RIVELAZIONI DI UN MANIACO SESSUALE AL CAPO DELLA SQUADRA MOBILE

REGIA: ROBERTO BIANCHI MONTERO

ATTORI: FARLEY GRANGER, SYLVIA KOSCINA, SILVANO TRANQUILLI, SUSAN SCOTT

REPERIBILITÀ: MEDIA, SI TROVA IN DVD

GENERE: GIALLO ALL’ITALIANA 

ANNO: 1972

DISTRIBUZIONE ITALIANA: PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE ROMANE

Questo film di Montero è passato un po’ in secondo piano in un momento in cui c’era una grandissima produzione di gialli in Italia, gli anni ’70 furono davvero un gran periodo per questo genere quindi Montero si butta nella mischia anche lui con un titolo piuttosto weird ed accattivante. Il cast è molto buono Farley Granger è davvero credibile nei panni dell’ispettore protagonista, d’altronde aveva già doto prova di essere tagliato per il genere giallo e poliziesco con “Alla ricerca del piacere“, “Qualcosa striscia nel buio“, “La polizia chiede aiuto” qui è un ispettore tutto d’un pezzo sulle tracce di un maniaco che semina morte fra mogli infedeli. Sylvia Koscina, è la moglie del commissario, personaggio che si rivelerà alla fine interessante sia per la morale del film che per un colpo di scena che coinvolge il protagonista,  Silvano tranquilli è un avvocato che aiuterà un suo amico in una situazione spiacevole collegata al delitto, un personaggio un po’ viscido, Anche Tranquilli non è nuovo al giallo: “Una farfalla dalle ali insanguinate” , “Nella stretta morsa del ragno.” 

“Rivelazioni…” non ama troppo mostrare chissà quali squartamenti o sadismi mantenendo la violenza delle ferite ad un livello contenuto mostrando come l’assassino usi un particolare modo di accoltellare, sempre uguale, seriale, ci sono come al solito false piste (con gli occhi di oggi alcune piuttosto prevedibili), il personaggio dell’aiutante del medico legale è un freak un po’ disturbato che aggiunge un tocco di morbosità in più. “Rivelazioni…” ha una sceneggiatura che scorre bene, sembra essere un giallo con una sorta di morale: c’è un assassino che uccide le mogli infedeli di personaggi conosciuti in città, c’è una sorta di maschilismo moralista nel film, donne traditrici che si meritano d morire? L’assassino è completamente spersonalizzato con una calza nera che ne cela il volto, cappellaccio in testa e tutto bardato di nero, la morte in persona. Il miglior omicidio  si rivela quello sulla spiaggia, con tanto di musica inquietante ed un bel rallenty muto finale a sottolineare l’agonia della vittima, ovviamente sono presenti le classiche bottiglie di Wisky ed un erotismo mai volgare: si mostrano seni e corpi di donne molto sensuali poco importa se siano sul lettino di una massaggiatrice o in camera da letto, l’occhio ne gode sempre. Si vede che nel film è molto presente una struttura sociale tipica dei ’70 anni in cui la donna lottava ancora per pieni diritti, ci sono accenni nei dialoghi ai moti politici del periodo (col sentore che si annacqueranno di finalità borghesi stemperandosi) emblematico il dialogo che l’avvocato ha con la moglie che è riconducibile sempre e comunque alla morale falsa del periodo restare insieme come coppia nonostante l’odio serpeggi pur di mantenere una facciata rispettabile, è significativo il fatto che anche il protagonista dovrà fare i conti con una tipologia di donna della quale crede di sapere tutto quando in realtà l’unico che gli apre gli occhi brutalmente è proprio l’uomo a cui lui dà la caccia.

Il ritmo è molto rilassato tutto è fatto senza fretta curando anche i particolari, ottimo il delitto vicino alla piscina con i cigni, si riesce a creare un buon contrasto fra la figura romantica dei cigni e le brutalità del delitto. Le riprese in interni prevalgono su quelle in esterni volendo forse creare un po’ di atmosfera claustrofobica, buona la sequenza in cui il povero ispettore riascolta in maniera frenetica e ripetitiva la registrazione della chiamata del maniaco, il suo personaggio ed il suo essere uomo sono messi in discussione dalle parole del maniaco che fanno vacillare la sua lucidità cosa sottolineata dall’armeggiare continuo delle sue mani sul registratore e dai numerosi primi piani usati in questa sequenza. Le stupende musiche di Gaslini spesso malinconiche o intrise di quel lounge che andava tanto di moda nel periodo sono la migliore colonna sonora possibile, un giallo da riscoprire e rivalutare.

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