REGIA: CHRIS FISHER

ATTORI:  DANNY TREJO, BRET ROBERTS, ROSELYIN SANCHEZ

REPERIBILITÀ: MEDIA

GENERE: THRILLER

ANNO:  2002

 

Nightstalker” è un thriller di Chris Fisher regista attivo in ambito thriller-action con: “La notte non aspetta 2”, “S.Darko”, “Incontro con il male” questo “Nightstalker” rappresenta il suo esordio, il film prende liberamente spunto dalla figura del serial killer Richard Ramirez dal cui soprannome il film prende il suo titolo. La sceneggiatura scritta dallo stesso Fisher colloca temporalmente la vicenda nel 1985, Richard (Bret Roberts)è uno psicopatico violento e con tendenze al satanismo acido tramite un massiccio uso di stupefacenti che lo portano a stati confusionari e allucinatori in cui egli vede un demone che gli ordina di uccidere malcapitati. Ramirez insanguina le strade di Los Angeles e due agenti di polizia, Frank (Danny Trejo) e Gabriella (Roselyn Sanchez)  che fanno coppia da diverso tempo gli daranno la caccia. Il film ha ottenuto due Fangoria chaisaw awards, è un thriller di serie B che riscrive abbastanza liberamente le vicende del killer californiano, la sua vita qui risulta molto diversa da quella del Ramirez autentico, non c’è accenno alla sua infanzia, non ha praticamente una storia personale, un fantasma satanico-acido uscito fuori dal marciume della città. Una maggiore attinenza al Ramirez storico avrebbe probabilmente giovato alla pellicola, tuttavia l’intento del regista pare da subito non essere quello di ricalcare fedelmente la vita di Ramirez quanto di portare sugli schermi un film che semplicemente si rifà un po’ alla sua figura disturbando poco i fatti storici e un’analisi più approfondita della sua personalità. Se Danny Trejo si trova a suo agio nella parte dello sbirro malandato e cocainomane, gli attori che interpretano personaggi secondari sembrano invece più svogliati, Roselyn Sanchez interpreta un agente che deve chiudere gli occhi davanti al razzismo verso i messicani e alle frecciatine che continuamente riceve dagli ispettori ma come da copione poi saprà farsi valere. Bret Roberts (“Blind man”, “Mission possible”)è il manico omicida, la sua parte la fa molto bene, col suo sguardo allucinato e i capelli arruffati che coprono occhi sadici, la sua è una interpretazione molto fisica, con quegli scatti improvvisi da pazzoide. Il film comunque nonostante riesca talvolta a mettere in scena una atmosfera sporca e metropolitana cade spesso nella ripetizione stanca: i giri in auto del killer, la frequentazione di prostitute, l’uso di droga, le allucinazioni, tutti elementi e sequenze che tornano spesso in modo un po’ ridondante. La regia fa il suo dovere a sufficienza senza picchi di particolare originalità, si tratta di un film che raggiunge una sufficienza senza riuscire a spingersi oltre, senza quella voglia di osare un po’ di più, sicuramente dalla figura di Ramirez poteva venir fuori un film molto più violento e scioccante invece ne esce questo prodotto che è comunque meglio di un tv movie ma non più di tanto.

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