ROVI: INTERVISTA CON SAVOCA

REGIA: LIBERTO SAVOCA, FRANCESCA RIZZATO

ATTORI: LIBERTO SAVOCA, MANOLO RIZZATO, FRANCESCA RIZZATO

REPERIBILITÀ: SI TROVA SU YOU TUBE

GENERE: THRILLER 

ANNO: 2012

DISTRIBUZIONE ITALIANA: INDIPENDENTE

Rovi” è un corto (appena 3:38 di durata) di difficile catalogazione, un prodotto che punta totalmente sulla suspence lasciando ampio spazio anche alla libera interpretazione: una ragazza impaurita fugge nel bosco da un uomo armato di coltello, scopriamo poi che non è la sola preda. Una caccia all’uomo? Un semplice gioco che ha preso una brutta piega? Difficile dirlo con esattezza.  Liberto Savoca dirige con professionalità questo cortometraggio dimostrando un certo gusto per i primi piani ravvicinati ed una certa attenzione ai dettagli (sguardi, il coltello, il particolare della farfalla), il montaggio di Francesca Rizzato dona dinamicità all’opera rendendola scorrevole, un prodotto semplice ma ben girato, pochissimi gli attori coinvolti, per una messa in scena scarna ed essenziale che vola dritta senza fronzoli. L’assenza di dialoghi rafforza quest’aura di cripticità aumentando la tensione, niente sangue, niente splatter solo una tensione che cresce grazie anche ad una musica molto curata, un discreto corto che ha vinto anche diversi premi un po’ ovunque: miglior cortometraggio al Pistoia corto film festival, terzo classificato al corto Galp 2014, selezione ufficiale borgo in corto, selezione ufficiale Stenik 2013, tutti premi meritati.

Ascoltiamo direttamente dal regista i retroscena del corto

Dott.Trash: “Rovi” è il tuo primo lavoro?

Savoca: Rovi è il terzo cortometraggio che abbiamo girato. Parlo al plurale perché abbiamo sempre fatto tutto in coppia, io e la mia compagna. Dalle sceneggiature, alla regia, all’interpretazione, siamo sempre noi, e qualche altro familiare.

Dott.Trash: Il tuo è un lavoro difficilmente catalogabile, lo definiresti un thriller psicologico?

Savoca: Nasce come horror, e forse sotto sotto lo è.

Dott.Trash: Dov’è stato girato?

Savoca: Girato a due passi da casa, in un boschetto a Stagno, frazione di Livorno. Le riprese fanno pensare che sia un bosco enorme, in realtà saranno sì e no 10 metri quadrati di verde.

Dott.trash: Sembra che “Rovi” sia stato accolto bene ai festival sei soddisfatto di questo risultato?

Savoca: Ai festival ha avuto un discreto successo, hai ragione. Più che soddisfatti, aver vinto a Pistoia dove era presentato in concorso un corto che l’anno prima ha fatto lo Short Film Corner di Cannes, è stata una gran bella sorpresa. Essere poi premiati dai ragazzi che si occupano del tour di Dario Argento a Torino, un’altra gran soddisfazione.

Dott trash: In questo corto sembra che tu abbia preferito la suspence che non mostrare scene di violenza o slpatter, una scelta obbligata da budget o una scelta consapevole?

Savoca: Assenza di budget in primis, ma probabilmente non sarebbe cambiato granché anche in presenza di un budget astronomico. Si, forse sarebbero cambiati gli attori. Pensa che il nostro corto che ha avuto più successo, lo abbiamo girato su una poltrona di casa, con una rivista coperta da un’ipotetica copertina stampata da noi e dura 10 secondi, 30 con i titoli. A volte il budget non è tutto, basta un’idea, magari insensata, ma che alla fine funziona. Altra cosa che entrambi pensiamo, nei film, il punto di forza maggiore è proprio il “non vedere”

Ringrzio Savoca per l’intervista.

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