IL CIBO DEGLI DEI (FOOD OF THE GODS)

REGIA: BERT I. GORDON

ATTORI: MARJOE GORTNER, PAMELA FRANKLIN, RALPH MEEKER, IDA LUPINO, JHON MCLIAM

REPERIBILITÀ: BASSA, si trova in italiano in VHS, in DVD è stato editato dalla Golem in Italia, ma è doppiato solo per i primi 20 minuti

GENERE:ANIMAL HORROR

ANNO: 1976

DISTRIBUZIONE ITALIANA: DOMOVIDEO (VHS ITA), GOLEM VIDEO

Bert I. Gordon deve essere un gran simpaticone, un bambino che si diverte a fare film, è stato un regista che ha dato tanto al cinema trash, in particolare al genere animal-horror. Nessuno più di Gordon ha saputo incarnare quello spirito spensierato che anima registi (e spettatori) del GENERE: “animali giganti”, lo stesso spirito che animava i mitici drive-in durante le serate double bill (due film trash al prezzo di 1). Bert I. Gordon è stato il capostipite di un certo modo di fare trash (il gigantismo animale appunto), questo gli valse il soprannome di:”mister BIG“, egli nacque nel 1922 da Sadeline Barnett e Charles Abraham Gordon, la sua era una famiglia di lontana origini ebree e russe. Il precoce Bertram (suo nome di battesimo) cominciò già a 13 anni a fare video casalinghi in 16 millimentri, con una macchina da presa che gli fu regalata per il suo compleanno. Nella sua carriera ha girato 21 film molti dei quali affrontano appunto tematiche legate a creature abnormi, con sfondo ecologista (c’è spesso il tema dell’inquinamento, e delle sostanze radioattive che mutano gli animali), possiamo citarne alcuni come: “L’impero delle termiti giganti” “Il villaggio dei giganti” “La vendetta del ragno nero” “King dinosaur” e “Il cibo degli dèi” che è appunto oggetto di questa recensione. Tuttavia Gordon vanta nella sua (lunga) filmografia anche film di altri generi come “La spada magica” (un fantasy del 1962, che tratta di una principessa rapita da un mago e di un prode cavaliere pronto a salvarla), “Mad bomber l’uomo sputato dall’inferno” (1973, un film poliziesco in cui un uomo decide di vendicarsi di alcuni trafficanti di droga compiendo attentati a suon di bombe) oppure “Ritratto in rosso” (1989- titolo originale Satan’s princess”) che risulta essere uno strano incrocio fra poliziesco e horror. Ma adesso veniamo al Cibo degli dèi, il protagonista Morgan è un giocatore di football (piuttosto attempato) che decide, di trascorrere un periodo di vacanza insieme all’amico Brian in un posto un po’ sperduto vicino al Canada. Già dall’inizio grazie ad una voce fuori campo si intuisce l’intento ecologista del film, perchè la voce suona come un avvertimento. I due amici decidono di concedersi una battuta di caccia con altre persone, ed è in questo contesto che incontreranno le prime creature giganti: delle api molto grosse e incavolate. La suddetta scena è molto trash, in quanto l’ape gigante è un insettone nero con ali gialle che si attacca alla schiena del malcapitato pungendolo a morte, si vede bene che l’ape è semplicemente immobile e “attaccata” dietro l’uomo, ma Bert (il regista) fa buon uso della macchina da presa donando dinamicità alla scena. (buona anche la successiva sequenza con l’effetto del gonfiore facciale con soffocamento della vittima). Nel film c’è un buon ritmo e passa solo qualche minuto prima che il protagonista si trovi davanti la creatura più trash del film, il “temibile” gallo gigante della fattoria dei Kinner, vi assicuro che la scena di lotta nel fienile è da spanciarsi! Il “gallone” cerca di beccare il protagonista che si difende con un forcone! Sarà proprio la fattoria dei Kinner ad essere il fulcro del film, infatti nei dintorni la natura ha fatto sgorgare dal terreno una sorta di pappa reale di cui gli animali si nutrono crescendo enormemente. I proprietari della fattoria fregandosene degli avvertimenti di Morgan vorrebbero mettere in commercio tale sostanza, ma la natura inevitabilmente si ribellerà, e alla fine ci sarà lo scontro fra i rattoni e le persone asserragliate nella fattoria. Diciamo che la regia fa il suo onesto mestiere, i personaggi sono i classici da B-movie americano: il giocatore di football eroe, la coppietta, un uomo avido che cerca di rubare la misteriosa sostanza per fini di lucro, la signora che difende la fattoria ecc… l’unica cosa che forse stona è il fatto che ci si aspettava di vedere le creature in città, invece restano confinate in campagna. Nel film viene dato più risalto ai ratti (da antologia la scena in cui divorano un uomo a bordo di un maggiolino) a discapito delle altre creature (soprattutto nella seconda parte). Il finale è ovviamente aperto, e mostra alcuni barattoli con dei residui che arrivano sulle rive di un fiume, a chi toccherà ingigantirsi alla fine?

 

 

 

 

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