SPECCHI INFRANTI BY RICCI CAP 50-51

Capitolo 50

Corrado si stiracchiò alzandosi dalla scrivania. Anche quella giornata di lavoro era terminata. Uscì dall’ufficio e salì in macchina. Arrivato a casa, non fece neppure in tempo a togliersi la giacca, che squillò il telefono. Rispose. “Il signor Gemignani?”. “Sì, sono io. Con chi parlo?”. “Lei non mi conosce. Sono il dottor Flavio Gagliardi della clinica Villa Silenzi”. “Mi scusi, ma non capisco”. “Lei conosceva la dottoressa Campogiani vero? La donna uccisa nei giorni scorsi… è stata lei a farmi il suo nome”. “Si. Ho parlato una volta con quella poveretta… ma il mio nome a proposito di che? Mi scusi, ma continuo a non capire”. “Vede, la dottoressa è stata da me poco prima di essere uccisa. Cercava notizie su un suo paziente, e mi risulta anche suo caro amico. Gianni Sturbini. Io devo dire che non sono stato molto disponibile con lei… anzi, sono stato alquanto indisponente e superficiale… e me ne rammarico. Quando però ho saputo della sua uccisione, mi sono subito dato da fare”. “Scusi dottore… perché mi dice tutte queste cose? Continuo a non capire? Mi dica cosa vuole esattamente da me?”. “Incontrarla! Il prima possibile. Io sto venendo in città. Non c’è tempo da perdere!”. “Ma che diavolo sta dicendo dottore?”. “Vede signor Gemignani… tutto quello che la dottoressa mi ha raccontato a proposito del suo amico… È FALSO! Credo che lui abbia sempre mentito. Temo sia ancora molto malato. Ho paura che sia stato lui a ucciderla”. “Dottore… cosa sta dicendo? È assurdo. Conosco benissimo Gianni. Tutto può essere fuorché un assassino.” “Mi creda la scongiuro… quel ragazzo è pericoloso! Vediamoci di persona.” Corrado, restò alcuni secondi con il telefono in mano e l’espressione perplessa. “Io abito vicino Piazza Nettuno. Sa dov’è?” “Sì. Tra un quarto d’ora sarò lì.” “V… va bene… l’aspetto.” Corrado chiuse la comunicazione sconvolto. Quel dottore doveva essere un povero pazzo. Gianni un assassino? Assurdo.

Capitolo 51

Il commissario Baldoni, si era tolto anche l’ennesimo dubbio. Nicola Morico non aveva altri figli. Aveva tanto sperato che quell’idea balenatagli all’improvviso, fosse quella giusta. Invece niente. Chi era allora il misterioso psicopatico che perseguitava Lorenzo Torri? Scrisse ancora una volta su un foglio una lunga lista di nomi. Quante volte lo aveva fatto. Tutte persone che in un modo o nell’altro, ruotavano intorno alla figura del regista. Chi fra queste, poteva odiarlo tanto? Gli era venuto un forte mal di testa. Sentiva che questo caso lo avrebbe distrutto. Cercò di trovare per l’ennesima volta un collegamento… un possibile indizio. Niente di niente. Con uno scatto d’ira si alzò dalla sedia. Prese il foglio e dopo averlo appallottolato, lo scagliò contro la parete dell’ufficio.

Ripensò ancora una volta, alle ultime parole pronunciate da quella povera ragazza. Fe… o qualcosa di simile. Che cosa diavolo volevano significare? O i due uomini vicino a lei avevano capito male, o non si trattava dell’inizio di un nome.

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