REGIA: LUNA GUALANO
ATTORI: EMILIANO RUBBI, LUIGI MORETTI
REPERIBILITÀ: MEDIA
GENERE: THRILLER
ANNO: 2014
“Psycho mentary” è l’opera prima della regista Luna Gualano, premiato al To horror come miglior opera prima e migliori effetti speciali, la Gualano è autrice dell’horror a sfondo sociale “Go home-a casa loro” dove tratta in maniera originale il tema del razzismo. “Psycho…” (che è un opera totalmente di fantasia) sembra un po’ prendere spunto da certi fatti di cronaca nera italiana, c’è il rapimento delle figlia di un senatore della repubblica, gli intenti del “vendicatore” con la maschera della peste nera vengono chiariti nel monologo iniziale: la legge non è uguale per tutti, se sei un signor nessuno non avrai giustizia. Il vendicatore è un personaggio anonimo guidato da una sete insaziabile di vendetta, interessante è il rapporto che si crea con gli agenti di polizia che sembrano per tutta la durata del film burattini impotenti stretti nella sua morsa.
Il film presenta uno stile grezzo e cupo cercando il più possibile di ottenere un realismo estremo grazie ad una fotografia sporca e utilizzando talvolta la telecamera a mano. I personaggi sembrano non avere uno spessore, una profondità, l’unico a mostrare la sua complessa personalità sembra essere proprio sequestratore mascherato che talvolta è molto più vicino agli inquirenti di quanto loro possono sospettare. In “psycho..” c’è la volontà di mostrare la psicologia di un vendicatore psicopatico, pazzo ma lucido e calcolatore, mosso anche da certi ideali di giustizia portati all’estremo. Il nostro pazzo gioca con la legge, con la polizia tenendola sotto ricatto, non ha un volto, nemmeno una voce vera dato che la altera con un programma.
Ci sono diversi momenti in cui la musica produce un effetto straniante come nel caso dell’uccisione del rumeno dove una musica leggera e spensierata fa da cornice ad un omicidio oppure nel caso del corpo sezionato tipo autopsia con una musica dance in risalto, quest’ultima sequenza ci fa entrare nella parte più splatter del film che fino ad ora era rimasta in ombra dando spazio all’aspetto investigativo e psicologico della vicenda e dove viene messa in evidenza la componente antropofaga e splatter del nostro pazzo in una sequenza di sezionamento delle viscere trasformate poi in hamburger da gustare alla piastra e propinare alla mensa della polizia. Soprattutto il film ci induce ad una riflessione sulla giustizia nel nostro paese alle sue falle, quanto vale la vita umana? Come si può dare un prezzo, un risarcimento in denaro per la perdita irreparabile di un nostro caro? L’idea di partenza è abbastanza originale, il film ha una sua personalità e nonostante mostri una certa ripetitività delle situazioni proposte dalla sceneggiatura è un buon tentativo in parte riuscito di creare qualcosa di diverso, tuttavia mostra gli stessi difetti di ogni produzione italiana: attori non sempre all’altezza, budget contenuto ecc… ma come ripeto è un tentativo in parte riuscito di creare qualcosa di nuovo quindi ben accetto, dategli una occhiata.