA, ALESSANDRA PELLEGATTA, GIORGIO RECCHIA,
GENERE: HORROR-DROGA MOVIE POST APOCALITTICO
ANNO: 2021
Il nuovo lavoro di Pesca (coprodotto da Massimo Bezzati) ci catapulta in un futuro apocalittico dove regna caos, rivolte, criminalità e droga quest’ultima ha preso piede in maniera massiccia grazie soprattutto ad una nuova sostanza chiamata Doom dagli effetti psichici devastanti. “Night…” è un film abbastanza diverso da quello che il regista lombardo ci ha proposto fino ad ora, le scene horror vengono affiancate da deliri psichedelici (anche i titoli di testa che hanno lo stesso mood appena citato) luci simil neon, scoppi di scintille, barre colorate, stelle luminose tutto in sovraimpressione creando un effetto molto weird (come nel dialogo in auto fra la tipa strafatta ed il suo fidanzato). Pesca ci mostra subito gli effetti allucinogeni col suo personaggio, un anonimo consumatore abituale che assume la droga e va in botta psichedelica, il film ha spesso una fotografia con colori futuristici come il blu tenebra che rende bene l’idea di un futuro apocalittico dove ogni valore viene annientato, i dialoghi spesso sopra le righe (a volte conditi con parolacce) per descrivere una realtà allo sbando, sembra che la sceneggiatura abbia risentito dell’attuale situazione legata alla pandemia e ne abbia in un certo senso voluto estremizzare alcuni aspetti come la nevrosi sociale, l’isolamento psicologico ed il conseguente uso-abuso di droghe per sfuggire alla realtà opprimente fatta di disordini sociali e repressione.
Pesca cura personalmente make up ed effetti speciali tutti rigorosamente artigianali (tranne gli effetti psichedelici sovraimpressi) le musiche di Santo Bianchini sono a metà strada fra lo psichedelico ed il futuristico, spesso hanno un sound che fa molto synth ’80. C’è chiaramente nella sceneggiatura una critica alla tv come mezzo di controllo (il tg) e strumento del potere ma anche come grande circo una tv invasa da terrore psicologico, predicatori religiosi in vena apocalittica, cronaca nera ecc… i colori della fotografia sono spesso scuri, domina questo blu notte dal sapore apocalittico-futurista presente in quasi tutte le sequenze fino a scomparire però nell’ultima efferata sequenza di tortura che chiude l’opera.
La sequenza dell’omicidio a sfondo erotico-sadomaso nel club underground è un po’ la summa di questo mondo allo sbando dove domina violenza, droga e perversione una sequenza avvolta nei soliti colori dove domina appunto il blu notte e in cui c’è anche un tocco splatter nel finale con effetti truci ed artigianali il tutto sottolineato da una musica ipnotica. “Night…” non propone un eroe in cui lo spettatore possa identificarsi, non c’è un vero e proprio protagonista ma una serie di situazioni e personaggi che vagano in un universo psichedelico tinto di nero, forse non c’è neppure una trama precisa e lineare ma una serie di situazioni allucinate sempre molto al limite, vite allo sbando, depravati in cerca di soldi o emozioni forti, nessun personaggio positivo e nessun happy end. Un lavoro sicuramente originale e fuori dagli schemi.
Parliamo un po’ col regista per scoprire le curiosità su “Night of doom”:
DOTT.TRASH: All’inizio si parla di coprifuoco nazionale, quanto l’attuale situazione riguardante la pandemia ha pesato sulla sceneggiatura di “Night…”?
DAVIDE PESCA: Sinceramente ho scritto tutta la sceneggiatura prima del discorso del coprifuoco però poi guarda caso il coprifuoco che ho scritto è arrivato davvero. Sei il riferimento al covid nel film praticamente è nullo, poiché mi sono invece ispirato al futuro non troppo lontano di film come Robocop dove la criminalità regna sovrana in un contesto fatiscente. Però purtroppo il covid ha invece influito tantissimo sulla sceneggiatura del film, poiché ho dovuto riprenderla più volte a causa dei vari cambiamenti di cast e troupe. Inizialmente dovevano esserci diverse collaborazioni, maestranze, piú co-produttori e anche il cast parzialmente diverso, ma per vari casi purtroppo il film è andato a variare sia nelle tempistiche che anche nella trama, difatti nella sceneggiatura originale dovevano esserci molte scene all’esterno ma a causa dei vari lockdown ho dovuto girare quasi tutto all’interno. Pensa che la scena dell’auto sarebbe stata davvero facile da girare all’esterno e invece ho dovuto ricreare tutto l’ambiente con green screen in un garage con la macchina ferma e un aiutante che faceva traballare l’auto. A causa del covid mi sono ritrovato senza nessun tipo di maestranza al di fuori del musicista(Santo Bianchini), del co_produttore(Massimo Bezzati ) e di aiuto per quanto riguarda la post sul green screen Da Matteo Pagliarusco e Gianluca Busatto, ma il resto ho dovuto curarlo tutto da solo: fotografia, riprese, audio, montaggio, effetti speciali e quant’altro. Infatti amo e odio allo stesso tempo questo film, sono contento ma è stata una guerra
DOTT.TRASH: I colori predominanti nel tuo film sono il blu notte contrapposto a colori molto accesi tipo neon, parlaci di questa scelta particolare
DAVIDE PESCA: Il film principalmente vuole essere un omaggio a Generation un film cult anni 90 diretto da Gregg Araki, ma al contempo ho voluto realizzare qualcosa che rappresentasse tutto quello che adoro della corrente cinematografica cyberpunk degli anni 80, 90 e quindi a mio modo anche se in maniera modesta ho cercato proprio di dare un’importanza forte per quanto riguarda la caratterizzazione dei colori e delle luci. Ho fatto tutto in vecchio stile utilizzando delle gelatine Blu e Viola attaccate sopra i fari e tubi al neon colorati, rendendo i colori molto accesi e non ho praticamente usato color correct in post-produzione, difatti le immagini che si vedono nel film sono praticamente come sono state girate, se non per qualche tocco di contrasto qua e lá
DOTT.TRASH: “Night…” propone un futuro dove una devastante droga è entrata in commercio, anche la droga è un problema sempre attuale, gli effetti della doom mi hanno ricordato la temibile droga “Krokodil” potremmo definire “Night…” un droga movie horror-apocalittico?
