REGIA: ALAIN DARBORG
ATTORI: NANNA BLONDELL, ANASTASIOS SOULIS, JOHANNES KUHNKE
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: THRILLER
ANNO: 2021
“Red dot” è un film del regista svedese Alain Darborg (“The master plan”, “Morgonsoffan”) si tratta di un thriller non originalissimo ma girato bene dove David e Nadja una coppia mista (svedese lui indiana lei) decide di trascorrere alcuni giorni di relax in una zona isolata e godersi l’aurora boreale, il viaggio regalo di un buon vicino di casa non andrà a buon fine in quanto la coppia sarà presa di mira da cacciatori balordi che gli terranno letteralmente sotto mira, ma saranno davvero i balordi cacciatori a perseguitarli o c’è dell’altro? “Red…” ha un incipit che parte dai tragici momenti finali per narrare a ritroso gli eventi che hanno condotto al tragico epilogo, una scelta vincente che aggiunge pepe alla narrazione altrimenti un po’ abusata, abbiamo davanti una coppia come tante alle prese con cose comuni come incomprensioni (l’immaturità di lui) e una nuova fase di convivenza. La regia è buona pur non facendo scintille particolari o guizzi stilistici, tuttavia “Red…” si classifica come film da visione one shot, difficilmente viene voglia di riguardarlo dopo che il mistero è svelato, La fotografia comincia a dare il meglio da quando la vicenda si sposta negli spazzi aperti e freddi a cominciare dall’insediamento dei due con la tenda dove la luce gialla della lanterna illuminala tenda dall’interno e i colori risaltano nella notte stellata. Con “Red…” si entra quasi subito nel vivo dell’azione con pochi preamboli introduttivi per gettare lo spettatore in un’atmosfera di caccia all’uomo, ci sono frequenti primi piani per catturare lo stato d’animo dei personaggi, pochi personaggi per un film essenziale che gioca con pochi elementi, ci sono frequenti primi piani per catturare lo stato d’animo dei personaggi, i due diventano figure impaurite circondate dalla nebbia in un ‘atmosfera. La voglia di shockare non è una costante la violenza esplode più o meno solo nell’ultima parte, l’intento è mantenere viva la tensione lasciando alla violenza bruta solo qualche sequenza efficace (la testa del cane) “Red…” è un thriller con una cera dose di survival uomo vs natura vs killer in un trittico che dura fino alla fine, un ambiente ostile e freddo, una landa desolata senza fine dov’è facile perdersi, una natura fredda e selvaggia, si cerca talvolta di far leva sui buoni sentimenti come la scena della oscultazione del battito del piccolo dove lo spettatore si chiede se non abbia o meno perso il bimbo. “Red…” riesce anche a ribaltare le aspettative dello spettatore sui due protagonisti prendendo una piega inaspettata salvandosi da una semplice caccia all’uomo del solito killer psicopatico (ben fatta ma abusata) aprendoci ad una nuova visione dei due protagonisti, un finale che tiene molto sulle spine pieno di suspense dove gli eventi prenderanno una piega piuttosto violenta riuscendo a tenere lo spettatore incollato allo schermo quanto basta, però non si tratta certo di un film indimenticabile ma di un prodotto sufficientemente buono per intrattenere senza eccessive pretese, presentandoci una protagonista (Nanna Blondell) che per una volta non si trasforma in una improbabile final girl ma resta fedele al suo personaggio che rappresenta una ragazza comune in balia degli eventi che semplicemente fa del suo meglio per sopravvivere.