Festival Pianeta Donna
V edizione “al femminile”
La donna nel cinema: emancipazione e riscossa
Tanti i premi assegnati per “Primo piano sull’autore-Pianeta donna”, festival diretto da Franco Mariotti. Si è tenuta nei giorni scorsi a Roma la cerimonia di premiazione condotta dalla giornalista Carola Proto, alla presenza di numerose personalità del cinema come Maria Grazia Cucinotta, Roberta Torre, Alba Rohrwacher, Silvia D’Amico, Fabrizio M. Cortese, Esmeralda Calabria, Giovanna Gagliardo, Wilma Labate, Paola Sini ed altre. Assegnate anche numerose menzioni speciali. Consegnati pure i premi Domenico Meccoli “ScriverediCinema”, destinati a quante si sono distinte nell’arco dell’anno nella promozione del cinema attraverso tutti i mezzi di comunicazione, la targa in ricordo di “Luca Svizzeretto” ed il Premio “Carlo Tagliabue” per Opera Prima di contenuto civile e sociale. Un Cinema Caravaggio di Roma al completo ha celebrato ancora una volta la donna nel cinema: è andato infatti in scena l’atto finale dello storico festival cinematografico “Primo Piano sull’Autore festival Pianeta donna” diretto da Franco Mariotti. Alla presenza di numerose personalità del mondo del cinema si è svolta la cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Carola Proto, dove erano presenti: Maria Grazia Cucinotta, Roberta Torre, Alba Rohrwacher, Silvia D’Amico, Fabrizio M. Cortese, Esmeralda Calabria, Giovanna Gagliardo, Wilma Labate, Paola Sini. Prima delle premiazioni si è anche tenuto l’incontro-dibattito, condotto da Laura Delli Colli, su “La donna nel cinema: emancipazione e riscossa“, proprio il tema scelto per questa edizione da un festival sempre dedicato a opere prime e non, di autrici italiane e straniere-con particolare riguardo agli esordi cinematografici-ma anche ad autori che raccontano storie di donne. All’incontro sono intervenuti storici e critici del cinema insieme alle protagoniste che hanno presentato le loro opere al Festival. Non è mancato neppure un ricordo doveroso alla magnifica Sandra Milo, icona del cinema italiano e musa di Fellini scomparsa proprio in queste ore. Anche perchè proprio la Milo è stata la madrina del Festival nell’edizione del 2018 a Spoleto. Alle donne, che tanto hanno dato al cinema italiano, è stata dedicata anche questa edizione, e proprio a Perugia con la collaborazione della regione Umbria al cinematografo comunale Sant’Angelo di Perugia, si sono tenute a Dicembre le proiezioni dei film in concorso giudicati poi da una qualificata giuria presieduta da Elizabeth Missland. Di seguito tutti i Premi, con la motivazione che è stata letta nel corso della cerimonia a Roma.
MIGLIOR FILM: “Romantiche” di Pilar Fogliati
Motivazione: un’opera prima che, portando sul grande schermo un quadro di donne tutte distanti fra di loro testimonia una contemporaneità che passa da un’esagerazione a un’altra, lasciando oltre le risate un retrogusto amaro, perchè il cinema è questo: farci guardare la realtà da un punto di vista sempre nuovo.
MIGLIORE PRODUZIONE: Fidela Paola Sini per “La terra delle donne” di Marisa Vallone.
Motivazione: per la cura con cui è stata messa in scena, in una Sardegna rurale dell’immediato dopoguerra, la narrazione di uno spaccato demartiniano svolta a partire dall’indagine emotiva ed esistenziale della protagonista, dimostrando una competenza cinematografica, e non solo, a tutto tondo.
REGIA AUTRICE: Roberta Torre per “Mi fanno male i capelli“.
Motivazione: per la grande potenza evocativa che la regista è riuscita a realizzare attraverso un’opera originale che, da una quotidianità ordinaria, è capace di trasportarci nello straordinario generando una piacevole empatia col personaggio principale.
REGIA AUTORE: Fabrizio Maria Cortese per “Il meglio di te“.
