STAY HOME INTERVISTA CON ALESSIO BALBI

REGIA: ALESSIO BALBI

ATTORI:  ANNA UCCELLI, ELEONORE MANCINI, GRETA BONELLI

REPERIBILITÀ: YOU TUBE

GENERE: HORROR

ANNO:  2020

Stay home” è un cortometraggio amatoriale di Alessio Balbi che tratta un tema attualissimo ovvero il difficile momento che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, e l’effetto che questo isolamento forzato può avere sulla psiche delle persone, tre amiche passano la quarantena insieme, il corto si apre con una sequenza che sa molto di quotidianità ovvero le tre che tranquillamente mangiano assieme a tavola.  Subito dopo una di loro accende la tv che in questo caso sembra essere l’elemento scatenante della follia di una delle ragazze. La tipa sopracitata sembra essere quella che rimane più colpita dalla voce fuori campo che in maniera autoritaria diffonde notizie estremamente allarmati, la situazione precipita quando la ragazza perderà il lume della ragione diventando pericolosa pe le altre.

Balbi avvalendosi di attori amatoriali crea una piccola  e semplice storia dove la critica all’allarmismo e ai mass media sembra essere il messaggio che il regista vuol mettere in evidenza. La sequenza dei titoli di testa con la voce fuori campo del giornalista è una chiara critica all’allarmismo creato dai media, e la sequenza in cui la ragazza esprime la propria preoccupazione è il primo sintomo del suo cedimento psichico, la preoccupazione per la possibile mancanza di cibo col primo piano della ragazza che mangia il tonno con le mani è il preambolo per lo scoppio di una furia antropofaga che esploderà nel finale dove troverà posto anche un po’ di splatter.

L’illuminazione rossa che troviamo nella camera della vittima sembra sottolineare il momento clou dove la follia prende definitivamente il sopravvento, per tornare poi ad un bianco acceso come all’inizio nella tranquilla sequenza del pranzo. Il corto di Balbi quindi è come un piccolo cerchio che si chiude, dalla normalità alla follia, un corto senza troppe pretese che rilegge la drammatica situazione che stiamo vivendo in chiave horror.

Dott.trash: Ciao Alessio, parlaci della tua attività nei corti underground, quando è iniziata questa passione?

Alessio Balbi: La mia passione per il cinema è iniziata piuttosto tardi, più precisamente quando a 15 anni mia sorella mi fece vedere, ancora su VHS, Pulp Fiction di Quentin Trantino che mi fulminò come San Paolo sulla via per Damasco. Dopo la visione del film ho capito che da grande avrei voluto fare il regista e che prima o poi avrei creato qualcosa scritto e diretto da me, ma purtroppo ho faticato a trovare i mezzi e le persone per realizzare i miei progetti, per cui mi sono limitato a divorare film, soprattutto horror, e libri sulla settima arte. Il passo successivo si è verificato all’università quando, dopo essermi iscritto al DAMS di Bologna, ho incontrato altre persone entusiaste di fare “cinema” e partecipare ai miei progetti. Così nel 2018, in una piccola casa del quartiere di Bolognina, con una troupe formata da amici strettissimi, con la quale ancora lavoro, è nato La Zanzara, il mio primo cortometraggio. Questo è stato anche il primo video caricato sul canale You Tube Underground Cult Production

Dott.trash: Il tuo corto ha un tema attuale, quello della pandemia, volevi mettere in scena la fragilità di alcune persone davanti ad un’emergenza così terribile?

Alessio Balbi: Quello che ho tentato di mettere in scena attraverso il genere horror, genere cinematografico che prediligo, è l’estremizzazione di alcuni comportamenti a cui le persone possono arrivare (ovviamente nel corto tutto è portato agli estremi) se costrette a stare in casa con il caos che regna all’esterno senza sapere cosa potrà accadere da lì a pochi giorni. Non è un caso infatti che, purtroppo, gli episodi di violenza domestica siano nettamente aumentati durante i periodi di lockdown proprio perché la frustrazione delle persone costrette, per buone ragioni ovviamente, a stare in casa viene amplificata e sfogata in modo malsano sia attraverso la violenza fisica sia attraverso la violenza psicologica. Purtroppo durante la pandemia tutti abbiamo dovuto in qualche modo fare i conti con noi stessi e con le proprie fragilità. Io in primis ho riflettuto molto sulla situazione surreale (sembrava di vivere in uno qualsiasi dei film distopici che tanto amo) che vivevamo e su come avrei dovuto affrontarla per non deprimermi, dato che ero lontano dagli affetti e dalla famiglia, così ho deciso che proprio la settima arte sarebbe stata una distrazione e valvola di sfogo perfetta per allontanare momentaneamente l’ansia e lo stress della pandemia. In più è stato anche un luogo per sperimentare un po’ con gli effetti speciali e la costruzione di una storia con una sola location, pochi attori e pochissimi mezzi tecnici.

Dott.trash: L’illuminazione rossa nella sequenza dove la follia esplode è stata messa per sottolineare il momento clou?

Alessio Balbi:  Si, l’uso della luce rossa è stata utilizzata per sottolineare l’esplosione di violenza e sangue che si consumerà da lì a poco nella cucina. Ci tengo a dire che la luce è stata creata in modo del tutto artigianale, senza gelatine colorate o faretti, dalla mia coinquilina e attrice Eléonore attraverso un “complesso” acrocchio di luci da scrivania targate ikea e una coperta gialla.

Dott.trash: Parlaci un po’ della underground cult production, Che tipo di lavori producete?

Alessio Balbi: Il progetto Underground Cult Production nasce nel 2018 da una mia idea in cui ho coinvolto altri miei amici appassionati di cinema, arte e letteratura. Tutt’oggi siamo in cinque persone oltre il sottoscritto: Carlo, Diaz, Dario, e Francesco con cui faccio live e gestisco i canali social. Inizialmente il canale YouTube è stato aperto unicamente come spazio per caricare i cortometraggi fatti da noi, ma andando avanti ci siamo resi conto che ci sarebbe voluto molto più tempo del previsto per progettare e realizzare un cortometraggio. Così abbiamo deciso di metterci la faccia facendo live sul mondo del cinema e della cultura pop oltre che recensioni sulle ultime uscite al cinema e film che hanno particolarmente colpito le nostre corde. Però la vera svolta ed evoluzione del canale c’è stata con la visione al cinema di Stomach (2019) di Alex Visani che ho sommerso di domande dopo la visione della pellicola. Di lì in poi ho deciso di dedicare buona parte del canale al cinema indipendente e underground italiano mettendomi direttamente in contatto con i registi per fare videorecensioni e interviste live dei loro prodotti indipendenti. Un tipo di cinema che viene spesso sottovalutato nel nostro paese che in realtà ha molto da dire e che dovrebbe essere conosciuto anche dal pubblico più generalista che spesso ha troppe riserve e pregiudizi verso il cinema più “povero”, soprattutto se italiano. Così ho avuto l’occasione di intervistare e conoscere registi come Davide Pesca, Alex Visani, Roberto Albanesi, Ivan zuccon e molti altri così da mostrare a più persone possibili come il cinema indipendente sia pieno di idee e di film che, in molti casi, riescono a essere migliori di ciò che viene proposto nelle nostre sale. Chissà che poi non faremo altro, ma sarà solo il tempo a dirci cosa combineremo. Sicuramente, quando sarà possibile, torneremo a girare qualcosa e personalmente non vedo l’ora.  

Dott.trash: ringrazio Alessio per l’intervista che mi ha concesso.

 

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