SALVE CARI AMICI, OGGI VI PROPONGO UN GRADEVOLE E RACCAPRICCIANTE RACCONTO DEL FOLLE FEDERICO TADOLINI, BUONA LETTURA E… A PRESTO !
SURVIVING CAMP BLOOD
Le sue ultime parole furono come coltelli piantati nella schiena.
“Non sono più sicura nemmeno di noi , per me sei un amico”.
Dopo la bellezza di quattro anni passati insieme avevo ricevuto così il ben servito nel giro di cinque minuti.
I giorni successivi furono bruttissimi: prendere coscienza che tutto era finito, dovevo ricostruire ogni singola cosa.
Non sono un tipo che si piange addosso quindi eliminai tutti quegli stupidi regalini che mi aveva fatto, via le foto , resettare tutto.
Dovevo svagarmi, fare quello che non ero mai riuscito a fare, una bella vacanza.
Accesi il computer e mi chiesi perché non fare un bel corso di sopravvivenza, mi collegai al sito e ce n’era uno anche per i non esperti come me.
Comprendeva l’utilizzo della bussola, rafting e come sopravvivere una settimana in un bosco.
Si, era quello che faceva per me, il giorno stesso pagai l’iscrizione e comprai l’equipaggiamento.
Partii con la macchina in direzione di Latina e trovai già ad accogliermi il capo del corso.
“Ciao io sono Mark, sarò la tua guida per questa settimana, aspettiamo anche gli altri quattro e partiamo”.
Mi diede una stretta alla mano che credevo me la spezzasse: “come mai questa scelta? Non mi sembri il tipo per certe cose”
“me l’hanno detto tutti ma bisogna provare qualcosa di nuovo nella vita no?”
“ah beh certo, vedrai che ti divertirai”
“ne sono sicuro”.
Tirai fuori il cellulare per vedere che ore fossero , ma mi fulminò con lo sguardo.
“Quegli stupidi oggetti tecnologici poi li lascerete sul pullman, vi insegnerò a farne a meno, soli con la natura! L’obiettivo del corso è questo, liberarsi dai gingilli moderni!”
“ok nessun problema, ci proverò !”.
Nel frattempo arrivarono anche gli altri partecipanti che si presentarono: Paolo un tipico marito annoiato, Marco il rambo della situazione, Lisa dallo sguardo perso e Mary la classica biondona da copertina di Playboy.
Insomma un gruppo ben variegato, stavamo facendo il giro di presentazioni quando il nostro capo ci fece già capire che aria tirava.
“Forza ! sul pulman! Donnicciole inizia il corso muovetevi”.
Pulman.. era un vecchio furgoncino mezzo arrugginito con dei fari montati sopra il tettino.
Finii seduto accanto a Lisa molto carina ma decisamente di poche parole.
“Anche tu la prima volta?”
“cosa?”
“intendevo, è la prima volta che fai un corso di sopravvivenza?”
“si nota tanto?”
“abbastanza, come mai questa decisione?”
“saranno affari miei no?”
“scusa tanto, volevo solo fare quattro chiacchiere, ci mancherebbe”
“non è giornata”
“tranquilla dovremo stare una settimana insieme, avremo modo di riprendere se vorrai la conversazione”.
Decisamente senza peli sulla lingua, proprio quel tipo di ragazze che piacciono a me.
Nel frattempo la biondona siliconata e rambo avevano già fatto conoscenza.
Il tipo sovrappeso se ne stava in disparte, sicuramente chiedendosi cosa ci stesse a fare in quella sorta di varia umanità.
Arrivammo al campeggio immerso nel bosco.
“Avanti signori! Scendete , l’avventura comincia!”.
Ci fece vedere le nostre dimore: dei letti a castello, un piccolissimo spazio per cucinare e le docce.
“Tra dieci minuti vi voglio qua, pronti con il vostro kit di sopravvivenza nello zaino”.
La biondona parlottò con rambo:” non credi che stia esagerando?”
“oh ma è solo apparenza, fanno i duri, comunque se sarai in difficoltà ci sono io ad aiutarti”.
