REGIA: GAGLIARDI, PROLLI, AGNESE, PALMA, FARINA, PROTANI
REPERIBILITÀ: MEDIA SI PUÒ TROVARE IN DVD
GENERE: HORROR A EPISODI
ANNO: 2014
DISTRIBUZIONE ITALIANA: ONE SEVEN MOVIES
“Paranormal stories” è un bel prodotto ad episodi realizzato in maniera molto professionale, il contenitore del “tutto” è un film visionato da un ragazzino che preferisce passare una serata diversa e più divertente che non seguire la mamma e la sorella ad una noiosa rappresentazione teatrale. Questo prodotto ha il gusto dei vecchi film ad episodi come “Creepshow“, si parte subito bene col primo episodio “17 novembre” di Tommaso Agnese, episodio attraversato da una certa tensione palpabile nei dialoghi e nelle situazioni proposte che esplode in un finale moderatamente sanguinolento, un giovane farà i conti con una figura paterna sinistra ed ingombrante dalla quale non riuscirà a staccarsi. In questo episodio c’è un buon uso delle luci ed una buona recitazione, pochi personaggi ed un’atmosfera piuttosto intima, pochi elementi per un episodio riuscito.
Il secondo episodio: “Offline” è anch’esso un microcosmo in cui pochi personaggi ed un unico ambiente (ci sono solo interni di una camera) riescono a creare un’atmosfera sinistra con una fotografia molto scura dove la luce scarseggia, un horror che utilizza le nuove tecnologie per creare una storia in cui un ragazzo troverà in chat una inquietante verità, parlando con lo spirito di un suo amico morto, un’idea semplice ma che riesce a creare sufficiente tensione. Poi è il turno di “La medium” di Roberto Palma un esodio che mette in scena un ambiente squallido fatto di personaggi laidi tutto in maniera molto realistica con una regia molto attenta ai primi piani ed a cogliere le caratteristiche psicologiche dei personaggi, protagonista è una falsa medium, una ciarlatana senza scrupoli che conduce un’esistenza squallida fatta di truffe, aiutata da una figlia che si ribella abbandonandola, il cast è stato ben scelto, ed anche il trucco scenico della medium per quanto semplice risulta efficace a descrivere il personaggio: una matrona ingioiellata dalle labbra rosso fuoco dall’aspetto un po’ gitano. La medium riceverà visite inaspettate non di questo mondo in un finale inquietante fatto di cose forse più suggerite che mostrate pienamente allo spettatore.
Poi ci gustiamo: “Fiaba di un mostro” un episodio che esce un po’ dal genere horror puro per mostrarci una storia a metà strada fra una fiaba nera ed un dramma in cui un bambino malato è oggetto di bullismo ed emarginazione, chi è il mostro? Il bambino è solo un povero emarginato o dentro di lui cova qualcosa di sinistro? bella l’ambientazione del paesino sospettoso dove si consumano drammi familiari fuori da occhi indiscreti e dove l’emarginazione è la norma, dove gli adulti commettono le stesse colpe dei loro figli, una strana storia difficilmente catalogabile che viaggia sui binari di una sceneggiatura piuttosto originale.
“Urla in collina” è puro divertimento slasher molto anni ’80 un gruppo di ragazze percorre una strada di notte dove urtano inavvertitamente qualcuno, non si fermano e trovano rifugio in un motel ma ciò che hanno investito non si è dimenticato di loro. Al regista devono sicuramente piacere gli slasher vecchio stile ci sono molti elementi riconducibili: un gruppo di ragazze un po’ stupide, un maniaco che sbuca all’improvviso, un motel inquietante con un ambiguo proprietario, scene con rimandi un po’ umoristici (bellissimo il dettaglio della tv nella hall sintonizzata su canali erotici e la faccia schifata della tipa). Un ottimo esempio di slasher: semplice , violento e diretto, senza fronzoli inutili.
Un film ad episodi pieno di citazioni (il pupazzo di “Saw” in camera del bambino, il bambolotto che avanza come in “Profondo rosso” il bambino che ha fumetti di Dylan Dog ecc..) che tiene alta la bandiera dell’horror artigianale made in Italy, certo a volte il budget non è all’altezza ma pazienza le idee e la voglia di mettersi in gioco ci sono eccome.