Motivazione: per l’intensità emotiva raggiunta, grazie all’uso accorto e consapevole di tutte le risorse del linguaggio cinematografico, nel raccontare quanto il destino e la malattia possono incidere nella vita delle persone.
SCENEGGIATURA: Janet De Nardis, Ersilia Cacace, Mirko Virgili, per “Good vibes” di Janet De Nardis.
Motivazione: per aver costruito questo thriller “tecnologico” con trama circolare e finale aperto in cui, tramite eventi verosimili, scrittura dal ritmo veloce e lessico semplice, evidenzia come il mondo è cambiato e come spesso ci facciamo del male da soli.
ATTRICE: Slivia D’Amico per “Quei due Edda e Galeazzo Ciano” di Wilma Labate.
Motivazione: per la sensibilità e la compiutezza con la quale l’attrice ha interpretato la protagonista femminile sviluppandone il carattere in maniera eccellente, rifuggendo da facili stereotipi ed evidenziando nella figura di Edda Ciano, una fragilità bilanciata da uno spirito forte ed indipendente.
FOTOGRAFIA: Roberta Allegrini per “Good morning Tel Aviv” di Giovanna Gagliardo
Motivazione: per l’accuratezza con cui la fotografia accompagna la narrazione, dando un contributo fondamentale al documentario nel miscelarsi alle vie della protagonista Tel Aviv, valorizzandola e facendone cogliere appieno la doppia natura di città radicata nel passato, ma proiettata verso il futuro.
MUSICA: Levante per “Romantiche” di Pilar Fogliati.
Motivazione: Per il brano intitolato “leggera” perfettamente integrato con le storie delle quattro protagoniste, dipinte in musica e immagini con i colori del sogno, del coraggio e dell’intraprendenza, che regalano alla donna il successo di sapersi raccontare con eroica leggerezza
Montaggio: Luna Gualano per “La guerra del Tiburtino III” di Luna Gualano.
Motivazione: per la leggerezza e la lucidità con cui è costruito un racconto di periferia, specchio di un’intera società, scandito da un montaggio fluido, evocativo ed incalzante frutto della stessa mano che ha scritto e diretto il film, un traguardo raggiunto che è ulteriore conferma per un’autrice totale capace di inverare la ricognizione socioculturale con gli slanci di soluzioni fantastiche sorprendenti e rivelatrici.
SCENOGRAFIA: Sonia Peng per “Come pecore in mezzo ai lupi” di Lyda Patitucci.
Motivazione: Per la peculiare sensibilità e il raffinato tratto estetico con cui l’elemento scenografico contestualizza il racconto, coniugando efficacemente le cupe atmosfere del dramma familiare con quelle umbratili e inquietanti del cinema noir.
COSTUMI: Metella Raboni per “Quei due Edda e Galeazzo Ciano” di Wilma Labate.
Motivazione: per aver reso i protagonisti uguali alle immagini storiche dei personaggi che abbiamo visto e letto sui libri e che fanno parte dell’inconscio collettivo, contribuendo in maniera fondamentale alla caratterizzazione degli stessi attraverso abiti
TRUCCO: Andreina Becagli per “Mi fanno male i capelli” di Roberta Torre.
Motivazione: per essere riuscita a trasformare scena dopo scena, attraverso il trucco, che inizialmente è un elemento evocativo, Alba Rohwacher in Monica Vitti, scolpendone i tratti e creando un affascinante e magico gioco di specchi.
MIGLIOR DOCUMENTARIO: “Good morning Tel Aviv” di Giovanna Gagliardo.
Motivazione: per il racconto compiuto e illuminante, nella suggestiva forma di un affresco polifonico, di una città che pur essendo tra le più presenti al mondo nella narrazione dei media è in realtà molto poco conosciuta nella sua dimensione di metropoli moderna e innovativa, all’avanguardia nella tutela dei diritti civili.
MIGLIORE REGIA DOCUMENTARIO: Esmeralda Calabria per “Parlate a bassa voce“.