“Dunque come prima lezione perlustreremo il bosco, vi devo dividere a coppie e sincronizziamo tutti gli orologi.
Quindi Marco andrai con Mary, Paolo viene con me e Lisa con Federico”.
Dividiamoci in tre zone diverse, avete il walkie talkie e per qualsiasi problema ci sentiamo.
Alle diciotto in punto tutti al campo base, via rompete le righe !”.
Rambo e la biondona furono i primi a camminare spediti verso la loro zona boschiva.
Tentai un altro approccio verso Lisa: “va un po’ meglio ora?”
“si scusami se sono sembrata maleducata, non era mia intenzione”
“non ti preoccupare, tutti abbiamo i nostri giorni no”
“si è da diverso tempo che i miei sono decisamente negativi, ma tu perché sei qua?”
“perché ho avuto una forte delusione da una persona a cui tenevo tantissimo”
“e perché se ci tieni tanto sei qua in mezzo al niente invece di provare a sistemare le cose?”
“perché semplicemente non ne vale la pena”.
“ma guarda che posto lugubre, l’unico fabbricato presente in tutta questa zona boschiva”.
“Già molto strano, chi è che abiterebbe in mezzo ad un bosco?”
“un pazzo maniaco che uccide i campeggiatori, che domande…”
“dai , inizio ad aver paura, torniamo indietro”
“va bene , anche perché sono già le 17.30”.
Per le diciotto ci ritrovammo puntuali al campo base, l’istruttore riferì la propria soddisfazione :” bravi ragazzi, mi avete stupito , siete il primo gruppo dove nessuno si perde. Ora una bella doccia e poi si mangia”.
Il tizio sovrappeso di fronte a quelle parole non seppe trattenere il proprio entusiasmo: “cosa si mangia?”
“grigliata di carne e di pesce, spero che tra di voi non ci sia qualche vegetariano vero?”
“no signore”
“bene , odio i vegetariani”.
Rambo e la biondona non persero tempo e andarono a farsi la doccia insieme.
Lisa con atteggiamento scandalizzato: “avete visto quei due?”
“sono già arrivati al tu…..” .
Intervenne il grassone : “beato lui, è una bellissima femmina”.
Ci sedemmo in cerchio davanti al fuoco mangiando la nostra razione di cibo e cercammo di prendere confidenza l’uno con l’altro.
“Allora giovani come vi è sembrato il primo giorno di corso?”.
Intervenne il tipo sovrappeso intento ancora a mangiare: “ direi faticoso , il programma di domani in cosa consiste?”
“faremo una bella gita in canoa sul lago”.
“Io e Lisa siamo passati oggi davanti ad un vecchio fabbricato non del tutto in disuso. Era del guardia bosco?”.
“Oh non so se sia il caso di raccontare questa storia, siete impressionabili?”
“a questo punto è bene sapere “ disse Lisa.
E’ un fatto successo diversi anni fa, in quel fabbricato viveva Tom un poeta della zona che andò completamente fuori di testa e uccise numerosi campeggiatori.
“Però… faceva parte delle attrazioni turistiche?”
“non vi dovete preoccupare, lui ora si trova nel manicomio criminale della zona!”
Rambo impugnando un grosso coltello da caccia: “posso sapere come li uccideva?”
“tagliava loro la testa e le inchiodava al muro come trofei di caccia”.
La biondona gli strinse la mano cercando protezione , ma il capo squadra volle interrompere questi attimi di tensione : “ ora basta storie tristi, raccontatemi come mai siete capitati in questo corso di sopravvivenza”.
Rambo prese la parola: “ perché mi annoio, lavoro in banca e a parte la palestra e il footing non ho altre valvole di sfogo, tutto qua”.
“E tu Susan come mai hai deciso per questo corso?”
“perché sono un’attrice e sono stata scritturata per un film d’avventura e devo far pratica di queste cose”.
“Caspita un’attrice !, che altri film hai fatto?”
“due commedie e un film erotico oltre a qualche comparsata televisiva”
Lisa invece disse: “per prendere più sicurezza in me stessa, a volte sono troppo influenzabile dagli altri”.
