REGIA: OLE BORNEDAL
ATTORI: JEFFREY DEAN MORGAN, KYRA SEDGWICK, NATASHA CALIS, MADISON DAVENPORT
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: ESORCISTICO
ANNO: 2012
DISTRIBUZIONE ITALIANA: EAGLE PICTURES
“The possession” cerca di rinnovare il panorama dei film esorcistici mostrandoci Em, una ragazza che vive col padre Clyde (J.D. MOrgan), un allenatore di basket e sua sorella Hannah (Madison Davenport) la cui vita è sconvolta da una misteriosa scatola con delle scritte in ebraico trova ad un mercatino delle pulci. La scatola sembra non essere fatta per essere aperta ma in realtà nasconde una terribile presenza, un dybbuk col quale Em presto dovrà fare i conti. Nella prima parte è presente una tensione di fondo tipica di tanti film esorcistici con alcune sequenze azzeccate come quella delle vecchia malridotta che cerca in qualche modo di avvertire Em del pericolo dalla sua camera da letto o Em che esplora il macabro contenuto della scatola fra falene morte, sporcizia e denti. Molto d’impatto la sequenza della stanza da letto piena di falena con la ragazzina impassibile con la sua scatola sul letto, e la trovata delle dita che emergono dalla gola di Em a sottolineare un’oscura presenza dentro di lei.
Fra i difetti potremmo sottolineare un ritmo non incalzante ed alcuni momenti morti e la banalità di alcune situazioni: il marito e la moglie che nonostante il divorzio sotto sotto si amano ancora forse si poteva gestire meglio. È comunque interessante il legame che si viene a creare fra la bambina e la scatola, una cosa morbosa, una scatola che sembra inizialmente sostituire l’amore per i genitori, ma come da copione è solo un abbaglio. Il film riesce comunque a pestare duro in alcuni momenti come l’energia malevola che colpisce il nuovo compagno della madre facendogli cadere i denti, una sequenza splatter degna di nota, si cerca comunque di evitare il più possibile le classiche scene di contorsionismo del corpo tipiche di questi prodotti sostituendole con sequenze più originali.
Gli interpreti sono tutti all’altezza del loro compito in particolare Jeffrey Dean Morgan (il Negan di Walking dead) che si rivela efficace anche in ruoli positivi, buona anche la scelta di Natasha Kalis nel ruolo della ragazzina coi suoi occhi cerchiati di nero è credibile quanto basta. Infine l’esorcismo vero e proprio vine riservato solo nel finale, una scelta giusta a differenza di altri film di questo genere che cercano di copiare il classico di Friedkin riempiendo il 90% del film di preti e vomitate verdi. Sufficientemente buono, con alcuni difetti, vale una visione.