REGIA: CORIN HARDY

ATTORI: TAISSA FARMIGA, JONAS BLOQUET, DEMIAN BICHIR

REPERIBILITÀ: ALTA, SI TROVA IN DVD

GENERE: ESORCISTICO

ANNO:  2018

DISTRIBUZIONE ITALIANA: WARNER BROS

The nun” è uno spin off (il terzo) della saga “The conjuring” si presenta come un film di possessioni rientrante nel filone esorcistico, il regista è il promettente Corin Hardy che ha all’attivo solo un altro film (“The Hallow“), questo film si gioca bene le sue carte con un budget non molto alto e una buona sceneggiatura. Pochi a mio avviso sono i film esorcistici che possono fare davvero paura, “The nun” ci riesce abbastanza bene, in Romania una suora si suicida in un convento gettandosi da una finestra e impiccandosi, a far luce su questa tragedia il vaticano invia due religiosi a fare chiarezza un prete ed una suora novizia che non ha ancora preso i voti  (interpretati da Demiàn Bichir e Taissa Farmiga)i due religiosi si troveranno chiusi in un convento oscuro in cui le povere sorelle pregano a più non posso per tenere a bada un antico demone rinchiuso  da secoli (inizialmente da alcuni crociati) in quella che era una sorta di voragine dimensionale nel convento.

T. Farmiga è perfetta nella parte dell’innocente novizia di cui il diavolo chiaramente prima o poi si impossesserà (con quella faccia cosi da ragazzina innocente)  ma anche D. Bichir è una buona scelta per interpretare un integerrimo sacerdote in lotta contro il male. Le scenografie e l’ambientazione claustrofobica sono i punti di forza del film, corridoi bui pieni di croci nere (bellissima la scena in cui la nostra eroina scappa dal maligno per questi corridoi) preghiere salmodianti a cui il demonio risponde marchiando talvolta i personaggi con sanguinolente stelle a cinque punte e madri badesse che spaventano quasi come gli stessi demoni. Riguardo a quest’ultima categoria abbiamo l’enigmatico personaggio della madre superiora che sembra una figura ultraterrena una nera matrona dal volto celato, gli effetti sono in maggioranza artigianali ed una delle sequenze migliori è certamente quella dove il povero prete è rinchiuso in una bara la buio e sotto terra. Lo scontro finale è reso molto bene con effetti anche digitali discreti, il personaggio del francese è forse l’anello debole della vicenda in quanto un po’troppo sopra le righe. Comunque un horror discreto che merita una visione.

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