REGIA: ROBERT EGGERS
ATTORI: BILL SKARSGARD, NICHOLAS HOULT, LILY ROSE DEPP, WILLEM DAFOE
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: GOTICO VAMPIRICO
ANNO: 2024
“Nosferatu” non è solo un film, è un nome che riporta inevitabilmente alla mente il capolavoro di Murnau, parliamo della figura vampirica più famosa dopo il classico di Stoker, ovviamente non siamo qui per fare un paragone col classico degli anni ’20, non avrebbe affatto senso ma possiamo valutare il film di Eggers come una nuova modernissima versione/visione del classico vampiro. Robert Eggers ha già dato prova di essere un regista coi fiocchi che dirige opere mai banali: “The lighthouse”, “Northman”, “The witch” e con quest’ultima prova non fa che confermarlo dirigendo un gotico piuttosto decadente, con un cast molto buono. La sceneggiatura dello stesso Eggers ricalca modernizzandola la storia classica del conte Orloc, la sensibile Hellen (Lily Rose Depp) vuole sposarsi con Thomas (Nicholas Hoult) un agente immobiliare alla sua prima “prova” fare da intermediario per la vendita di una casa signorile all’enigmatico e anziano conte Orlok il quale vive in uno sperduto castello in transilvania. Una volta giunto al castello viene a contatto con un mondo arcaico e sconosciuto fatto di gitani che narrano strane storie sul conte, paesaggi desolati e la figura spettrale e autoritaria del vecchio aristocratico che lo mette immediatamente in soggezione. Dopo alcuni giorni il malcapitato agente immobiliare si rende conto di essere letteralmente prigioniero del conte e dopo aver intuito che egli ha ben poco di umano cerca di colpirlo a morte nella sua bara. Riuscirà il giovane Thomas a fuggire dal lugubre castello? Che rapporto c’è fra Orlok e la sua promessa sposa che lo attende preoccupata? Poco dopo il conte si imbarca e come un’ombra malefica spargerà la peste nel paese dove la nave pirata letteralmente naufraga. Riusciranno i nostri eroi a fermare il male che avanza? “Nosferatu” ha un montaggio (di Louise Ford) solitamente rilassato, senza brusche accelerate anzi, nella prima parte risulta essere un film molto atmosferico, il Nosferatu dei nostri giorni risulta esteticamente un po’ diverso, ha degli insoliti baffoni (scelta un po’ azzardata a mio avviso) che nascondono i suoi incisivi aguzzi, è incredibilmente alto e magrissimo, restano immutate le sue dita lunghe e dalle unghie affilate. Stranamente il suo volto si intravede solamente nella prima parte del film quasi a celare la sua mostruosità fra le lugubri sale del castello, un volto che si nasconde allo spettatore rendendolo un mostro misterioso. Le scenografie sono ottime, preparatevi ad entrare in un castello lugubre in cui le ombre si allungano, i calici di vino paiono contenere invece sangue pronto da bere, sotterranei umidi dove troverete antichissime bare di pietra, villaggi pieni di gitani danzanti che raccontano strane storie, lande desolate e innevate. I personaggi sono ben caratterizzati a partire dal protagonista interpretato da Hoult, il classico uomo comune che si ritrova all’improvviso catapultato in un mondo rurale e freddo totalmente diverso dalla sua realtà quotidiana, imprigionato fra le mura del freddo maniero. Poi ovviamente c’è lui, il vampiro interpretato da un irriconoscibile Bill Skarsgard, un vampiro marcio, sleale e malvagio talvolta quasi una figura in putrefazione in quanto dorme in una bara con vermi viscidi e il suo corpo non è mai regale e pulito come nel Dracula di Coppola ma è un corpo vecchio, sporco e marcio. Se facessimo un parallelo fra la figura del vampiro di Coppola e quello di Eggers salterebbe subito all’occhio la diversa attitudine del vampiro da una parte un vero aristocratico, forte, nobile, una sorta di antieroe romantico molto tormentato, qui invece troviamo una figura macilenta, decadente, un impostore che vive in un castello dalle stanze quasi spoglie un signore dei topi che porta la peste al suo passaggio. Anche Nosferatu desidera amore ma a differenza del romantico Dracula di Coppola è un essere sleale, viscido che succhia il sangue come una bestia-topo che rosicchia il petto dei malcapitati. Gli elementi del vecchio cinema gotico ci sono quasi tutti: cimiteri con croci sbilenche, cripte, ombre minacciose, vecchi castelli, fanciulle in pericolo ecc… È interessante notare come Nosferatu a differenza del classico Dracula (che fa uso dei canini appuntiti) abbia invece degli incisivi aguzzi (celati dai baffoni) c’è quindi un evidente richiamo agli incisivi sviluppati dei topi di cui è il signore, nel film c’è anche un aspetto esorcistico riguardante il personaggio della timida Ellen (Lily Rose Depp) la quale da semplice insonne passa rapidamente ai tratti di una vera e propria possessione con occhi che roteano, contorsioni inquietanti. L’addetto “esorcista” in questo caso è il prof Eberhart interpretato dall’ottimo Willem Dafoe personaggio caratterizzato da una lunga pipa che porta sempre con sé, è un aspetto questo un po’ insolito per un film di vampiri qui si va oltre il semplice influsso che l vampiro esercita, sfociando di fatto in una vera e propria possessione demoniaca. La fotografia di Jarin Blaschke ha dei toni scuri che pervadono molte parti del film, dal vecchio maniero e le sue cripte all’arrivo della carrozza che preleva il protagonista in una sequenza quasi onirica, con questa neve candida che rende tutta la sequenza irreale, quasi un sogno oscuro, la prima parte è la migliore, il viaggio e l’arrivo al castello sono momenti in cui lo spirito decadente del film emerge prepotentemente fra stanze illuminate dalla fioca luce di candelabri, librerie piene di strani manoscritti e antiche bare di pietra. Un gotico elegante e d’atmosfera, alcuni hanno mosso al critica che il film non fa paura, dunque diciamo che Nosferatu punta tutto sull’atmosfera, assolutamente non un film per ragazzini quindi un’opera con personaggi molto caratterizzati, un film elegante che non cerca di farti sobbalzare con effetti grossolani ma che crea un’atmosfera raffinata, quindi che per paura intende effetti splatter o jumpscare a gogo è bene che vada altrove se invece cerca un film gotico moderno, ben girato e che reinterpreta in modo intelligente il mitico vampiro può andare praticamente sul sicuro.