REGIA: BERNARD SALZMANN
ATTORI: BARBIE CASTRO, CASPER VAN DIEN, ARMAND ASSANTE, ERIC ROBERTS
REPERIBILITÀ: BASSA, TRATTASI DI FILM TV CHE FORSE SI TROVA IN STREAMING
GENERE: THRILLER
ANNO: 2013
DISTRIBUZIONE ITALIANA: CONCORD FILMS
Con “Sospetto in famiglia” (il cui titolo originale è: “Assumed killer“) ci troviamo davanti all’ennesimo thriller da intrattenimento pomeridiano, quando davanti alla tv, facendo zapping ci soffermiamo su qualche squallido filmetto e dopo dieci minuti pronunciamo la fatidica frase: “ma si dai… guardiamolo, non ho altro da fare…”. Questo film è un tedioso thriller in cui Daria Valdez, una giornalista che sta seguendo il caso di un serial killer che uccide donne, al ritorno da un funerale ha un incidente automobilistico in cui perde la memoria. Daria, una volta svegliatasi dal coma si ente spaesata, deve ricostruire la sua vita e il rapporto con suo marito Simon, il quale cerca di starle vicino (ma durante la notte una misteriosa figura entra nella sua stanza). Successivamente ritrova Eron un suo ex collega che gli mostra una serie di DVD in cui sono registrate le sue interviste ed altro materiale riguardante il caso del serial killer al quale Daria lavorava prima di perdere la memoria.
La coppia sembra aver ritrovato il suo equilibrio anche grazie all’aiuto di una psicologa che però grazie all’ipnosi fà riaffiorare alla memoria di Daria il dramma di aver avuto un padre adottivo ubriacone che uccise sua madre. Un giorno Daria ascolta involontariamente una conversazione telefonica del marito in cui afferma di essere un assassino (scopriremo poi nel peggiore dei modi cosa intendesse dire con questo…) cosi Daria comincia ad avere paura di lui arrivando addirittura a farlo arrestare, ma il problema non si risolverà così facilmente. In realtà ci vuole coraggio a definire questo film un thriller, non c’è tensione, la violenza è pari a zero, il ritmo è blando, nel complesso risulta deludente fino in fondo, perchè alla fine non ci sarà nemmeno il classico scontro col serial killer, anzi per essere più precisi ci sarà uno squallido finale aperto con un frettoloso (pseudo) happy ending. Nel cast è presente Eric Roberts (fratello di Julia Roberts) che fa una piccolissima parte, un peccato vederlo sprecato in questo pessimo film dato che è un attore molto in gamba adatto in ruoli da cattivo.
Il difetto più grande di “Sospetto in famiglia” è la sceneggiatura che corre sempre troppo in fretta come ad esempio nelle sequenze in cui la protagonista è all’ospedale in coma, (ma non solo, la fretta resta una costante della sceneggiatura di tutto il film) il regista non riesce mai a dare spessore alla vicenda, ma d’altronde questi difetti sono tipici in questo genere di prodotti. Che dire ancora? Beh… abbiamo capito che “Sospetto in famiglia” presenta innumerevoli difetti e nessun pregio, costringendo il povero spettatore a sorbirsi dialoghi inutili e banali accompagnati da momenti morti in cui succede poco o niente, presentandoci situazioni ultra scontate.