“Per fare nuove conoscenze “ dissi io e il tizio sovrappeso ci fece morire tutti dal ridere “io per dimagrire”.
“Ah ma se continui a mangiare così la vedo dura” disse Rambo.
La simpatica conversazione venne interrotta dal nostro caposquadra: “ragazzi sono già le undici, domattina abbiamo la sveglia alle sei, vi consiglio di ritirarvi in branda”.
Quindi ci incamminammo tutti verso le nostre dimore.
Ad una certa ora della notte Lisa si alza per prendere un bicchiere d’acqua e trattiene a stento le risate vedendo dalla finestra Rambo e la biondona mano nella mano che si apprestano a fare una passeggiata notturna dentro il bosco.
“Dove vuoi andare, fa freddo !”
“non ti preoccupare andiamo a fare il bagno nel lago”
“ma te sei pazzo!”
“non vuoi fare l’attrice? Immaginati di stare su di un set!”
“ahh, questa è la scusa più stupida che ho sentito per farmi togliere i vestiti!”
“appunto, togliti questi vestiti!”
“bastava chiedere…”.
Quindi completamente nudi sotto il chiarore della luna si immersero nel lago.
Dopo varie effusioni Susan si staccò dalle braccia di Rambo “andiamo via, mi è sembrato di vedere qualcuno dietro l’albero”
“sarà quel grassone che si sta eccitando , ma che ti frega?”
“no dai, vai a vedere se c’è qualcuno”
“che palle, poi però si fa a modo mio”
“va bene , faccio tutto quello che vuoi , ma ora vai!”.
Quindi uscirono infreddoliti dal lago mettendosi i vestiti addosso . “ c’è qualcuno? Sei tu? Scappa hai interrotto sicuramente la migliore scopata dell’ultimo anno”.
Ma da dietro l’albero spunta un grosso coltello che finisce direttamente sul cranio di Rambo lasciandolo conficcato con uno zampillo di sangue.
Susan comincia a correre a perdifiato nel bosco da sola in compagnia della notte e dei rumori degli animali notturni.
Intanto il maniaco continua a divertirsi con il corpo di Rambo tagliandogli la gola e staccando di netto la testa, l’erba viene invasa da quel grande flusso di sangue.
Susan ormai perso il senso dell’orientamento vede il fabbricato nel bosco e pensando di trovare qualcuno entra.
“C’è qualcuno? Chiamate il 911 un mio amico è stato aggredito da un pazzo”.
Non ricevendo risposta sale al primo piano e vede una stanza con le pareti completamente macchiate di sangue.
In terra vi sono gettati degli organi, Susan non fa in tempo a capire la situazione che una mano gli tappa la bocca e con l’altra gli trapassa la gola con un grosso coltello da caccia.
Poi si accanisce sul corpo, estraendo gli organi dal petto, recidendole i grossi capezzoli e tagliandole la testa.
Tutto compiuto con un’estrema naturalezza, come una perfetta macchina di morte.
La mattina seguente davanti al caposquadra, Lisa si accorse della mancanza: “dove saranno finiti? Stanotte non ho sentito rientrare Susan”
“se è per questo nemmeno Rambo ha dormito con noi”.
Il caposquadra non sorpreso: “ non è la prima volta che qualcuno interrompe il corso, per caso hanno portato via le loro cose?”.
Andai immediatamente a controllare ma purtroppo tutto era al loro posto.
Lisa riferì della passeggiata notturna :” capo io stanotte li ho visti passeggiare nel bosco”
“idioti! Non conoscono il posto e girano di notte, andiamo a controllare al lago , poi chiamo i soccorsi!”.
Arrivando al lago il caposquadra si ritrasse immediatamente : “ non guardate ragazzi!, almeno voi evitate di guardare!”.
Lo spettacolo era orrendo: il corpo di Rambo era ridotto ad un tronco umano senza testa e senza braccia, si poteva riconoscere dall’aquila tatuata sul petto.
Il tizio sovrappeso cominciò a vomitare mentre il capo prese il walkietakie senza però riuscire a farlo funzionare.
“Dannazione, hanno tagliato i cavi della batteria , merda!”.
