GUANTI NERI + INTERVISTA A ROBERTO RICCI

REGIA:FEDERICO TADOLINI

ATTORI: RAFFAELE BORRECA, FEDERICO TADOLINI, RAFFAELE TOTARO, VALENTINA VANNELLI

GENERE: GIALLO

ANNO: 2014

DISTRIBUZIONE ITALIANA: MORGUE PRODUCTIONS

MOMENTI CLOU:  1) IL DELITTO IN AUTO 2)LA SCENA NEL PARCO 3) IL SEQUESTRO DEL TESTIMONE

 

Torniamo a parlare del giovane regista Tadolini che ci aveva divertito col gagliardo splatter: “Evisceral plague” adesso, con “Guanti neri” decide di avventurarsi sul sentiero del giallo, genere che in Italia negli anni 70 ha fatto epoca. “Guanti neri” è tratto da un racconto di Roberto Ricci pubblicato nella raccolta “Buio Rosso”, e dato che questo breve film è tratto da un’opera letteraria, ho pensato di allegare alla recensione una bella intervista all’autore. Il corto si apre con l’inquadratura di un personaggio vestito di nero, con guanti e cappotto (in pelle, il classico abito da killer) intento a preparare i suoi “attrezzi del mestiere” (rasoio, passamontagna, ecc…). Successivamente lo scenario cambia e ci troviamo dentro una fumetteria dove su scaffali ricolmi di fumetti, notiamo la presenza di un volume di “Splatter”, (fumetto cult che molti di voi conosceranno sicuramente), la scena è sottolineata da una musica rilassante.

La cinepresa cattura uno strano tipo (vestito di nero e coi guanti) che entra con fare prepotente nella fumetteria per importunare la sua ex ragazza, finchè non viene allontanato dal proprietario. Il tipo in questione (interpretato da Tadolini) è uno stalker che non vuole lasciare in pace la sua ex, e con una regia piuttosto attenta ai dettagli riusciamo a cogliere questa instabilità psicologica grazie all’inquadratura delle mani che tremano di rabbia. Il primo omicidio a base di colpi di rasoio è piuttosto splatter, con ferite profonde in bella vista, mentre nel secondo delitto, che avviene in un parco, (che io non avrei girato in pieno giorno, comunque…) la violenza sarà più contenuta. Successivamente entra in scena un testimone che scopre casualmente il cadavere nel parco, e decide di recarsi al commissariato (luogo reso tale con mezzi poveri ma efficaci, grazie ad una regia abile che inquadra dettagli come: la pistola, la scrivania, e il simbolo della polizia), purtroppo il testimone avrà una giornata “poco piacevole” in compagnia del killer, chi riuscirà a salvarlo?

Di seguito cari amici, vi propongo un’interessante intervista allo scrittore Roberto Ricci, autore del racconto che ha ispirato il cortometraggio:

1) Dott.trash: Come nasce la tua passione per il genere giallo?

Roberto Ricci: La passione per il giallo è nata con me. Non c’è un perchè. Da bambino mi affascinavano i film in tv di Alfred Hitchcock e successivamente anche quelli di Dario Argento. Poi leggevo i gialli di Agatha Christie e quelli Mondadori che acquistavo in edicola.

2) Dott trash: Quali sono i giallisti che ami di più e che ti hanno influenzato per i tuoi racconti?

Roberto Ricci: Quelli che mi hanno influenzato sono stati sicuramente Edgar Allan Poe e Conan Doyle. Quelli che invece amo sono: Agatha Christie ed Edgar Wallace. Fra gli autori moderni invece: Jeffery Deaver e Marc Raabe, per quanto riguarda gli italiani, alcuni gialli di Giorgio Faletti e tutti quelli di Stefano Tura.

3) Dott trash: Quali sono invece i film gialli all’italiana che ti sono rimasti nel cuore?

Roberto Ricci: I film gialli italiani del mio cuore (che consiglio a tutti) sono: “Quattro mosche di velluto grigio” e “Profondo Rosso” di Dario Argento. Poi “Il gatto dagli occhi di giada” di Antonio Bido, “Non si sevizia un paperino” di Lucio Fulci e “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati.

4) Dott trash: Pensi che ci potrà mai essere in Italia un ritorno di fiamma del genere giallo?

Roberto Ricci: Io credo che prima o poi tutto ritorna. In Italia il genere thriller – horror non si produce più a livello cinematografico, ma è assai vivo in rete, grazie a tantissimi giovani autori che realizzano opere di buon livello, con zero budget e tanta passione. Guanti Neri ne è un esempio. Io scrivo libri e soggetti e spessissimo vengo contattato da registi che vogliono realizzare qualcosa con me. Sarà questione di tempo, ma sono fiducioso che torneremo anche a vedere buoni thriller nel buio della sala cinematografica. Intanto, oltre a salutarli, mi permetto di invitare tutti i lettori di questo blog, a vedere il giallo teatrale MALA TEMPORA, quando capiterà in scena nella vostra città. Una bella sfida che io e il regista Luca Guerini, speriamo di vincere, poichè il giallo in teatro (specialmente con un testo inedito) e stato veramente poco utilizzato in Italia.

Ringrazio Roberto Ricci per l’intervista che mi ha concesso.

 

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