DAVIDE PESCA: Sì certo, possiamo definirlo così, per quanto riguarda il discorso della droga mi sono ispirato alla nukem di Robocop, e ovviamente a Doom Generation, dove la droga era un modo per distorcere la realtà ma anche per fuggire dalla vita ormai monotona, ma mi sono anche ispirato ad una sorta di droga virtuale come succede in Strange days dove la droga è rappresentata dall’adrenalina: i Protagonisti indossavano una sorta di visore per vivere delle sensazione altrui, e per quanto riguarda gli effetti ho pescato qualcosa anche da Classe 1999, Natural Born killers ed altri film di questo tipo. Ti dico brevemente una curiosità, per realizzare la droga ho utilizzato volutamente le cicche /caramelle “Fritzi pazzi“altro simbolo della mia giovinezza negli anni ’80
DOTT.TRASH: La lunga sequenza del night club underground è un po’ la summa delle atmosfere del film: droga, violenza, sesso, sequenza a cui aggiungi un tocco splatter, una sequenza dove troviamo una musica ipnotica e molto dark a sottolineare la scena, parlaci un po’ dell’aspetto musicale del film, com’è avvenuta la scelta delle musiche?
DAVIDE PESCA: Bella domanda. Quando ho proposto di curare le musiche al mio musicista di fiducia: Santo Bianchini, gli ho detto subito che volevo qualcosa in puro stile synthwave e retro wave, che respirasse tanto di anni 80 e che le musiche riuscissero a trasformare un film non futuristico e non cyberpunk, proprio in un film cyberpunk. Una missione impossibile ma il buon Bianchini a mio avviso ha fatto un lavoro spettacolare, sicuramente uno degli aspetti migliori del film. Santo Bianchini è riuscito a utilizzare una theme song a modellarla e distorcerla adattandola ai vari tipi di scene durante il film
DOTT.TRASH: Nel tuo film non c’è un vero e proprio protagonista in cui lo spettatore possa identificarsi, volevi che il pubblico non avesse alcun eroe in cui identificarsi creando invece una sorta di affresco di una società futuristico-decadente?
DAVIDE PESCA: Ho voluto dare un’eguale importanza ai principali personaggi del film proprio perché volevo passare la storia sull’esperienza nei confronti della doom da parte di 4 protagonisti, ma forse la vera protagonista è la compagna-schiava del predicatore. E come dici tu (hai proprio colto nel segno) volevo proprio rappresentare una sorta di futuro decadente non troppo lontano e se ci pensi, non troppo diverso da quello che è la società odierna. Diciamo che dopo quattro film duri, molto grafici, con pochissimi dialoghi e formati da più segmenti, qui ho voluto mantenere la mia vena splatter e gore con il mio timbro e stile, ma allo stesso tempo avevo bisogno di evolvermi leggermente in qualcosa di diverso. da collezionista di giocattoli , videogame e film , tutto rigorosamente anni ’80, ho voluto fare un qualcosa che sugellasse e mostrasse il mio amore verso questa decade
DOTT.TRASH: “Night of doom” avrà forse un seguito?
DAVIDE PESCA: Essendo ancora tutto embrionale ed essendo io stremato dall’esperienza, dovrei tenere tutto top secret, però visto che me lo chiedi ti posso dire che effettivamente ci sarà un nuovo film legato a Night of Doom, però non sarà un vero e proprio seguito, ma sarâ uno spin off legato prettamente a Neo vita: lo sponsor citato all’inizio, nel telegiornale. Una sorta di società ipertecnologica in grado di sostituire ai propri assicurati, parti umane infette con parti cibernetiche, con complicazioni a seguire… Sarà un film più legato al tema body horror e seppur tutto in chiave anni 80 e in parte legato a Night of Doom, qui l’omaggio va tanto al cinema splatterpunk giapponese, come ad esempio: Tetsuo, Death Powder, Pinocchio 964 ecc… Sarà una sorta di rappresentazione della fusione-rigetto fra il corpo umano e la tecnologia. Comincerò le riprese nel 2022 e per quanto riguarda gli effetti speciali pratici, sará sicuramente il mio film piú impegnativo e ambizioso. vorrei solo aggiungere alla prima domanda che se il film è riuscito a venire alla luce è grazie anche e soprattutto a tutti gli attori che davvero si sono fatti in quattro per portare a termine il progetto e davvero devo ringraziarli di cuore.