Tornando al campo, qualcuno ci aveva anticipati devastando tutti i cellulari .
“Cazzo è come se sapesse in anticipo tutte le nostre mosse, dobbiamo andare a cercare Susan, magari è riuscita a salvarsi”.
“Si , andremo io e Paolo” disse il caposquadra, “tu rimani qua con Lisa e occhi aperti, in ogni caso torniamo entro stasera”.
Lisa mi abbracciò “ho paura”.
“Pure io è inutile nasconderlo, non so cosa stia succedendo ma di sicuro c’è un maniaco in circolazione”.
Nel frattempo il caposquadra e il grassone si addentrarono nel bosco cercando Susan ma con scarsi risultati.
“Andiamo a vedere dentro il fabbricato, lo so che hai paura ma non è il momento di fare i vigliacchi, andiamo ! se siamo in due è meglio”.
Entrarono chiamando Susan ma immediatamente notarono le chiazze di sangue sul pavimento.
“Tieni, prendi il coltello ti potrà servire”.
Arrivarono al piano di sopra e assistettero ad una scena disgustosa: Susan era legata ad una sedia o meglio il suo tronco perché le braccia e le gambe erano sparpagliate per la stanza e la sua testa inchiodata al muro.
“Mio dio chi può aver fatto una cosa….” Non fece in tempo a finire la frase che la mano di Paolo impugnando il serramanico gli aprì la gola da parte a parte facendo schizzare il sangue come una fontana.
Gli fece il verso “sembri un maiale” poi impugnò la motosega e tagliò con precisione gli arti e inchiodò la testa al muro.
“Avranno trovato Susan? Stanno tardando”
“non so cosa dirti , aspettiamo “
Lisa scoppiò a piangere “non ha mai funzionato niente nella mia vita perché?”
“stai calma , vedrai che le cose si sistemeranno qua siamo al sicuro”
“si ma per quanto?”.
Nel frattempo si sentì bussare alla porta “apritemi sono Paolo! Aiuto!”
Entrò di corsa in casa ancora completamente sporco di sangue
“cos’è successo? Dov’è il capo?”
“era lui l’assassino , ha cercato di uccidermi e sono riuscito a scappare”
“e Susan?”
“non c’è più niente da fare , l’ha ridotta ad un tronco umano”
“dobbiamo fuggire , prima o poi ci verrà a cercare”
“fatti medicare la ferita, hai un brutto taglio alla mano”.
Nel mentre Lisa gli medicava la ferita mi avvicinai alla finestra per cogliere una possibile presenza esterna.
“Sono affamato è rimasto qualcosa da mangiare?”
“certo ti vado a preparare un panino”.
Non appena Lisa andò in cucina sentii una tremenda fitta dietro la schiena , mi girai e vidi Paolo sorridente col serramanico sporco di sangue e continuò a pugnalarmi nella pancia approfittando che non mi potessi difendere.
Poi si avvicinò verso la cucina “Lisa sai, non mi va più il panino , tra poco mi mangerò le tue budella”.
“Sei stato tu! Lurido bastardo” e si gettò fuori dalla finestra tentando la fuga.
“Dove scappi? Tanto ti prendo, voglio la tua testa!”.
Lisa si rifugiò nel fienile appena varcata la soglia assalì Paolo con l’accetta facendogli saltare di netto la testa per poi accanirsi sul suo corpo.
Tornò in casa per soccorrere Federico ancora agonizzante , gli medicò le ferite e lo sistemò nel letto.
La mattina seguente appena sveglia andò da lui “come stai?” le ferite erano solo superficiali”.
“Molto meglio ma non ti ho ancora ringraziato”
“ci mancherebbe, l’avrei fatto per chiunque”
“avvicinati ti devo dire una cosa nell’orecchio”
Lisa sorridente si avvicinò.
“Sai Susan e Rambo non è stato quel grassone ad ucciderli” e una lama di venti centimetri entrò di forza nella cavità dell’orecchio facendo uscire la punta intessuta di materia cerebrale e sporcando completamente di rosso il candore delle lenzuola bianche.