Motivazione: per un’opera complessa intensa ed attenta alla delicata relazione esistenziale tra le parti. Interroga dentro ed attraverso le loro storie i protagonisti, artisti e persone del popolo, ai quali erano state negate le più elementari espressioni per bieche esigenze di regime, facendo così riemergere l’identità di una Nazione, restituendo loro presenza e voce.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: “Lontanìa” di Andrea Valentina Simonella.
Motivazione: per aver coniugato un tema di estrema e attuale rilevanza sociale, come la violenza in famiglia, con la forma ricercata di inquadrature che si apprezzano per la solida composizione e i sorprendenti valori cromatici.
MIGLIOR VIDEO-CLIP: di Gipsy Fiorucci per “L’anima grida“.
Motivazione: per l’impattante look dell’interprete calata in una fiaba di esoteriche essenze, attraversando i luoghi oscuri dell’anima, dove è sempre possibile accendere la luce della propria ricchezza interiore fatta di ritrovate consapevolezze e nuove energie che conducono al cambiamento e alla rinascita.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA: Wilma Labate per “Quei due Edda e Galeazzo Ciano“.
Motivazione: per aver saputo raccontare con lucidità e rigore storico non disgiunti da uno sguardo intimo ed emozionale, la vita di una coppia la cui vicenda esistenziale si snoda al centro e sullo sfondo della grande storia del nostro paese e si spinge sino alla tragedia di una guerra mondiale.
PREMIO SPECIALE: a Maria Grazia Cucinotta nella brillante e prolifica attività di attrice e produttrice, che l’ha portata a importanti e meritati riconoscimenti internazionali, denotando una professionalità e una dedizione rare, unite a un talento cristallino, e per l’impegno profuso nella promozione di cause umanitarie e sociali, con particolare attenzione ai temi dell’infanzia.
PREMIO ATTRICE DELL’ANNO: a Alba Rohwacher per aver caratterizzato con le sue eccellenti, vibranti, interpretazioni nel film “La chimera“, “Mi fanno male i capelli” e “Finalmente l’alba” una stagione cinematografica che l’ha confermata tra le attrici più duttili e preparate della cinematografia contemporanea, non solo nazionale, in grado come poche di costruire personaggi di peculiare umanità che arrivano con intelligenza e sentimento alle emozioni e al cuore degli spettatori.
Oltre ai premi del Festival, al cinema Caravaggio sono stati anche consegnati i premi Domenico Meccoli “Scriveredicinema” (destinati a quante si sono distinte nell’arco dell’anno nella promozione del cinema attraverso tutti i mezzi di comunicazione ) a: Patrizia Carrano miglio libro di cinema per “Tutto su Anna- la spettacolare vita della magnani” (Vallecchi Firenze, 2023), Adele Ammendola- tg2 Cinecocktail, Claudi Giampaolo-Ciack magazine.it Chiara Nicoletti-Fred film radio.
E poi il premio “Carlo Tagliabue” a Lyda Patitucci per l’opera prima “Come pecore in mezzo ai lupi” e la targa in ricordo di “Luca Svizzeretto” a Raffaele Meale-Quinlan.it
Infine la giuria, su proposta di Franco Mariotti, direttore artistico del Festival, ha deciso di assegnare, oltre ai premi originariamente previsti, alcune menzioni speciali per valorizzare il contributo offerto da tante eccelse professioniste alle opere in concorso e alla cinematografia nazionale: Simona Banchi, Barbara Cupisti (Wartime Notes), Paola Fraschini (interprete “il Leone e la Farfalla”), Daniela Giordano (corto “Switch”), Sara Pastore (corto The War), Isabella Ragonese (Rosa “il canto delle sirene”), Giulietta Revel (Next!), Fabiana Sargentini (La Pitturessa), Rossella Seno (Principessa Video-Clip), Monica Tasciotti ( giornalista Rai esperta del mondo dell’animazione), Anna Testa (regine di quadri), Marisa Vallone (La Terra Delle Donne).
La XLI edizione di “PRIMO PIANO SULL’AUTORE FESTIVAL PIANETA DONNA” è stata organizzata dall’Associazione Culturale AmaRcorD con il contributo del Ministero della Cultura- Direzione Generale Cinema e Audiovisivo con la collaborazione della Regione Umbria.