THE HUNTER AGAINST THE THREAT OF THE OTHER WORLD & NIGHTMARES UNDERGROUND- INTERVISTA CON MACCARRI

The hunter against the threat of the other world:

Torna sulla scena underground Andrea Maccarri (“Absistite luco”, “Il caso della belva del plenilunio”, “The lambert tapes”) con due corti di fantatrash che si discostano di molto dallo stile visto negli altri lavori, il primo cortometraggio “The hunter against the threat of the world” rappresenta in chiave no budget fantatrash il tema classico dell’invasione aliena con un eroe (un tipo piuttosto comune) che deve vedersela con un alieno invasore molto simile a quello di “Ultimatum alla terra” (il classico del 1951 di Robert Wise) “The hunter…” è un corto trash e un po’sperimentale, che fa uso di didascalie retrò e di un solo attore, un’atmosfera quindi retrò e minimalista che usa il bianco e nero per apparire ancora più old style. Nessuna voce udibile, per un minimalismo molto marcato, si gioca anche con effetti surrealisti come la spirale in sovraimpressione, un corto trash ma con una impostazione un po’ artistica (talvolta velleitaria). Il secondo corto dal titolo: “Nightmares underground” è ancora più sperimentale del precedente dove almeno un’esile trama serviva da impianto per una piccola storia da fantascienza anni ’60, qui abbiamo invece un caleidoscopio di immagini horror che sembrano essere un sogno ossessionante del protagonista che dorme immerso in quell’incubo. Coltelli e volti insanguinati, inquietanti maschere, scorpioni velenosi, teschi ecc… la colonna sonora è un guazzabuglio di suoni, rumori e infine abbiamo anche campionamento di chitarra elettrica che irrompe nelle sequenze finali. Più trash e casereccio del primo cortometraggio, talmente weird da ricordare a tratti certi lavori di Angelo Di Noia, un calderone onirico di difficile lettura basato su visioni e primi piani del dormiente protagonista, facciamo due chiacchiere con Maccarri per saperne di più:

Dott.trash: ciao Andrea, bentornato sul suto del Dott.trash,  i tuoi corti amatoriali sembrano discostarsi molto dai tuoi precedenti lavori, parlaci di dell’origine di questi due lavori

Maccarri: Si, in effetti si discostano molto dagli altri lavori, diciamo che sono un mix tra sperimentazione e puro citazionismo/omaggio divertito

Dott.trash: in: “The hunter against the threat of the other world” sembra esserci una citazione da “Ultimatum alla terra” di Wise in quanto l’invasore sembra essere molto simile al robot aggressore del film anni ’50 volevi omaggiare questo regista e il suo film?

Maccarri: In”the hunter…” per esempio ci troviamo difronte (passami il termine) ad un calderone pregno di quella fantascienza anni ’50 … Ultimatum alla terra è un chiaro riferimento ma ce ne sono altri… ho voluto abbracciare tutta quella filmografia che tanto mi affascinava da ragazzino, l’essere alieno dal lungo mantello ad esempio rimanda alla mitica e purtroppo ultima interpretazione di Bela Lugosi nel film “Plan nine from outer space” del regista Ed Wood, di questi prodotti oggi se ne trovano una miriade ma quando lo inizi pur consapevole di non aver tirato fuori qualcosa di veramente originale o scritto la sceneggiatura del secolo lo porti a termine con uno spirito di chi si è veramente divertito. Questo per me dovrebbe essere il mood principale, poi la bellezza è del tutto soggettiva

Dott trash: “the hunter…” sembra avere un’atmosfera retrò e minimalista e il bianco e nero contribuisce a dare un’aura old style, è per questa ragione che hai scelto il bianco e nero?

Maccarri: il bianco e nero, l’old style in generale per me sta bene in diverse situazioni, dipende da cosa voglia esprimere, comunicare ma soprattutto citare, con me poi sfondi una porta aperta

Dott.trash: “Nightmares underground” sembra essere più sperimentale del primo corto, pare un caleidoscopio di sensazioni, un corto breve e molto onirico, qual’era l’obbiettivo che volevi raggiungere nei confronti dello spettatore? Un effetto di straniamento forse?

Maccarri: “Con nightmares underground” hai centrato proprio l’obbiettivo… un caleidoscopio di sensazioni, il corto di circa cinque minuti è un trip di immagini destabilizzanti rinchiuse in un incubo che perseguita il sonno del nostro personaggio fino al risveglio tutt’altro che rassicurante. In pratica la coscienza che cerca di ribellarsi alla psiche ormai deviata dell’essere umano.

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